Un mito ... in kilt: 
I “Mc ... Garbage Brothers”
 

Eh no, i tempi per i Garbage Brothers non erano nè potevano essere ancora maturi: troppa acqua doveva passare sotto i ponti, e troppo tempo avrebbero dovuto aspettare i Nostri Eroi per avere un adeguato riconoscimento della loro arte!!!...D’altro canto, si sa: è questa la sorte che tocca ai più Grandi, ai più Innovatori, ai più...Profondi!! Infatti, come la Storia ben dimostra, capita spesso che la vera Arte non venga capita subito, e poco importa che si possa essere tra chi ci conosce, anzi...Non per niente i nostri Padri Latini dicevano: Nemo propheta in patria...E siccome, a maggior ragione, Nemo propheta (pure) in paroecia cioè…in parrocchia, ai Garbage non rimase altro che bere fino in fondo l’amaro calice affilando le armi...pardon, le voci in attesa di tempi migliori.

E troppo ne avemmo di tempo per farlo! Infatti, difficile spiegare esattamente il perché - forse per la delusione della mancata vittoria? Mah, fatto sta che ben tre anni trascorsero prima che ritrovassimo gli stimoli, la voglia e la forza di ributtarci nella mischia.

Di certo, vi starete chiedendo COME fecero i fan e la gente tutta in generale a resistere e sopravvivere per un periodo di tempo tanto lungo senza la dolce ed esilarante visione dei Garbage Brothers...Ed avete pienamente ragione a chiedervelo!!!...Persino noi stessi continuiamo a chiedercelo ancora oggi: fatto sta che, però, per quanto la cosa abbia avuto dell’incredibile e del miracoloso, tutti resistettero e sopravvissero alla grande anche senza di noi...E’ proprio vero che non c’è fine all’ingratudine umana!!!

Comunque sia stato, nel marzo del 1986 rieccoci in lista a gareggiare a “La Cicala”: certi di volerlo fare, ma chiusi in una delle stanzette della Parrocchia a chiedersi cosa fare stavolta, e soprattutto con chi rimpiazzare due dei Garbage (Carlo Tonnarini e Roberto Pula) che avevano dato forfait chiamandosi fuori per complessi motivi di ordine filosofico-ideologico-sociale, il principale dei quali probabilmente era che s’erano “rotti”...!!!!

Beh, considerata l’attrattiva che l’incredibile opportunità di entrare in una simile band d’avanguardia e di sicuro richiamo esercitava su chiunque ci gravitasse intorno (!), come potete immaginare avemmo il nostro bel daffare a contenere e scoraggiare gli innumerevoli candidati che, non appena si sparse la voce, si presentarono a frotte manco fosse un concorso televisivo di oggi per letterine, veline o...velone!!!...Oddio, insomma, forse non andò proprio così, anche se la cosa avrebbe certamente meritato...Ah, se solo la si fosse potuta adeguatamente pubblicizzare con i mezzi a disposizione di oggi!...Ma non lo fu, e quindi diciamo che la scelta si rivelò alquanto obbligata, via...

Due papabili c’erano fra gli amici, e proprio quei due scegliemmo: Francesco Ciarniello e Carlo Mereu. Il primo, uno spilungone dall’apparenza – ma solo quella! - assai seriosa, con buone qualità vocali ma soprattutto un talento innato di...”naccherista”, che nemmeno lui sapeva di avere e che proprio con i Garbage venne meravigliosamente alla luce; il secondo, tanto simpatico quanto, ahinoi, terribilmente ed inesorabilmente...stonato e negato per la musica in genere da non riuscire a suonare – si fa per dire.. – a tempo nemmeno i... cucchiai dei quali lo dotammo per l’esibizione!... Ad onor del vero, però, va anche detto che Carlo all’epoca aveva una consorte  piuttosto “opulenta” ed un tantino – ma solo un tantino eh! - invadente la quale, al momento della scelta, fece sentire tutto il suo...”peso” e, con tutte le sue insistenze, alla fine ci prese per sfinimento!!! La disperazione fece il resto: dopo tutto, dovevamo comunque essere sei...

Stavolta  si optò per un travestimento da scozzesi: si pensò infatti di sfruttare un capo d’abbigliamento come il kilt (all’epoca di moda, e dunque facilmente reperibile presso le Sorelle Note – divenute nel frattempo due, Silvia & Fulvia, come spieghiamo più avanti - ed amiche e fidanzate varie) su camicia bianca attraversata di sghimbescio da sciarpa in tono, con cravattina e basco scuri...e naturalmente occhiali neri (che divennero un vero e proprio must  per i Garbage Brothers, fratelli ideali dei mitici Blues Brothers, appena appena più conosciuti di loro...).Quanto al numero dei brani da eseguire, instaurammo la “regola del 3” ; una regola, questa, che non avremmo più abbandonato, come già quella delle ironiche presentazioni in simil-poesia composte e declamate a memoria da Silvia, terminanti sempre col roboante e retorico annuncio “Ladies & Gentlemen....The Garbage Brothers!”. Scegliemmo un repertorio alquanto variegato: “America”, simpaticissima presa in giro degli States di un Pippo Franco ancora nelle vesti di pseudo-cantante, “Pupp’a pera”, versione riveduta e corretta di un pezzo da cabaret goliardico-surreal-demenziale di Francesco Nuti, e “(Non ti fidar di) un bacio a mezzanotte”, un brano tipico dell’Italia fine anni ’50  “rinverdito” – si fa per dire... – dalle “Gemelle Nete”, un duo di vere sorelle decisamente in là con l’età, scoperte e portate in TV da Renzo Arbore.

