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Circa la Patagonia... Storia, Storie e Balle Patagoniche Chatwin e Pataturismo...

Storia e Storie della Patagonia

Benché Magellano sia giunto in Patagonia solo pochi anni dopo che Colombo aveva aperto agli europei (compresi Cortez e similari) la via dell' America gli indios locali hanno vissuto in relativa tranquillitá fino al tardo '800. Si presume (ottimisticamente a mio parere) che tutta la popolazione indigena ammontasse a circa un milione di anime, in stragrande maggioranza di etnia Mapuche abitanti la Patagonia andina, poche decine di migliaia invece i temibili Tehuelches padroni della meseta ed infine solo 8000 gli appartenenti alle tribú fueghine degli Ona e dei Yámanas.
Con gli stessi infelici metodi della colonizzazione del West americano in pochi anni gli indios patagonici vennero letteralmente spazzati via dalla "civilizzazione" imposta dal governo argentino con le campagne del Gen. Roca, una specie di Custer solo piú fortunato... L' opera venne poi "perfezionata" da proprietari terrieri e dall' impossibilitá di quelle genti di adattarsi a stili di vita tanto diversi dai loro. Malattie ed alcool hanno fatto il resto...
Attualmente gli araucani superstiti sono poco piú di 30.000 (numero che non serve commentare...) Peggiore ancora il destino delle popolazioni della Terra del Fuoco totalmente estinte.

Ma in quegli anni oltre a questo vero e proprio genocidio la Patagonia venne esplorata, studiata (e pure amata...) da personaggi ben piú apprezzabili di Roca e compagni, a parte il Carletto Darwin, meritano di essere citati l' inglese Senguerr vero pioniere del trekking patagonico e soprattutto Francisco Moreno. Moreno é stato un vero studioso ottocentesco: esploratore, geografo, paleontologo ed antropologo. Un personaggio fuori dal comune per le sue capacitá, ma ancor piú ammirevole per non aver voluto trarre nessun beneficio personale dalla sua apprezzata opera... Quando lo stato argentino per ricompensarlo del suo lavoro di perito nell' arbitrato sul confine con il Cile (che gli valse appunto l' appellativo di perito Moreno) gli donó un vastissimo territorio, il buon Francisco lo restituí chiedendo solamente che divenisse il primo Parco Nazionale (l' attuale Nahuel Huapi). Morí povero e dimenticato dai contemporanei, ma se la Patagonia ha conservato in gran parte la sua straordinaria natura lo si deve in gran parte a quest' uomo appartenente ad una nobile razza (quella dei Grandi Uomini che molto hanno fatto per tutti e poco per se stessi) che oggigiorno pare soppiantata da quelli che molto fanno per se stessi e nulla per gli altri...

Il primissimo '900 vide l' inizio della colonizzazione della Patagonia con l' arrivo di gente avventurosa, spesso di avventurieri e talvolta di autentici "bandoleros". I nuovi arrivati si distinguevano per molti versi dalla massa di immigrati che giungeva a Buenos Aires dall' Europa: per esempio gli italiani erano praticamente assenti. Sorsero diverse piccole comunitá: nella zona nord intorno a Bariloche prevalentemente conposte da mittel-europei mentre i britannici si installarono nelle provincie centro-meridionali avviando l' allevamento ovino in immense estancias. In Santa Cruz e nella Terra del Fuoco erano generalmente scozzesi invece nel Chubut la matrice era di provenienza gallese. I turcos che poi erano in realtá di origine libanese o siriana si specializzarono nel piccolo commercio...
Come nel vecchio West era possibile arricchirsi rapidamente e come nel vecchio West non mancarono i bandidos...
Nei racconti tramandati ai posteri le gesta di molti fuorileggi si tingono di romantici colori nonché di fantasiose invenzioni, peró almeno nel caso di Butch Cassidy e Sundance Kid la realtá (o supposta tale) basta ed avanza per alimentare il loro mito (rimpolpato pure dal bel film con Newman e Redford).
I due (con Etta James moglie del Kid), braccati senza sosta dai detectives della Pinkerton in patria giunsero in Patagonia agli albori del '900. Con i frutti delle loro grandi rapine ai treni americani acquistarono (regolarmente) un ranch nei pressi di Cholila (Chubut settentrionale) un posto, vi garantisco, di rara bellezza. Qui i 3 vissero tranquillamente per un triennio spacciandosi per inglesi e stabilendo cordiali rapporti con i vicini e probabilmente pensando di appendere definitivamente le Colt al chiodo, ma...
L' agenzia Pinkerton seguí le loro tracce fino in Argentina e i due (Etta nel frattempo era tornata in patria dove visse ancora a lungo) avvisati della cosa piantarono lí mucche e pecore e (dopo una rapina a Villa Mercedes alcune centinaia di Km piú a nord) fuggirono in Cile e poi in Bolivia dove nel barrio di San Vicente suonó la loro ultima ora.
Le cose dovrebbero essere andate cosí, ma trattandosi di leggendari fuorilegge qualsiasi rapina di quel periodo é attribuita ai due (mentre operavano in Patagonia anche altri meno blasonati bandidos e non solo "Yanquis"). Tuttosommato é un onore e pure un' attrattiva turistica poter vantare una vecchia banca "ripulita" dai due mitici banditi.

