“Scontro” finale:
apoteosi e trionfo dei “Garbage Brothers”


 

E finalmente anche stavolta (invero l’ultima, ahinoi!) giunse il momento fatidico  dell’esibizione: era il 22 maggio 1988, una giornata di pieno sole per fortuna, visto che, come già l’anno prima, “Torcolov” insistette, riuscendovi, per far svolgere il festival all’aperto...C’era davvero un gran pienone di pubblico, ed aspettative altrettanto grandi.  L’attesa dell’esibizione, già di per sé fremente, venne resa ancora più lunga dal gran numero di concorrenti in gara; figurarsi per i Garbage, poi, le cui performance da sempre chiudevano canonicamente le manifestazioni!...Il nostro turno sembrava non venire mai.

Ad un certo punto, fu la volta di Pino, non più e non solo il nostro bassista ma anche e soprattutto il nostro più temibile rivale: naturalmente, cantò benissimo riscuotendo davvero un forte consenso, più che giusto e meritato del resto, date le sue doti canore veramente notevoli. Ciò comunque non fece che rafforzare il nostro intendimento stimolando il nostro (sano) spirito di competizione: se volevamo davvero vincere, avremmo dovuto dare non solo il nostro massimo, ma molto, molto di più! L’ansia e l’adrenalina erano a mille...

Nel prepararsi, i  Garbage ebbero il loro bel daffare con barbe e baffi posticci: non era semplicissimo far ben attecchire il tutto con la giusta dose di mastice, e “qualcuno” l’avrebbe ben sperimentato sul palco!

L’entrata – presentata e recitata a memoria da Silvia come di consueto, con in più la finezza linguistica dell’annuncio finale in russo a precedere quello solito in inglese - fu sottolineata dai Garbage con un ritmico e solenne batter di tacchi sul legno della pedana, le braccia incrociate reciprocamente l’uno sulle spalle dell’altro, spalle che erano volte al pubblico onde nascondere i volti dei cosacchi...nascosti, a loro volta, dal più che abbondante pelame di cui sopra!  Dopo un’iniziale, potente intonazione di cori russi sulle note di “Volga Volga” che risultò da brividi, la tastiera del nostro bravissimo Maurizio diede...fuoco alle polveri e si partì con un “Sottoshock/Casatschok” a dir poco devastante!! Ah, che passione! Che forza trascinante! E che giochi di parole divertenti ed azzeccati! I Garbage sembravano essersi trasformati in sei...Rasputin, tanto era il furore “rivoluzionario” che riversavano nel canto! Delle vere e proprie “furie”, non...”rosse” come quelle del noto film, bensì multicolori, con le casacche davvero belle a comporre sul palco un luccicante “arc-en-ciel” , ossia un arcobaleno, di grande effetto. Ed il pelame aggiunto, conferendo loro un’aura di mistero, li rendeva ancor più...imponenti! Peccato però, come già accennato e come testimoniato dal relativo video, che “qualcuno” non l’avesse ben appiccicato: quel “qualcuno” era, senza fare nomi, Massimo, il quale, poverino, per buona parte del tempo, oltre che a combattere metaforicamente con “Torcolov”, fu impegnato anche a condurre una battaglia del tutto personale con la propria...barba che non voleva proprio saperne di star su, e gli andava da tutte le parti con un certo qual effetto comico decisamente non voluto!

Comunque, dopo un inizio a dir poco scintillante, sfolgorante ed anche, ovviamente, alquanto “shock...ante”, i Garbage, riscossa una prima grossa razione di applausi e liberatisi dei colbacchi, si placarono – ma solo momentaneamente, eh! – per scivolare nell’elegante slow rock-blues arboriano  “Rock & Rollo”...Un gran bel pezzo che contiene un dogma musicale assoluto: “per dare un brivido nel collo, non c’è che il rock, non c’è  che il rock & rollo”! Troppo vero!! Difficile immaginare una professione di fede rockettara più bella di questa!!

