il nuovo sito GC della Federazione Provinciale di Varese si trova a questo indirizzo:
www.giovanicomunisti.it/varese
sì
ai diritti
no
alla guerra
la guerra globale
permanente non è mai finita,
è la guerra ai nostri
diritti e alla nostra vita (iracheni e
italiani sono un solo popolo, perché le frontiere sono solo una gabbia)
è la guerra per
i loro affari, per il loro petrolio e
per il loro potere su di noi...
ATTIVO
PROVINCIALE
PER I
REFERENDUM CONTRO LO SFRUTTAMENTO, LA PRIGIONIA E LA GUERRA
sabato
3 maggio 2003, ore 15.00
presso la sede della
Federazione Provinciale PRC
Varese, Via Don Tazzoli 4
ci sarà anche
Maurizio
Morgano Coordinatore
Regionale GC
Appello
agli studenti e alle studentesse.
Ogni
giorno, quando studi a scuola, lavori gratis.
Ti
prepari a tue spese per diventare un ingranaggio SOSTITUIBILE
del sistema produttivo. "Sostituibile", sì, perché ciò
che impari a scuola non ti servirà a difenderti quando andrai lavorare e
le tue "competenze" sono solo una patetica illusione: il
padrone ti potrà ricattare con il licenziamento
"senza giusta causa".
L'articolo
18 dello Statuto dei Lavoratori, che i padroni ci vogliono strappare,
garantisce un diritto anche a te e l'unica cosa che puoi fare per
difenderlo (e per difenderti) è di ESTENDERLO
a tutti e tutte votando SÌ
al prossimo referendum in primavera. Se non hai ancora 18 anni hai
però il DIRITTO DI RIVENDICARE IL TUO FUTURO: non permettere che i
"votanti" siano indifferenti-responsabili del furto della TUA
LIBERTÀ!
La
tua libertà esiste se hai "il diritto" di essere libero/a:
promuovi il referendum! Conquista
i tuoi DIRITTI!
visita
il nuovo sito per la rigenerazione dei saperi!
Appello
FORUM SOCIALE EUROPEO contro la guerra
APPELLO DEL COORDINAMENTO ITALIANO PER IL FORUM SOCIALE EUROPEO CONTRO
LA GUERRA IN IRAQ CON O SENZA L'ONU
Il 15 febbraio 2003 milioni di persone - in Europa e in tutto il mondo -
manifesteranno il loro rifiuto della guerra che si sta preparando - la guerra
"preventiva" del presidente Bush.
Sarà quella "giornata internazionale contro la guerra" decisa dal
Forum Sociale Europeo di Firenze dello scorso novembre. - e che in
questi tre mesi ha conquistato nuove adesioni e una spinta sempre più forte
di mobilitazioni diffuse in tutto il mondo.
A Porto Alegre i movimenti sociali hanno voluto trasformare questa giornata in
un appuntamento mondiale. Non era mai accaduto nella storia delle
mobilitazioni contro la guerra.
Sarà una giornata internazionale per FERMARE LA GUERRA all'Iraq – un
obiettivo possibile e che deve orientare le azioni e i comportamenti di
tutte/i: lo dicono le centinaia di adesioni alla manifestazione italiana, ma
anche le migliaia di iniziative locali che da mesi si stanno organizzando in
città e paesi; lo segnalano le difficoltà dei governi europei a seguire
senza obiezioni le scelte
dell'amministrazione statunitense - incalzati dalla maggioranza dei cittadini
europei che sono chiaramente e dichiaratamente contrari di questa guerra; lo
dimostrano le prese di posizione ferme che vengono da soggetti sociali,
culturali e religiosi molto diversi, come giuristi internazionali,
intellettuali, vescovi di molti paesi: soggetti uniti dalla certezza del
pericolo e dell'inaccettabilità di
questo programmato intervento militare.
E' un consenso diffuso contro la guerra "senza se e senza ma".
Il coordinamento italiano per il Forum Sociale Europeo ha lavorato in questi
mesi per organizzare, preparare e allargare la partecipazione a questa
giornata contro la guerra, ed è importante e inedito il
successo ottenuto con l'adesione al comitato promotore della manifestazione di
centinaia di soggetti collettivi e individuali.
