Pittura
Nei vari secoli molti pittori si sono cimentati
nella difficile arte della riproduzione pittorica dei gatti. Ancor
oggi pittori contemporanei ne ritraggono l'eleganza e la signorilità
con il proprio stile. Nemmeno i più grandi artisti hanno potuto
fare a meno di rappresentarli nelle proprie opere.
Lo stesso Picasso non ha potuto evitare
di presentarne uno, tutto occupato ad assaporare un volatile, con
le unghie ed i denti bene esposti, ed un altro, stavolta raffigurato
con una aragosta.
|
|
Cat and Bird
|
Lobster and Cat
|
Molti sono i dipinti di uno dei massimi esponenti
dell'Impressionismo, Pierre-Auguste Renoir,
in cui sono presenti questi animali; in uno è rappresentata una
giovane donna assopita con un gatto in grembo, in un altro vi è
un bambino che ne accarezza uno, un altro ancora ritrae una ragazza
con uno di questi piccoli felini in braccio; inoltre, in uno è raffigurato
un gatto che dorme acciambellato e, infine, un vaso di gerani con,
accanto, dei gattini che dormono.
|
|
|
Sleeping Girl
|
Young Boy with a Cat
|
Femme au Chat
|
|
|
|
Sleeping Cat
|
|
Geraniums and Cats
|
Anche in uno dei dipinti più celebri del
francese Edouard Manet è presente
un gatto; in Olympia, infatti, opera
che destò molto scandalo all'epoca perché vi è
rappresentata una prostituta nuda distesa su un letto, è
ritratto anche un gatto nero comodamente sdraiato ai suoi piedi
colto a stiracchiarsi. Manet si ispirò alla
Venere di Urbino di Tiziano per questo quadro, ma qui tutto
viene invertito; nella Venere di Urbino,
ad esempio, ai piedi della figura femminile c'è un cagnolino
che indica lattributo più richiesto ad una moglie:
la fedeltà. Il cagnolino diviene qui un gattino che, nella
stessa logica simbolica, è attributo demoniaco (il gatto,
come ben sappiamo, nelle mitologie antiche veniva considerato il
messaggero che le streghe utilizzavano per comunicare con il diavolo).
Altra opera di Manet dove è presente un gatto è La
femme au Chat dove è dipinta sua moglie con il gatto
di famiglia, Zizi, in braccio. Zizi fu ritratto molte volte dall'artista,
e appare anche in alcuni suoi acquerelli. Inoltre, alcune illustrazioni
di gatti sono presenti in libri dell'epoca come Les
Chats di Champfleury.
|
|
Olympia
|
Les Chats
|
|
|
Rendez-vous des Chats
|
La Femme au Chat
|
torna su
A cavallo tra il XVIII e XIX secolo il celebre
Francisco Goya ritrae Don
Manuel Osorio De Zuniga, figlio del Conte di Altamira, ragazzino
intento a giocare con una gazza. Da dietro le sue spalle tre gatti
con gli occhi spalancati seguono la scena pronti ad avventarsi sul
volatile. Colpisce la fedeltà delle immagini: per raffigurare
i gatti così abilmente bisogna esserne stati acuti osservatori,
segno che il gatto ha sempre attirato l'attenzione, in tutte le
epoche.
Don Manuel Osorio
Nell'opera La fattora
dell'artista catalano Joan Mirò,
è rappresentata una donna, la fattora del titolo, appunto,
ma sul lato sinistro del dipinto la figura enigmatica del gatto
ha un ruolo fondamentale nel generale equilibrio della composizione,
dove risalta nella sua posa statica sul nero della forma a imbuto
dello sfondo.
Il carnevale di Arlecchino è
considerato uno dei capolavori del movimento surrealista. L'opera
si presenta come un grande spettacolo realizzato con oggetti strani,
piccoli giocattoli fantastici, infantili diavoletti, strani esseri
informi, mostriciattoli che escono da cubi che si attorcigliano
su asticelle sottili, molti sono sospesi a mezz'aria come giocolieri
nel paese delle meraviglie.
Nel 1938, rievocando questa opera, Mirò chiarisce quelli
che sono i suoi elementi caratterizzanti, i quali possono essere
ritrovati anche in altre tele: la scala indica la fuga dal mondo
e levasione, gli animali sono quelli che amava e di cui sempre
si circondava, il gatto colorato, infatti, è un omaggio a
quello che aveva sempre con sé quando dipingeva.
|
|
|
La Fattora
|
Il Carnevale di Arlecchino
|
Femme et Chat
|
Il gatto compare spesso nei dipinti di Balthus,
pittore francese contemporaneo, come proprio alter ego; egli sidentifica
spesso nel gatto che osserva le scene che accadono allinterno
dei dipinti e si appropria della sua inquietudine, della sua spregiudicatezza,
ma soprattutto del suo tipico istinto di libertà.