Anche questo periodo tramontó e la Patagonia divenne piú tranquilla con le vaste aciendas del sud e le loro sterminate greggi. Ad accudire agli ovini vi erano peones in gran parte provenienti dalla costa cilena sottopagati e generalmente considerati dai ricchi latifondisti alla stessa stregua delle merinos. Anche laggiú i movimenti rivoluzionari fecero adepti intorno ai primi anni '20 e i peones avanzarono qualche pretesa (niente di particolarmente bolscevico, ma sufficiente ad allarmare i proprietari terrieri). Qui come in altri luoghi nello stesso periodo il "provvidenziale" intervento dell' esercito (ovviamente schierato dalla parte dei latifondisti) risolse le dispute con gli stessi cruenti e sbrigativi metodi usati a suo tempo per gli indios...

Dopo di allora la Storia (con la "s" maiuscola) si é poco interessata a questa terra e la Patagonia ha vissuto nel bene e nel male le disavventure dei due paesi che si dividono il suo territorio. La popolazione dalle poche decine di migliaia di "non-indigeni" del primo '900 é giunta al milione e mezzo attuale (sempre poca cosa in un territorio di oltre 1.000.000 di Kmq) alla tradizionale attivitá dell' allevamento ovino (un pó in crisi per il prezzo basso della lana) si sono affiancate la frutticoltura, attivitá minerarie tra cui l' estrazione del petrolio, la salmonicoltura (in Cile) ed infine il turismo...

Leggende (e balle) Patagoniche
Se c' é la Storia con la "s" maiuscola vi é altresí quella con la "s" minuscola ed infine le leggende (che qui certo non sono definibili "metropolitane"). In effetti la Patagonia é una terra leggendaria con leggende-leggende, personaggi leggendari (dalla vita leggendaria...) e anche "palle" leggendarie.
Leggende dei nativi
La Patagonia terra "nuova" per gli europei era giá popolata migliaia di anni orsono (chi dice 4000, chi si spinge molto piú in lá: addirittura 8000 anni...). Comunque gli indios o (come usa oggi chiamare gli amerindi) i nativi non possedendo una scrittura hanno tramandato oralmente i racconti degli antenati. Quelli che noi ci immaginiamo venivano narrati ai giovani dai saggi anziani intorno al fuoco nelle lunghe sere d' inverno. Racconti in cui realtá e fantasia si mischiavano e che solo i parte sono giunti fino a noi. Chi macinando un pochino di spagnolo volesse conoscerne qualcuno clicchi qui...oppure qua.
L' Inglesina
Se Butch Cassidy é la star banditesca internazionale della Patagonia non mancarono nel ramo altri personaggi di vaglia. Tra tutti emerge Elena Greenhill detta la inglesa. Una specie di temibile Calamity Jane dalla mira infallibile che oltre a varie non encomiabili azioni e a tre mariti, passó dalla storia alla leggenda per aver preso prigionieri due commissari statali ed averli adibiti ai propri servizi domestici...
Tesori della Patagonia
In effetti Eldorado era da tutt' altra parte, ma pure quaggiú non mancano ipotetici tesori: quello di Atahualpa che per la veritá da queste parti non si é mai visto e pure quello del gran capo araucano Foyel. Entrambi sul genere della pentola d' oro in fondo all' arcobaleno... di tesori in Patagonia ve ne sono moltissimi, basta aprire gli occhi e guardarsi intorno.
Il Pata-Nessie...
Nel primo '900 oltre ai fuorilegge dagli USA giunsero gli sceriffi preposti a dar loro la caccia. Il piú famoso é Martin Sheffield non tanto per aver sgominato bande di pericolosi criminali, ma per aver avvistato sulle sponde del Lago Epuyen (nei pressi di El Bolson) un dinosauro intento alla balneazione, per la precisione un Plesiosauro...
Il "nostro" doveva essere assai convincente nel raccontare la visione frutto di qualche goccio di bumba di troppo ed infatti importanti autoritá ed eminenti studiosi si mobilitarono per preservare il bestione antidiluviano... (forse un cugino di nessie portato dietro dai molti scozzesi che arrivavano in quel tempo in Patagonia).
Gli assaltatori della "Trochita"
Anni orsono ho letto su di una rispettabile ital-rivista di pesca un lungo articolo intitolato Patagonia Dreaming...
In effetti si trattava della scopiazzatura (foto comprese) di un (eccellente) pezzo giá visto un paio di anni prima... L' autore aggiungeva di "inedito" alcune pennellate di folklore e una veramente mitica frase in cui sosteneva che la trocha (o trochita) il caratteristico trenino a vapore che sferraglia da El Maiten a Esquel era stato co-protagonista delle gesta di Billy the Kid e Butch Cassidy(!) ..anzi doppio (!!). Il ventenne Billy il Kid prima di essere freddato da Pat Garrett probabilmente non aveva mai nemmeno sentito nominare la Patagonia e mai nemmeno rapinato un treno...in quanto a Butch (e Sundance) quando il trenino cominció a sbuffare nella meseta del Chubut guardavano (per dirla in stile Texwillerbonelliano) crescere l' erba dalla parte delle radici da quasi vent' anni.
Chissá quante altre leggendarie palle e nonsolopatagoniche ci vengono rifilate negli articoli di pesca...mah.



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