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• alcuni brani di Pitirim Sorokin • un rapido commento • io sono «67/100» |
Martedì, 11 luglio 2000
Dalla prefazione. Ogni scienza, in ogni momento della sua esistenza storica porta nel suo contenuto non solo delle verità, ma anche molte mezze verità, pseudo-verità e addirittura anche veri errori. Questo si è verificato soprattutto nel caso della sociologia e della psicologia, poiché la complessità dei fenomeni mentali e sociali ha permesso che molti spropositi siano stati presi come la parola definitiva della scienza ‘definita operazionalmente, controllata empiricamente e misurata con la più assoluta precisione’... Alcuni di questi malanni sono ben nascosti nei recessi di valide formulazioni, mentre altri infettano i metodi, le tecniche e i test di cui si servono queste scienze [...] Per quanto riguarda l’irritazione e il disagio che [questa necessaria operazione di pulizia] probabilmente provocherà soprattutto fra i devoti di queste mezze e pseudo-verità, l’autore deve confessare umilmente che egli stesso è uno di questi ‘peccatori’. Capitolo I: l’amnesia e i novelli Cristoforo Colombo. (cit. p. 1) Capitolo II: difetti di linguaggio, gergo oscuro e pseudo-scientifico. (cit. p. 21) Capitolo III: l’illusione dell’operazionismo. (cit. p. 33) Capitolo IV: la testomania. (cit. p. 55) Capitolo V: la moda dei test d’intelligenza. (cit. p. 73) Capitolo VI: test proiettivi e altri test psico-sociali. (cit. p. 89) Capitolo VII: la quantofrenia. (cit. p. 109) Il testo di Sorokin continua con analisi di metodi e di campi di indagine della sociologia: dalla teoria della conoscenza, ai gruppi, agli ‘atomi sociali’. |
Commento Le parole di Sorokin mi sembrano chiare e esplicite. Si può provare a rileggere il tutto sostituendo il termine didattica a ‘psico-sociale’... Le critiche ai test e alle pretese operazioniste sono altrettanto esplicite: io posso operativamente e osservativamente, oggettivamente, valutare solo (forse) operazioni relativamente semplici di ripetizione in sequenza di azioni. Non posso certo in questo modo esprimere punteggi numerici su capacità di ordine elevato. Ma Sorokin ci dice anche un’altra cosa ancora più importante: le prove e le valutazioni si sono sempre fatte in tutte le società, certo ci sono gli errori, ma la soggettività non è arbitrarietà, la possibilità di errore non è certezza di errore ed è però valutazione in base a parametri condivisi sicuramente possibile su azioni e pensieri (capacità di ordine elevato) di chi ci sta di fronte. |
Aggiungo alcune rapide note (semiserie) intitolate: «io sono 67/100». Bene, mi presento: credito scolastico 10 punti. Non ho punti per crediti formativi: questo rende le cose più semplici. Ho però qualche debito, che influisce negativamente sul mio credito. Quel credito lo si è determinato attraverso tre anni con la somma (media) di tutti i voti. Beh, la media di tutti i voti trasformati in sufficienze dopo che hanno deciso di promuovermi, a parte i voti della quinta: lì qualche 5 è rimasto in bella evidenza proprio per la maturità; un anno però mi hanno bocciato e lì per la prima volta come per magia si sono presentati i 5 (e anche un 4). A dire il vero quella media non l’ho mai capita: non solo le insufficienze diventano 6, ma anche qualche volta un 6 è diventato 7, così la mia media è migliorata, nonostante il debito dovuto. In effetti in qualche interrogazione ho preso più di 6 e questo va tenuto presente nel fare la media, come ho più volte fatto notare al professore. L’esame coi tre scritti: mi è andata bene, non so come ma sono arrivato a 34/45, è un 6,5 di media fra le tre prove. All’orale anche me la sono cavata, il verdetto è stato un po’ più che sufficiente, anche se in qualche materia proprio non ho detto nulla: me la sono cavata con la tesina... Così il voto è stato 23/45. In totale e per tutta la mia vita sarò 67/100 in quattro lingue (errori di traduzione permettendo). |