Kill Bill
Ci sono reazioni piuttosto contrastanti su Kill Bill Vol. 2, che vanno
da "è già un classico del cult" a "è un film
orribile". Per qualche motivo sembra che la gente lo adori o lo
disprezzi.
A me è piaciuto tanto. Forse perchè veramente non avevo
visto, fino a ieri sera, il Volume 1 e le mie aspettative per entrambi
i film erano piuttosto scarse. Mi avevano detto che probabilmente non
mi sarebbe piaciuto il Volume 1 perchè "senza trama". Mi
è piaciuto, abbastanza direi, e ancora più mi è
piaciuto il Volume 2. In qualche maniera li posso considerare come un
unico film, ma capisco anche perchè qualcuno possa aver provato
una delusione dal Volume 1.
Per quanto mi riguarda, se sotto certi aspetti ho apprezzato il Volume 1, credo tuttavia gli manchi qualcosa. E' sicuramente quello che si dice un bel film, ma c'è tanto in termini di azione e ritmo e non abbastanza degli ingredienti che caratterizzano lo stile di Tarantino.
I problemi che ho sentito nel Vol.1 si sono risolti nel 2. Nel primo mi sono davvero mancati tutti i dialoghi alla Tarantino e sono stata piacevolmente sorpresa nel vederli ritornare nel secondo. Non c'è sicuramente altrettanta azione (e fiumi di sangue) ma il risultato è avvincente e divertente. Se qua e là il ritmo cala un poco i dialoghi sono sempre sostenuti e c'è sempre la giusta dose di azione per tenervi svegli. Il tono del film è anche piuttosto ilare.
Ovviamente abbondano le citazioni. Se il Vol. 1 era un tributo iper-cinetico agli asian grindhouse flicks
di cui l'intelligenza cinefila di Tarantino ha fatto ampi
riferimenti incrociati, il Vol.2 (che non è un sequel, ma la
Seconda Parte di un epica cinematica che toglie il respiro) è il
Western odierno di arti marziali di Tarantino, alimentato da immagini
iconiche, musica e temi mutuati da tutte le fonti care al regista, da
William Witney (uno dei tanti registi onorati da Tarantino nei crediti
finali del film) agli epici "spaghetti" di Sergio Leone. Tarantino
però non copia ma innalza i generi che ama e nell'insieme Kill
Bill è il prodotto di una visione artistica singolare, anche se
salta da un'influenza a un'altra.
(Chiara)