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Ultimo aggiornamento: Sabato, 12 aprile 2008
«Que s’agit?» ovvero, la gita all’estero. Studente: cosa dobbiamo portare? Prof.: non dimenticate il sacco a pelo. Studente: anche se andiamo in albergo? Studente: dobbiamo decidere per le camere... Prof.: è semplice, basta fare quattro gruppi: binario 1, binario 2, binario 3, binario 4. Studente: ma prof., siamo in albergo. Prof.: sì, la prima notte. Poi tanto ci cacciano via. Studente: c’è la TV in camera? Prof: sì, ma solo sui binari dispari; quelli che vanno sui binari 2 e 4 devono sbirciare dall’altra parte. Ci presentiamo... [Documento del 15 maggio] Composizione e storia della classe Nel corso del triennio la classe ha visto, probabilmente senza troppo entusiasmo, la persistenza dei membri del Consiglio di classe, con la sola eccezione del docente di Educazione fisica che è cambiato lo scorso anno a causa di un pensionamento. Tale favorevolissima condizione generale non ha però sufficientemente contribuito allo stabilirsi e all'affinarsi, coi diversi docenti, di un rapporto docente-discente in un clima di correttezza, per quanto non irraggiungibilmente di ascetica correttezza, e di fiducia reciproca, per quanto non irrimediabilmente di estatica condiscendenza. Dei circa 20 presenti, 8 guardano fuori dalla finestra verso il campetto da calcio; degli altri 12, 7 hanno il libro di un'altra materia e, dei 5 che hanno il libro della materia giusta, solo due hanno il volume giusto. Gli orfani prolificati e certificati Dalla Bibbia, sacra fonte di conoscenza dell’unico autore di verità certificatore, si ricorda il racconto dell’orfano salvato dalle acque del Nilo... - Le RSU e il Preside hanno collaborato a stilarli in base al contratto d’Istituto. - Tengo a far presente che a noi RSU non spetta il compito di predisporre moduli, abbiamo solo dato una consulenza. - Io li ho trovati, lungo il fiume, e ora ve li spiego. Sono 21 Moduli intestati non alle persone, ma a tutte le possibili diverse attività aggiuntive che ciascun responsabile deve certificare per ottenere il compenso dovuto in base al Fondo incentivante. In precedenza (come in genere in tutte le scuole dell’Impero) di Moduli ce n’era uno solo: ciascun docente indicava sullo stesso foglio le diverse attività svolte e lo firmava. Ultime notizie su precario Val Brenta e le innovazioni informatiche «Un sistema informatico capace di cogliere segnali di comportamento sospetto e trasmetterli alle forze dell’ordine. Su questo, e nientemeno, stanno lavorando gli scienziati del NICTA [http://www.nicta.com.au/], laboratorio finanziato dal governo federale australiano.» [cit. da http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1628636] Quasi sicuramente in Italia i primi ad essere individuati dal nuovo sistema saranno dei precari... Quel che preoccupa ancora più è che sempre il MMPPII abbia pensato di suggerire ai docenti, ormai giunti alla soglia (ed oltre) della pensione, di rimanere in servizio part-time: come dire, se hai iniziato da precario e magari con un numero ridotto di ore, perché non concludere allo stesso modo? Funzioni strumentali e simboli-funzionali Ad ogni soggettività, base del conoscere, deve corrispondere una oggettualità, simbolica manifestazione della soggettività medesima. E’ qualcosa di paragonabile al correlativo oggettivo del poeta, ma più diretto, ossia più propriamente simbolico. - Occorre trovare un simbolo efficace, solido, duraturo e indubitabile... - Ma senza mai dimenticare lo scopo dell’incarico: controllare chi entra e chi esce, eventualmente chiedere la parola d’ordine a chi si aggira nei pressi della Biblioteca. - Forse, una bella garitta posta subito all’ingresso della biblioteca... - Sì, ricorda da vicino le nicchie in cui spesso vengono venerati santi ed evangelisti. - In questo modo, poi, oltre che rendere onore grande e imperituro al beato-abate-bibliotecario, sarebbe un po’ come se lo avessimo già santificato. Nella scuola italiana non tornano... i Cont Ore 13,40. A pranzo in un giorno di fine settembre. Io, robot Da fonte autorevole la notizia per cui nella Corea del Sud ci si appresta a sostituire i