Era ancora adolescente quando il poeta Rilke, pieno di ammirazione,
ne presentò lalbum dei disegni in cui narra la storia
del suo gatto Mitsou, trovato nella gioia e perduto fra le lacrime,
e il cui fantasma frequenta ossessivamente la sua opera. Molti altri
gatti, da lui amatissimi, appaiono nelle sue opere, famose fra tutte
la serie de Le chat au Miroir e Autoritratto:
il re dei gatti.
In quest'ultimo è raffigurato il pittore in piedi al centro
di una stanza. Sulla destra della tela vediamo una sorta di lapide
con uniscrizione: "A portrait of/ H.M./ the king of cats/
painted by/ himself/ MCMXXXV". Uno degli abitatori felini del
"regno" di Balthus compare a sinistra ai piedi della figura,
rispetto alla quale sembra avere dimensioni sproporzionate.
|
|
|
|
Girl and Cat
|
Le Chat au Miroir
II
|
Le Chat au Miroir
III
|
Autoritratto: il Re
dei Gatti
|
Théophile-Alexandre Steinlen,
artista contemporaneo anticonformista, pittore, grafico, illustratore,
era un gattofilo sfegatato tanto da essere conosciuto come "il
re dei gatti". Fu assiduo frequentatore e protagonista de Le
chat noir, cabaret ma anche caffè letterario ed artistico
che in breve tempo, alla fine dell'Ottocento, attirò tutti
i parigini amanti della poesia, dell'arte, della satira e... dei
gatti. Tutta l'avanguardia dell'intelligenza e della cultura, poeti,
scrittori, pittori, attori e artisti di ogni genere passarono dalla
sua sala fumosa: Victor Hugo, Verlaine, Zola, Degas, Guy de Maupassant,
Renoir e tanti altri.
Le opere di Steinlen sono quasi tutte un omaggio al gatto del quale
è stato osservatore attento, commosso ma anche divertito
caricaturista quando troverà nei gatti quelle crudeltà
che si ritengono appannaggio degli uomini.
|
|
|
|
Tournée du
Chat Noir
|
Les Chats
|
Compagnie des Chocolats
|
Clinique Cheron
|
torna su
Henri Rousseau detto
il Doganiere fece un ritratto dello scrittore Pierre Loti dove compare
anche Moumoutte, l'amatissima gatta cinese dello scrittore. Un ritratto
in cui, confidava il pittore, egli esprimeva "un pensiero filosofico",
dove cioè, mediante allusioni, chiariva il carattere del
modello. Loti dunque ha il fez turco, l'immancabile sigaretta, il
paesaggio algerino che amava moltissimo e Moumoutte Cinese, gatto
storicamente vero, eppure sogno felino, presente, eppure misteriosamente
altrove.
Rousseau il Doganiere ha collegato, grazie al gatto, la semplicità
al mistero: è quello che senza dubbio ha convinto Pierre
Loti a posare per lui con una delle sue gatte.
Pierre Loti
Paul Klee, l'artista
che aprì la strada all'arte moderna, amava molto i gatti
e ne possedeva molti. In in suo dipinto raffigurò un grande
muso di gatto con un uccellino sulla fronte.
Cat and Bird
Franz Marc, pittore
contemporaneo rappresentante dell'Espressionismo tedesco, dipinse
gatti in molte sue opere.
In una di queste, Cane, gatto e volpe
da colori accesissimi si sprigionano le tre figure deformate da
pennellate circolari. Ma il gatto si distingue perché eretto,
fermo ed impassibile nella sua posizione più tipica: l'autore
ne ha colto l'essenza.
|
|
|
A Dog, a Fox and a
Cat
|
Girl with Cat
|
Cat on a Yellow Pillow
|
|
|
|
Three Cats
|
Aktonit Katze
|
Two Cats
|
Anche nella produzione di Fernando Botero,
scultore e pittore colombiano, sono presenti opere raffiguranti
i nostri amici felini. In una vediamo una delle tipiche figure femminili
dell'artista, una donna dalle forme tonde con in braccio un gatto
altrettanto tondo.
Fra i tanti autoritratti della pittrice messicana
Frida Kahlo ve ne è uno dove
un gatto nero con gli occhi spalancati è posato sulla spalla
dell'artista.
Autoritratto con collana
di spine e colibrì
Infine, godiamo di alcuni degli straordinari gatti
colorati disegnati da Andy Warhol.
|
|
|
Cats
|
Blue Pair of Cats
|
Sam
|
torna su
|