Luigi Pirandello
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Pirandello Luigi (Agrigento 1867 - Roma 1963). Narratore e drammaturgo, compì i suoi studi tra Palermo, Roma e Bonn, dove si laureò nel 1891. Rientrato in Italia e stabilitosi a Roma, dove ottenne la cattedra di letteratura italiana in quel Magistero, venne in contatto con gli ambienti veristi e in particolare con il Capuana. Fu lui a suggerirgli di dedicarsi al romanzo e scrisse allora L'esclusa pubblicato nel 1901. In quest'opera l'impianto verista finisce per apparire secondario rispetto al tema esistenziale e a quello dell'isolamento dell'individuo, tema che ricorrerà poi in tutta la sua opera. Lo stesso tema mescolato a toni umoristici e grotteschi trova fa sua più compiuta espressione ne Il fu Mattia Pascal, romanzo pubblicato nel 1904, opera fondamentale della letteratura dell'inizio del Novecento. Nel 1908 pubblica due saggi fondamentali per la comprensione della sua arte: L'Umorismo e Arte e scienza, che pongono alla base della sua opera contemporaneamente un atteggiamento di straniamento e di critica della realtà ma anche una partecipazione emotiva. |
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Queste riflessioni preludono alla sua produzione teatrale, che si rivelò il mezzo espressivo più consono alla poetica pirandelliana, basata sul prevalere delle apparenze nella vita umana e su un estremo relativismo, nel quale ogni certezza perde il suo fondamento: follia e normalità risultano intercambiabili. Nascono così Liolà e Pensaci Giacomino (1916), Così è (se vi pare) (1917), Il gioco delle parti (1918). Nel 1921, poi, con Sei personaggi d'autore raggiunse una fama internazionale. In quest'opera i rapporti umani si frantumano nel gioco degli specchi di una recita messa in scena all'interno di un'altra recita. E su questa strada si pone l'Enrico IV dell'anno successivo, Questa sera si recita a soggetto (1929) e I giganti della montagna, del 1931, che purtroppo e rimasta incompiuta. Nel 1934 ottenne il premio Nobel per la letteratura |