docenti, particolarmente quelli di inglese, con dei robot [http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1321128]. Questa è innovazione. Magari se ne possono discutere alcune conseguenze possibili... Ma è innovazione autentica, piuttosto che fornire lavagna luminosa e software dedicato (magari poco aggiornato e funzionante su Windows 3.11) come pensa di fare il Ministero della Pubblica Istruzione in Italia [http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1732865]. Ipotizziamone i vantaggi. Ipotizziamone gli svantaggi. Mi pare evidente che i vantaggi superino di gran lunga i pochi e trascurabili svantaggi. Nel caso ci sia qualche docente interessato, per quanto la notizia non abbia ancora trovato una conferma ufficiale, sembra che sempre in Corea stiano già lavorando alla predisposizione di un kit preassemblato per trasformare i docenti tradizionali, che ne facciano apposita richiesta, in robot. Io-robot e il Collegio docenti In effetti bisogna riconoscere che l’abilità inventiva ha origini antiche, molto antiche... Di fatto perfino risalenti al Vecchio Testamento e alle piaghe dell’antico Egitto: è così che in terra d’Israele si coniugano la sapienza antica, le nanotecnologie, la robotica. «Il primo obiettivo della nuova task force militare è la messa a punto di quello che è stato definito calabrone bionico. Entro il 2010 il primo calabrone sarà attivo: saprà zigzagare fra la folla, sciamare inosservato lungo vie affollate, puntare dritto sull'obiettivo, per fotografarlo e, alla bisogna, colpirlo.» [cit. da http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1769834] - Allora intende il Collegio docenti attivare, salvo carattere ostativo dei parametri numerici forniti da Ente a Noi più alto, l’insegnamento dello spagnolo per il prossimo anno in una classe di bilinguismo? - Tanto più che fuori dalle ore di lingue potremmo usare i robot per distribuire le circolari: sull’HD integrato rimarrebbe traccia e conferma certa e definitiva dell’avvenuta lettura di ciascuna circolare in ciascuna classe. - Bene. Ma come fare ad essere sicuri che poi i ragazzi seguano con attenzione un robot? Io-robot e il Consiglio d'Istituto - In Collegio docenti si è portata avanti la proposta dell’utilizzo dei robot coreani... - Ma esattamente quanto ci verrebbero a costare? - Inoltre, mi dovete chiarire in quale capitolo di bilancio andrebbero inseriti: didattica, funzione docente, materiale di consumo, innovazioni e immobilizzazioni tecnologiche... - Potremmo, in effetti, cavarcela relativamente con poco: il robot-docente costerebbe meno di 1000 Euro; sono invece i robot-soldato o robot-sentinella che costano molto di più: circa i 200.000 Euro. Allego in modo sintetico le informazioni in mio possesso circa i costi e i possibili utilizzi: «Attraverso la connessione costante ad Internet, gli URC [acronimo di Ubiquitous Robotic Companion] potranno scaricare "nuovi applicativi ogni giorno", ha aggiunto Oh, "così che non smetteranno mai di migliorarsi". I modelli destinati alla vendita saranno disponibili soltanto dal 2007 ed avranno un costo compreso tra gli 800 ed i 1000 euro, in base alle caratteristiche hardware. [...] gli URC possono essere programmati per fornire informazioni, sorvegliare determinate zone pubbliche ed insegnare inglese...» [cit. da http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1727147] «La sentinella robotica non è esattamente alla portata di tutte le tasche: prevista entro il 2007, costerà non meno di 200 mila dollari.» [cit. da http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1760191] - Se queste sono le possibilità, proporrei di pensare ad un utilizzo dei robot anche in funzione di bibliotecario, oltre che per le circolari, come è già emerso in Collegio docenti. - Sì è ovvio, qualunque uso aggiuntivo, che ci venga in mente ora o più avanti, di fatto rappresenta un abbattimento dei costi. - E per i calabroni... - Ah no, per quelli dobbiamo aspettare: sono previsti per il 2010 e al momento non abbiamo neanche un’ipotesi di preventivo. - Inoltre, non è neanche detto che il Mossad decida effettivamente di commercializzarli. - In effetti, però, un poco lo temevo... Fra il