Gli strumentisti dei Mc...Garbage furono sempre gli stessi ma con l’aggiunta, alla chitarra, per l’appunto, della seconda Sorella Nota ossia Fulvia Flavioni, grande simpaticona e persona disponibilissima, ex-compagna di classe di medie e liceo di Silvia, entrata da allora in poi a far parte stabilmente del gruppo. Stavolta facemmo le prove in  parrocchia, sempre, beninteso, divertendoci ogni volta come matti!

E venne il giorno dell’esibizione, il fatidico 23 marzo 1986, nel solito Teatro Parrocchiale: beh, come ampiamente comprovato dagli esaustivi filmati audio-video che il caro Sig. Domenico Menicacci, grande appassionato di videoregistrazione e quindi  cameraman ufficiale del Centro Ricreativo, ci assicurò da allora in poi, il pubblico si spellò le mani dagli applausi, sbellicandosi letteralmente dalle risate nell’ascoltare i nostri brani i quali – soprattutto “Pupp’a pera”, dopo la nostra...caustica revisione – erano veramente divertenti, per non parlare dell’effetto visivo dei “maschietti” col gonnellino scozzese nonché dei nostri strumentisti altamente specializzati quali il “naccherista” e il “cucchiaista”...

C’è però da dire che la presentazione del festival – almeno quando toccò a noi, guarda caso... – risultò alquanto “schizzata” da parte soprattutto di una certa non meglio identificata Signora Pina, che assai poco avvedutamente era stata affiancata al “sempreverde” Torcolini...La qual Signora - ed anche questo è impietosamente testimoniato dai filmati - ebbe una mezza crisi (isterica?di panico? fate un po’ voi...) in diretta allorché il pubblico, un momento prima che toccasse ai Garbage venir giudicati, cominciò ad invocare per loro il massimo dei voti scandendo ritmicamente e ad una sol voce: “Cin-quan-ta! Cin-quan-ta!”…

”S..s..s..silenzio!!...Agh!...Ogh!...B..b..b..basta!!” - urlò la Nobildonna, balbettando ed emettendo strani suoni gutturali nonché strozzati che volevano, forse, essere parole inespresse, ma che invece fecero temere (?) se non una sua prematura…dipartita, quanto meno un suo imminente stramazzare al suolo, cioè, sul palcoscenico…Indi, con scelta altamente infelice, così tuonò pronunciando l’ultima frase al mondo che avrebbe dovuto dire, tanto era ambigua, inopportuna e di pessimo gusto:

 “Tanto la giuria SA GIA’ quello che DEVE fare!!!”

Molto meglio non commentare…Il pubblico comunque fece giustizia e ci diede lo stesso una bella soddisfazione. La “Sora” Pina e pure Torcolini, prontamente accorso in suo aiuto, furono infatti letteralmente ricoperti di prolungate salve di fischi inframezzate a “buuh” di scontento: prima, per la scenataccia assolutamente fuori luogo, poi, a votazione avvenuta, in segno di comprensibile, totale disapprovazione per il basso ed ingiusto punteggio assegnatoci dalla giuria (un misero 41 su 100 che ci fruttò un altrettanto misero 7° posto!) a quel punto, ormai, quanto meno frastornata, per  non dire pesantemente “indirizzata”…

L’unico a darci un bel 10 - e che per questo vogliamo qui ricordare con gratitudine e stima inenarrabili! - fu tale Olivetti, un attempato signore, socio del locale Circolo dei Bocciofili, che, nonostante tutto, era evidentemente ben sveglio ed in grado di capire l’Arte nella sua massima espressione: a lui, gloria ed onore nei secoli! Comunque, primo posto e coppa a parte che anche stavolta ci sfuggirono, va da sé che i vincitori morali della manifestazione furono i Garbage: del vero vincitore non si curò né s’accorse veramente nessuno, tant’è che nemmeno ci riesce di ricordarci il suo nome!!!...

Certo, rimanemmo delusi anche stavolta, tuttavia non recedemmo nemmeno dopo ‘st’altra brutta “botta”, anzi...Circa un mese dopo, “rischiammo” di esibirci nuovamente interpretando un pezzo “serio”: “Tema”, cavallo di battaglia del gruppo italiano anni ’60 I Giganti. Facemmo anche una prova o meglio, un tentativo di prova a casa Flavioni; alla fine, tuttavia, non se ne fece niente perché non tutti erano d’accordo a farlo.

Ciò dimostra, ad ogni buon conto, che la nostra vitalità artistica e non, non era stata minimamente intaccata dagli accadimenti poco felici: dopotutto, il consenso di pubblico era stato talmente ampio e gratificante che la seconda mancata vittoria diveniva marginale. E comunque, ci sarebbe stato tempo e luogo per arrivare anche a quello...

INDICE

Prologo

Genesi ed esordio di una “band” epocale: 
“The Negro-American Garbage Brothers”



Un  Mito…in “kilt”: 
I “Mc…Garbage Brothers”


Un sombrero per…amico: 
“The Mexican Garbage Brothers”



Dalla Russia con…(cl)amore:
“The Russian Garbage Brothers”…verso la leggenda



“Scontro” finale:
apoteosi e trionfo dei “Garbage Brothers”



Epilogo


Ringraziamenti
 




 

http://digilander.libero.it/garbagebrothers