TANTI REQUISITI… UN
VOLONTARIO
La prima dote è la PASSIONE. La
passione del resto, è un sentimento che ci accompagna durante la nostra
vita
facendoci compiere, a volte, delle scelte non comprese dai nostri
simili. Solo
essendo appassionati di qualche cosa, di un settore, di un hobby, si
può
coltivare questo interesse con quell’accanimento che annulla gli
ostacoli,
apparsi ad altri insuperabili.
Ma la passione, spesso, si brucia in poco
tempo, per cui un’altra virtù
essenziale per un volontario è la COSTANZA.
La costanza è l’arma vincente contro qualsiasi forma di burocrazia e
ostruzionismo. Fa breccia nei muri più resistenti ed impenetrabili. E’
una
ricarica lenta ma efficace quando le delusioni, in cui un volontario si
imbatte
regolarmente, porterebbero a desistere.
L’IDONEITA’ di un volontario
si misura non soltanto dal punto di vista fisico ma, in particolare
modo, da
quello psichico.
L’idoneità fisica è indispensabile per coloro che militano, ad
esempio, in
associazioni di paracadutisti, di cinofili, ecc. ma non lo è per alcuni
settori
specialistici a cui può accedere chiunque. Prendiamo, come paragone,
una
struttura di telecomunicazioni, la quale può utilizzare una persona non
deambulante o priva di vista, adibendola quale operatore radio o
centralinista,
in una sede non in “prima linea”.
L’idoneità psichica si
intende la
capacità della propria mente di adattarsi a tutte le situazioni e di
saper
controllare i propri istinti, qualche volta anche la collera e il
disappunto.
Il volontario deve
essere pronto ad affrontare con calma
e fermezza ogni tipo di reazione e
soprattutto, deve accettare gli
altri.
L’operatore di Protezione Civile non può mai
dimenticare le nozioni
apprese, ma deve arricchirle con costanti aggiornamenti attraverso
corsi di
formazione. Un corretto addestramento prevede anche esercitazioni
periodiche
che simulino la realtà di un evento calamitoso. Ciò alfine di
verificare tutte
le nozioni teoriche apprese, correggere eventuali difetti, colmare
carenze ed
amalgamare tra loro tutti i volontari.
La maggior parte delle Associazioni di
Volontariato, in Italia, si
sovvenzionano da sole.
Il volontario deve essere autosufficiente e
deve possedere le
attrezzature necessarie a svolgere il suo compito nell’ambito
dell’Associazione, senza diventare un peso per gli altri.
Molti volontari formano un gruppo, perciò
occorre anche considerare che
il gruppo deve essere autosufficiente. Ogni singolo darà quindi parte
di se
stesso per far sì che attrezzature, mezzi, dotazione e apparecchiature
delle
propria Associazione siano sufficienti per una concreta attività e
siano sempre
in ordine e pronti ad essere adoperati.
Una morale tra le tante: fare il volontario
costa.
Se tutto questo vi spaventa, vi consigliamo
di considerare la
possibilità di impiegare il vostro tempo libero in altro modo.
Ricordatevi di quel famoso “GRAZIE” che può
colmare la vostra vita.
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