robot-soldato e il robot-docente esiste la stessa differenza che c'è fra un Fiat (panda) e una Ferrari. Ovviamente non è solo una differenza di optionals: visione e puntamento notturno, movimento rapido, mitraglia di precisione... - Ci deve essere molto altro per giustificare l’enorme differenza di prezzo. - Insomma, a insegnare inglese, spagnolo e francese ci mandiamo dei robot-ciofeca. - Scuola di qualità sì, ma a costo zero? Fiat lux, ragione, fede, creazionismo Dio all’inizio ha lavorato al buio. Forse per risparmiare, da povero artigiano. Era la notte dei tempi. Forse per non svegliare nessuno prima del tempo e non essere disturbato in corso d’opera. Poi a un certo momento ha affermato: «Soccia, come si fa a lavorare così! Accendete mo’ la luce.» Si rese subito conto del disastro che aveva combinato. Appena per rimediare un poco e nascondere la frittata, pensò di creare animali e uomo (con la donna). La sua specialità erano gli universi inanimati. Da quel momento, anche per far finta di nulla, si disinteressò della propria opera; salvo ricordarsene in rare e fugaci, quanto estemporanee, occasioni. Dopo al pecoraio altri lo hanno udito o visto, ma senza invero ricavarci granché sulla conoscibilità di Dio stesso, della sua frittata e dell’uomo (della donna, poi, molti hanno preferito proprio non parlare): Dio è il nome innominabile, inesprimibile e inconoscibile; il creato è perfetto, ma ogni tanto ha dei problemi, come direbbe un piazzista di auto usate; l’uomo è a immagine di Dio, ma una immagine molto sfuocata... A questo punto al Figlio non era rimasto altro che risorgere e aspettare nei cieli, assieme al Padre, la ovvia conclusione dai presupposti dati, ovvero la fine del mondo creato. Tuttavia promettendo una ricompensa agli uomini di buona volontà, che per caso1 contro il caso2 e il caos3 si fossero comportati secondo bene e ragione: questa è la fede colla salvezza eterna come ricompensa. --- note --- Moltiplicatori di buone pratiche I termini sono pedagogici, della pedagogia di cui spesso gli insegnanti vengono informati per via non di corso d’aggiornamento o di studio personale, ma col tramite di qualche funzionario superiore (una sorta di angelo o di arcangelo inviato dal Ministero, ndr). Le «buone pratiche» sono comportamenti o conoscenze che inseriscono meglio l’individuo nella società: sono forme di educazione. «Moltiplicatore» è chiunque le diffonda, o cerchi di farlo. Quindi anche ogni insegnante. Dunque, è probabile che il più grande moltiplicatore di buone pratiche che la storia abbia visto sia Gesù. - Il figlio di Dio, volendolo, ha moltiplicato pani e pesci. Io, non volendolo, riesco lo stesso a moltiplicare i somari. La prima trans - Devo attirare l'attenzione del Collegio sul fatto che questa è solo la prima trans... - La prima trans? - Ma chi è? - Si possono dire queste cose di fronte al Collegio... - Beh, io ricordo la prima donna: Eva. Però la "prima trans" non me la ricordo. - Sì dai, quella col nome strano... che mi pare poi... - Vorresti dire che nella Bibbia, dopo Adamo ed Eva, si parla anche dei "trans" e delle "trans"? - No, non è possibile: Ratzinger non lo avrebbe mai permesso! A dire il vero quello della "prima trans" è un equivoco nato dal non ancora ben studiato idioma franco-padano: fino ad ora ci si è occupati solo dell'anglo-padano... Madonna Privacy del Registro Aveva appena iniziato a correre l'anno 2028, nella notte fra il 4 e il 5 febbraio, ma era ancora il 4 prima di mezzanotte, quando inizia a svilupparsi un incendio nella scuola pubblica, adibita a Liceo e trapassata di riforma in riforma ancora quasi indenne. La domenica successiva, l'8 febbraio 2028, quella farfalla fu portata in processione assieme all'immagine della Madonna del 1400. Studente col timbro - E’ necessario avere un riscontro scritto dell’avvenuta informazione della famiglia per le comunicazioni scuola-famiglia più importanti. - Già, è fondamentale soprattutto che la famiglia sia informata in modo corretto e preciso su eventuali uscite anticipate o entrate alla seconda ora dell’intera classe. Tutti i cambi di orario devono essere conosciuti dalle famiglia e la scuola deve avere la certezza