Musica

C'era una volta una gatta che
aveva una macchia nera sul muso...

Gino Paoli

Risale al 1690 la prima canzone dedicata ai gatti di cui sia rimasta memoria, Cantata di mezzanotte del gatto. Ma è Domenico Scarlatti, in pieno '700 a scrivere una famosa Fuga del gatto, per pianoforte o clavicembalo: l'animale passeggia indebitamente sulla tastiera (un comportamento assai realistico, come sa ogni convivente di gatti) da cui escono note del tutto casuali che il musicista elabora in forma compiuta.
Dal canto suo, Gioacchino Rossini scrive il celebre Duetto buffo di due gatti: un'arietta (della serie "Soirées musicales") composta da un solo verso, "Miao". Un divertissement ancora oggi molto eseguito e che suscita risate irrefrenabili nel pubblico, anche per le smorfie che sono costretti a esibire i due esecutori.
Ne La bella addormentata nel bosco di Petr Ilic Chaikowski, il dialogo tra un gatto bianco e un gatto nero è eseguito dall'orchestra in pseudomiagolii melodici.
Un altro compositore russo, Igor Stravinski, compone nel '900 una produzione felina, Il gufo e la gattina.

Il gatto nero è il titolo di una canzone in siciliano di Domenico Modugno, Lu musciu niri che racconta l'incontro notturno con un micio nero a cui il musicista chiede consigli.
"C'era una volta una gatta che aveva una macchia nera sul muso..." è l'attacco di una delle canzoni più famose degli anni '60. Scritto e composto da Gino Paoli, questo motivo racconta la storia della gioventù dell'autore, di come questa sia trascorsa in compagnia di una gatta.

C'era una volta una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
e una vecchia soffitta vicino al mare
con una finestra a un passo dal cielo blu
Se la chitarra suonavo
la gatta faceva le fusa
ed una stellina scendeva vicina
poi mi sorrideva e se ne tornava su.
Ora non abito più là
tutto è cambiato, non abito più là
ho una casa bellissima
bellissima come vuoi tu.
Ma ho ripensato a una gatta
che aveva una macchia nera sul muso
a una vecchia soffitta vicino al mare
con una stellina che ora non vedo più.

Dotato di personalità versatile e dalle molteplici sfaccettature, il gatto può interpretare una vasta gamma di personaggi; può diventare così un losco individuo, un impresario sfruttatore che, insieme ad un degno compare, la volpe, truffa l'artista ingenuo con tanta voglia di sfondare. E' Il tema della parodia Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato.
Nella vasta produzione dei Pink Floyd c'è anche una canzone dove si parla di un gatto, Lucifer Sam. Scritto da Syd Barett, questo stralunato brano pop narra di un magico gatto (Lucifer) che ha qualcosa di incomprensibile; "Lucifer sam, gatto siamese, sempre seduto al tuo fianco, sempre al tuo fianco, quel gatto ha qualcosa che non riesco a spiegarmi... "

Lucifer Sam, siam cat.
Always sitting by your side
Always by your side.
That cat's something I can't explain.

Ginger, ginger you're a witch.
You're the left side
He's the right side.
Oh, no!
That cat's something I can't explain.

Lucifer go to sea.
Be a hip cat
Be a ship's cat.
Somewhere, anywhere.
That cat's something I can't explain.

At night prowling sifting sand.
Hiding around on the ground.
He'll be found when you're around.
That cat's something I can't explain.

Basata sulla celebre raccolta di poesie Old Possum's book of practical cats (Il libro dei gatti tuttofare) scritta nel '39 da T. S. Eliot, deliziosi studi di caratteri di gatti famosi delineati con forte personalità, è il musical inglese Cats, messo in scena per la prima volta a Londra nel 1981. Il musical di Webber e Rice narra la storia dei gatti randagi, che in una magica notte impareranno come al termine della loro vita ne potranno cominciare un'altra, di nuovo giovani e felici, in cerca di una casa e di una famiglia che possa prendersi cura di loro...

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Anche nelle canzoni per bambini troviamo spesso il gatto protagonista. famosissima è Quarantaquattro gatti, allegra canzonetta che nel ritornello insegna le tabelline.

Nella cantina di un palazzone
tutti i gattini senza padrone
organizzarono una riunione
per precisare la situazione.

[rit] Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila per sei col resto di due.
Sei per sette quarantadue,
più due quarantaquattro!

Loro chiedevano a tutti i bambini,
che sono amici di tutti i gattini,
un pasto al giorno e all'occasione,
poter dormire sulle poltrone!

[rit]

Naturalmente tutti i bambini
tutte le code potevan tirare
ogni momento e a loro piacere,
con tutti quanti giocherellare.

[rit]

Quando alla fine della riunione
fu definita la situazione
andò in giardino tutto il plotone
di quei gattini senza padrone.

[rit]

Un'altra divertente canzone per bambini è Volevo un gatto nero in cui un gatto di un colore diverso da quello richiesto finisce per minacciare una consolidata amicizia.

Un coccodrillo vero, un vero alligatore
ti ho detto che l'avevo e l'avrei dato e te.
Ma i patti erano chiari: il coccodrillo a te
e tu dovevi dare un gatto nero a me.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
mi hai dato un gatto bianco
ed io non ci sto più.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
siccome sei un bugiardo
con te non gioco più.
Non era una giraffa di plastica o di stoffa:
ma una in carne ed ossa
e l'avrei data e te.
Ma i patti erano chiari: una giraffa a te
e tu dovevi dare un gatto nero a me.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
mi hai dato un gatto bianco
ed io non ci sto più.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
siccome sei un bugiardo
con te non gioco più.
Un elefante indiano con tutto il baldacchino:
l'avevo nel giardino e l'avrei dato e te.
Ma i patti erano chiari: un elefante a te
e tu dovevi dare un gatto nero a me.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
mi hai dato un gatto bianco
ed io non ci sto più.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
siccome sei un bugiardo con te non gioco più.
I patti erano chiari: l'intero zoo per te
e tu dovevi dare un gatto nero a me.
Volevo un gatto nero, nero, nero,
invece è un gatto bianco
quello che hai dato a me.
Volevo un gatto nero,
ma insomma nero o bianco
il gatto me lo tengo
e non do niente a te.

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