E poi, come ci davano dentro i “nostri”, con cori e coretti eseguiti alla (quasi) perfezione...Beh, il “quasi” è ovviamente da riferirsi a Carlo, il quale, poverino, come già spiegato in precedenza, aveva ed ha senz’altro tanti bei talenti ma di certo non il dono della musicalità e dell’intonazione! Va tuttavia riconosciuto che, potendosi o meglio “dovendosi” giocoforza disinteressare o quasi del canto, rimediava a tale carenza sfoderando grande simpatia, sufficiente mimica ed una certa qual disinvoltura, per non dire faccia tosta...Diciamo pure che era molto facilitato dallo stare in coppia con Marco il quale, in tutti i sensi, da solo, cantava e contava per due! Ma anche Tonino e Max se la cavavano discretamente...barbe e baffi finti a parte! Fabio ed Angelo, poi, erano i due più focalizzati sulla qualità dell’espressione vocale e musicale, pur non trascurando (soprattutto il primo) la “verve” goliardica...E che dire di Silvia e Fulvia, le due Sorelle Note? Eccole lì, a picchiar duro sulle chitarre che non avevano segreti per loro (?), ma (soprattutto la prima) necessariamente tese nel contempo a supervisionare che attacchi, tempi, cori, balli e quant’altro andasssero per il verso giusto! E che dire degli altri strumentisti, Maurizio, Pino e Tony? Tutti super, naturalmente! Ma - vi starete sicuramente angosciando - e Claudio, il “Trombettista Pazzo” di cui si era detto in precedenza? Che fine aveva fatto? Aveva rinunciato? L’avevamo...fatto rinunciare noi?

Tranquilli, c’era, c’era...Effettivamente, sarebbe stato meglio non ci fosse stato, ma ormai c’era, e ci rimase; non solo, ancora e ben di più “suonò” (si fa per dire…) nel brano da solista di Pino con risultati agghiaccianti…E durante i suoi terrificanti assoli – forse, financo più penosi per lui che per il pubblico, ma di certo inudibili per le nostre orecchie di artisti! – non si capiva bene se le sue gote divenissero incandescenti più per la vergogna che per lo sforzo terribile quanto, ahinoi, vano di far produrre rumori...pardon, suoni alla tromba! Poverino!...Comunque, la cosa, per fortuna, quanto all’esito finale non danneggiò né noi né lo stesso Pino, e così la nostra generosità fu premiata.

Concluso tra le ovazioni il “Rock & Rollo”, i Garbage rimangono con i consueti, inseparabili occhiali neri ma finalmente possono liberarsi del pelame “superfluo” e strapparsi letteralmente di dosso le casacche, provviste all’uopo con del pratico velcro... Ed eccoli mostrar fieri al mondo intero (?), stampato in bella vista sul davanti della maglietta che indossano, il nome della band da...nettezza urbana alla quale sono orgogliosi d’appartenere mentre gli strumenti prima, ed essi stessi poi attaccano con una grinta pazzesca “Rogne”, uno dei rock più graffianti che si possano immaginare! Ragazzi, che sfracello!! I Garbage cantano, mimano, si dimenano, sberleffano, cazzeggiano, ballano e così facendo scendono fra il pubblico accennando persino il famoso “duck step” ossia il “passo d’anatra” del mitico Chuck Berry!! In una parola...STREPITOSI!!!

Ed infatti, quello che esplode alla fine della loro perfomance, non è un semplice, seppur grande, applauso e nemmeno un’ovazione, per quanto unanime, da stadio: è una pioggia di acclamazioni, un diluvio di consensi, un profluvio di battiti di mani scroscianti, con il pubblico in piedi in preda al delirio!!! Insomma, i Garbage escono letteralmente tra i fiori!!!

Persino “Torcolin/Torcolon/Torcolov” - tanto per illustrare l’evoluzione completa, e ben significativa, delle variazioni etimologiche subite dal suo cognome nei nostri testi – appare impressionato dal clamore e dal successo da noi suscitato: il suo freddo sguardo ed il suo viso alquanto contratto, per quanto apparentemente gioviale, la dicono lunga sul suo timore di una nostra ipotetica vittoria...Che – secondo un principio, del tutto discutibile, ma ampiamente rientrante nella sua mentalità contorta e distorta – toglierebbe ingiustamente il primo posto a qualcun altro che, con la sua esibizione “tradizionale”, senz’altro lo merita ben più di noi: è chiaro come il sole che questo è quel che pensa, mentre continua, come se niente fosse, ad officiare da “bravo presentatore”  (il Nino Frassica della mitica trasmissione televisiva arboriana del 1988 “Indietro Tutta” voglia perdonarci per l’offensivo paragone!), ruolo che da “bravo…accentratore” si è voluto ritagliare tutto per sé...