che la comunicazione è passata: specie nel caso di studenti minorenni sono in gioco le responsabilità dei docenti e della scuola stessa. - Beh, facciamo scrivere sul diario la comunicazione. - Sì, ma come si fa a sapere se poi la famiglia ha effettivamente ricevuto la comunicazione: è questo quel che importa, non tanto che l’allievo scriva sul suo diario... - Bisogna che il giorno dopo il docente della prima ora controlli tutti i diari e verifichi che ci sia la firma di un genitore per presa visione. - Occorrerà effettuare tutte le comunicazioni per tempo. - Sì, certo. - Ma... e se uno studente proprio quel giorno ha dimenticato il diario, oppure se il giorno dopo non lo ha ancora fatto firmare? - Il docente della prima ora dovrà annotarlo sul registro... - Sì ma in questo caso quell’allievo, specie se minorenne, non può ad esempio essere fatto uscire prima: noi non sappiamo se la famiglia è informata... - Mah, forse la tecnologia moderna può venirci in soccorso? - Sì basta inserire in ogni studente un chip in grado di essere scritto e letto... Ma la cosa è ancora costosa, non è come usare un semplice RFID (Radio Frequency IDentification) per la registrazione della presenza o meno dello studente all’interno dell’istituto. Inoltre ogni famiglia a casa dovrebbe poi avere un lettore apposito... - Mi pare troppo complicato. - No, no, non si può proprio fare... almeno per adesso. - E se facessimo come le discoteche... Infondo siamo in Romagna... - Cioè? - Alcune discoteche quando vuoi uscire per poi rientrare ti fanno un timbro con l’inchiostro. - Sì, è pratico e poco costoso: all’ultima ora facciamo un timbro su ciascun studente della classe interessata con la comunicazione per la famiglia. - Bisogna però stare attenti all’inchiostro che si usa: qualche famiglia potrebbe lamentarsi... - No, non preoccuparti, esistono precise normative europee sugli inchiostri che si possono usare: sono quelli per fare i timbri sui quarti di bue, inchiostri indelebili, ma non nocivi per la salute. - Beh, ma come facciamo a sapere se la famiglia è poi veramente stata informata? - Questo problema non si pone neanche: il timbro stesso fa fede. Del resto, se i genitori non si accorgono che sul loro pargolo è stato apposto un timbro, non è un problema nostro. Il miracolo di madonna Privacy - Non si possono tenere i registri dei singoli docenti così un po’ a caso nello stesso armadio. - Certo il registro per un docente è come l’arma d’ordinanza, deve difenderla con la vita... - Se non con la vita, almeno con una chiave. - Sul registro ci sono informazioni che nessuno deve conoscere, occhi indiscreti potrebbero sbirciare, bocche inopportune potrebbero sussurrare, orecchie truffaldine potrebbero intendere... - Tu docente, sei responsabile del reato che altri eventualmente commettono per la tua sbadataggine: se lasci le chiavi nell’auto, un ladro te la ruba e mette sotto un passante vai in galera tu, non il ladro, è ovvio! Con l’aggravante dell’istigazione a delinquere... - Sì va beh, ma il mio registro non sono i diari segreti di Mussolini... - Ma che dici, ci sono informazioni riservatissime e di importanza vitale per la Nazione intera! - Certo: i nomi degli alunni e i voti. E’ dato sensibile il sapere che l’allievo no-name il giorno no-day era presente ad una lezione su no-thing. Qualunque informazione concernente credenze o pratiche religiose, filosofiche, di educazione fisica, corporali o mentali è top-secret. Soprattutto sono segretissimi i voti e nomi associati... - Bene, è evidente, ogni docente è responsabile della tenuta del proprio registro, che deve essere in ordine, aggiornato e senza cancellature, oltre che inaccessibile ad estranei. - Estranei? Già, la scuola ormai è un porto di mare... Una zattera strenuamente attaccata al porto cui qualche truffaldino marinaio vuole svitare il tappo in fondo... - Estraneo è chiunque non sia il docente medesimo, ad iniziare da tutti i suoi poco chiari colleghi. - Ah, ecco chi va a sbirciare... - Però, se il cassetto è chiuso, e si deve recapitare al docente una qualche comunicazione, testo, materiale su qualunque supporto e soprattutto circolare; come si fa? - Mettiamo dei cassettini