E' chiara per noi la scelta di opporci a questa guerra COMUNQUE: non solo -
come recita l'appello del FSE - perché sbagliata "che sia legittimata o
meno dall'Onu", ma soprattutto perché l'Onu non può in alcun modo
"legittimare" la guerra in base alla sua stessa Carta costitutiva -
tantomeno una guerra "preventiva". Le ragioni che portano gli Usa e
i loro "amici" a voler intervenire contro l'Iraq non hanno nulla a
che fare con il diritto internazionale, con l'eliminazione delle armi di
distruzione di massa, con i diritti umani - e il risultato certo di questa
guerra, oltre ai morti e alle distruzioni che colpiranno la popolazione
irachena già stremata da 12 anni di embargo criminale, sarà la completa
distruzione del diritto internazionale, il rilancio di un'egemonia
unilateralista degli Usa e dei loro alleati, e una nuova stagione di guerre e
violenze.
Manifesteremo il 15 febbraio contro la guerra "con o senza l'Onu"
– e chiediamo a chi parteciperà a questa manifestazione un "vincolo di
coerenza": chiediamo che i comportamenti concreti siano
orientati a FERMARE LA GUERRA E LA PARTECIPAZIONE ITALIANA AL
CONFLITTO, perché QUESTO È UN OBIETTIVO POSSIBILE.
Per questo chiediamo con forza ai partiti e ai parlamentari che aderiranno e/o
parteciperanno al corteo di impegnarsi a votare contro la guerra e la
partecipazione italiana e a lavorare perché il
Parlamento si pronunci contro l'intervento in Iraq - che sia o meno
"coperto" dall'Onu - e contro la partecipazione italiana in
qualsiasi forma - dal sorvolo dello spazio aereo da parte dei
cacciabombardieri, alla concessione delle basi militari sul territorio
italiano, all'eventuale diretta partecipazione di militari italiani nel Golfo.
La nostra coerenza e la nostra volontà di fermare la guerra non si esaurirà
naturalmente con la giornata del
15 febbraio - che dovrà certamente essere partecipata come mai è avvenuto
per una
mobilitazione "preventiva" contro la guerra - ma proseguirà con una
mobilitazione PERMANENTE per ostacolare, boicottare e fermare la
"macchina della guerra":
1- attraverso
nuove e diffuse manifestazioni di opposizione alla guerra - a cui chiamiamo
sempre più cittadine/i, nelle città e nei paesi, nelle scuole e nelle
università, nelle comunità locali ecc., in
tutta Italia.
2- con un appello a lavoratrici e lavoratori,
rappresentanze e organizzazioni sindacali, perché si arrivi ad uno SCIOPERO
GENERALE nel caso scoppi la guerra - e che possa portare all'organizzazione di
uno sciopero europeo, come già proposto a Firenze;
3- con l'organizzazione e la diffusione di pratiche di
azioni dirette - pacifiche, nonviolente o disobbedienti, dichiarate e
trasparenti - per boicottare, ostacolare e tentare di bloccare la macchina
della guerra - dalle basi militari alle fabbriche di armamenti, dalle
"banche armate" ai mezzi di comunicazione "arruolati" per
costruire il consenso alla guerra.
FIRENZE, 6 FEBBRAIO 2003
Vogliamo
un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà. Ripudiamo la violenza,
il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra
gli uomini, i popoli e gli stati. Chiediamo che l'Italia, di fronte alla
minaccia di un attacco militare contro l'Iraq, non partecipi ad alcun atto di
guerra, nel rispetto della Costituzione. Non vogliamo essere corresponsabili
di nuovi lutti, né vogliamo alimentare la
spirale del terrore. Basta guerre, basta morti, basta vittime.
(appello
di Emergency)
Giovani
Comunisti/e in movimento:
RACCOGLIAMO
ADESIONI PER LA COSTRUZIONE DI UN AMPIO COMITATO
PER IL Sì AI REFERENDUM (estensione articolo 18 dello Statuto
dei Lavoratori e contro l'elettrosmog) - scrivici!
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