Ed è proprio Torcolini quindi ad annunciare l’inizio delle votazioni: l’attesa è infinita, il nostro momento sembra non giungere mai...Prima ci sono tutti i bambini: una caterva...Poi, si comincia con gli adulti: un’altra...caterva! Noi, però, forti delle acclamazioni ricevute, non temiamo nessuno, nessuno tranne...Pino alias “Massimo Ranieri”, il nostro bassista! E quando tocca a lui essere votato, non c’è scampo: la giuria, come prevedibile ed anche giusto, alza tutti DIECI!!! Alziamo le mani: non c’è proprio nulla da obiettare, siamo i primi a riconoscerlo...ma le nostre speranze restano vive ed immutate!

E finalmente, dopo altri concorrenti ed un tempo interminabile che ci consuma,  viene il nostro turno: gli ultimi ad essersi esibiti, e dunque gli ultimi ad essere votati...E cosa può mai fare la giuria, stavolta composta – evidentemente e finalmente – da intenditori DOC, se non assegnare nuovamente tutti, splendidi, meravigliosi, eccitanti DIECI???

A ciò fa seguito un vero e proprio boato che non si sa se sia più provocato dal pubblico, che vuole così sottolineare il suo essere pienamente d’accordo con la superba votazione, od invece da noi tutti – Garbage, Sorelle Note e strumentisti – che, impazziti di gioia per il nostro goal più bello, leviamo le braccia al cielo, esultiamo e ci abbracciamo come calciatori che abbiano appena vinto la partita della vita!!!

E ne abbiamo ben donde!! Finalmente ce l’abbiamo fatta: abbiamo vinto, anzi stra-vinto!!! E siamo felici…felici…felici!!! E con noi, sono felici tutti…Oddio, proprio tutti tutti no…E chi sarà mai questa voce fuori del coro??? Ma “Torcolov”, naturalmente!!!

Infatti, come ha visto il nostro punteggio “pieno” quanto quello del caro Pino, subito è stato attanagliato da un dilemma lacerante: “E mo’ come me metto??? La Coppa è una sola, non due!!! A chi la dò???”

La viva impressione è che, fosse per lui, ovviamente, non avrebbe esitazione alcuna: il trofeo dovrebbe andare senz’altro a Pino, che è il “vero” cantante, mentre noi siamo solo buffoncelli da strapazzo o quasi…Ma non può sbilanciarsi così, la forma va salvata, e dunque ha un bel problema!

In verità, però, “Torcolov” non ci conosce affatto e non sospetta minimamente la nostra generosità…Così, quando, come per tacito accordo, Marco, a nome di tutti noi Garbage, Sorelle Note e strumentisti, annuncia al microfono la nostra decisione di lasciare la Coppa a Pino, egli rimane assolutamente spiazzato, per non dire di sasso!!! Ebbene sì, il “Torcolo” non se lo sarebbe mai aspettato…e forse nemmeno noi stessi, via, diciamo la verità…

Ma tu guarda i casi della vita: dopo anni di tentativi e di “duro lavoro”, finalmente riusciamo a vincere, e non ti va ad uscir fuori e gareggiare una voce indubbiamente da primo posto come quella di Pino??? Non ci si crede!!! Altro che corsi e ricorsi storici, cicli “vichiani”, profezie di Celestino od anche la più semplice ma non meno vera Legge di Murphy!!! Questa è proprio SFIGA, gente!!! E pure di quelle gigantesche, perché, come ebbe a dire assai opportunamente qualcuno, “la Fortuna è bendata, ma la Sfiga…ci vede benissimo”!!!

Tuttavia, possiamo dire che l’abbiamo presa nel migliore dei modi: Pino s’è mezzo commosso, ed intanto ben contento ha…incamerato la Coppa portandosela a casa...E’ pur vero che, essendo il trofeo uno solo e noi così numerosi come band, non sarebbe stato poi così facile decidere chi lo dovesse tenere…Insomma, è stato molto meglio aver fatto così, e poi è stato un bel gesto d’amicizia, e questo conterà pur qualcosa, no?

INDICE

Prologo

Genesi ed esordio di una “band” epocale: 
“The Negro-American Garbage Brothers”



Un  Mito…in “kilt”: 
I “Mc…Garbage Brothers”



Un sombrero per…amico: 
“The Mexican Garbage Brothers”



Dalla Russia con…(cl)amore:
“The Russian Garbage Brothers”…verso la leggenda



“Scontro” finale:
apoteosi e trionfo dei “Garbage Brothers”


Epilogo


Ringraziamenti
 




 

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