senza chiavi in cui, sempre col nome di ciascun docente stampigliato, si possono lasciare le circolari. - Sì che bello dei cassettini piccolini per le circolari... - Posso scegliere io il colore? - No. La Provincia ce li ha già dati: sono blu oltremare. - Ma e se io devo dare al mio collega delle comunicazioni riservate? Poniamo il risultato di test con più prove come le simulazioni di terze prove, il risultato delle prove del debito... - Sono sempre dati sensibili... Sensibilissimi, privatissimi... - Sì, ma un cassetto se lo chiude il docente, l’altro è aperto: io i dati sensibilissimi li lascio sul tavolo? - Allora occorrerà fare un terzo cassetto, con una apertura fuori e le chiavi tenute dal docente: una «cassetta privacy». - Ma poi, siamo sicuri che tre cassetti per ciascun docente basteranno? - Se proprio non bastano, ce li faremo bastare. - Se proprio non bastano, invocheremo madonna Privacy del cassetto... - Ma come non vedi? E’ proprio come nelle nozze di Cana, il miracolo c’è già stato: madonna Privacy i cassetti li ha già moltiplicati, da uno che era ora sono tre... Verbale della riunione periodica: ergonomia psicologica e taylorismo (L. 626/94, art. 11 - art. 35 DL 81/08) - RSL (Responsabile Sicurezza Lavoratori, nomina di tipo sindacale): La normativa sulla sicurezza sottolinea sempre più, oltre che le norme di conformità tecnica, la necessità di considerare aspetti ergonomici e psicologici: non basta essere in regola con le norme tecniche, bisogna che il posto di lavoro e le procedure si adattino ai lavoratori e non viceversa. - RSPP (Responsabile Servizio Protezione e Prevenzione, di nomina della dirigenza): Lo so, ma dove vuoi arrivare? - RSL: Bisogna tener conto non solo delle esigenze burocratiche nella gestione delle attività, ma avere d’occhio come i colleghi percepiscono tali esigenze. In particolare molti si lamentano da anni per l’essere costretti a leggere diverse circolari in un giorno; a volte la stessa circolare li insegue al cambio dell’ora in classi diverse... Non a caso, l’articolo 2 del DL 81/2008 il Testo Unico su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro recita: «salute: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.» - RSPP: Sì... Beh, in effetti siamo a fine aprile e già arrivati alla circolare numero 478: è proprio molto. - RSL: Esatto, siamo in media verso le tre circolari al giorno: in media! Vorrei rilevare che non è aumentando il numero delle circolari che si migliora la vita nella scuola, anzi la si peggiora ulteriormente. A fine anno scolastico saremo sicuramente oltre alle 500 circolari. E’ come nel film «Tempi moderni»: il direttore fa accelerare l’andamento delle macchine per produrre di più e il lavoratore Chaplin si trova a rincorrere sempre più alienato e pieno di tic il bullone fin dentro alla macchina, fuori per strada... e finisce in manicomio. Tutto questo ora non è accettabile: va contro la salute psichica e la qualità del lavoro stesso. In quanto RSL faccio osservare che tale tipo di comportamento è altamente rischioso e lesivo degli interessi sia dei lavoratori sia della scuola stessa, oltre che contrario alla normativa vigente. - RSPP: Da un certo punto di vista non hai torto... - RSL: Allora se sei d’accordo pure tu, poniamo una limite tassativo al numero delle circolari in base alla normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori: non più di due circolari al giorno. Va anche considerato il risparmio nell’uso della carta come un ulteriore vantaggio economico, seppure secondario. - Preside (datore di lavoro): Beh, se le cose stanno così e se entrambi siete d'accordo, domani scrivo una circolare in proposito. Tuttavia, nel caso una sola circolare non sia sufficiente a mantenere il numero delle circolari entro limiti salutari e portatori di benessere, mi riservo il diritto di emanare più specifiche circolari applicative. |
A questa galleria ritengo di aggiungere sicuramente «Io sono 67/100», un personaggio che si trova nel file sulla quantofrenia e la didattica. Poi si può andare per qualche pseudo-personaggio anche al file dedicato a Machiavellismo e didattica. |
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