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Archivio Fotografico di Giorgio Croce
- chiesa di Santo Stefano - II -
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Santo Stefano - campanile
La parte basamentale, di molto anteriore alla costruzione della chiesa, mostra una muratura lapidea con filari di spessore variabile e irregolare. Come torre probabilmente di origine militare ha origini comuni con quella della torre campanaria di Borzone ( - VEDI NOTA IN BASSO A SINISTRA PER BORZONE - ), la quale essendo però in conci lapidei molto regolari quanto a disposizione dei filari ha fatto nascere l'ipotesi si trattasse di una torre romano-imperiale, realizzata in un periodo di maggiore forza dell'organizzazione dello stato.
La parte alta del campanile, terminata dal doppio ordine di polifore con colonnine di marmo e paramento murario in mattoni, risale al XIV secolo.

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NOTE


LE TORRI DI SANTO STEFANO E DELL'ABBAZIA DI BORZONE

L'ipotesi che la torre di Borzone risalga ad epoca romana e quella di Santo Stefano ad epoca bizantina, è di Dillon (DILLON G.V. "L'Abbazia di .S.Andrea di Borzone"); per una bibliografia relativa all'abbazia di Borzone e non solo, in rete si trova nel sito dell'arch. Citi, dove è anche una relazione dei più recenti rilievi sul complesso abbaziale; in questi non si accenna a tale ipotizzata origine antica.
Sempre sull'abbazia di Borzone, si possono anche vedere gli interventi espressi in un seminario tenutosi nel maggio 2003, la cui locandina è nel sito del comune di Borzonasca.


O, per un quadro generale con riferimenti al romanico in Liguria e Piemonte, il testo di Sandro Chierici - Duilio Citi, L'ARTE ROMANICA IN PIEMONTE, VAL D'AOSTA E LIGURIA, si trova nelle civiche biblioteche o in rete
MURATURA IN PIETRA E MURATURA IN MATTONI
Le prime realizzazioni romaniche genovesi, sino a tutto il XII secolo, privilegiano la pietra come materiale per le costruzioni monumentali. Si tratta in genere di un materiale locale, la pietra di Promontorio (Promontorio è la zona a monte di Sampierdarena, che culmina nell'altura dell'attuale Forte Tenaglia, dove erano le cave). E' una roccia di tipo sedimentario: gli strati geologici su cui sorge il centro storico di Genova sono formati prevalentemente da arenarie o arenarie e calcari marnosi, caratteristici di tutto il Levante Genovese, appartenenti ad un blocco quasi compatto che arriva all'Antola; nel caso come materiali da costruzione erano privilegiati i filoni più solidi.
Questa pietra era tagliata in conci relativamente grossi, e la loro esecuzione più o meno accurata indicava la capacità della maestranza, oppure la frettolosità o la meticolosità con cui si era costruito il manufatto; ancora il tipo di trattamento della superficie (soprattutto nel caso del bugnato, vedi le murature della Curia Embriacorum) era indicativo dell'appartenenza della costruzione.
Forse per la minor disponibilità dell'argilla o per la scarsa presenza di fornaci in questa prima fase, è solo dal XIII secolo che il mattone regolare, da essere lasciato a vista, diviene più frequente. Nel caso si privilegia sempre in misura maggiore la pietra, ma anche nelle costruzioni religiose esso acquista maggiore spazio, e lo si vede ad esempio nel fianco della chiesa dei SS. Cosma e Damiano, oppure nei campanili, da quello scomparso di San Bartolomeo del Fossato, a quello di Sant'Agostino, od ancora a quello di ValleChristi solo per farne alcuni esempi.
Nel caso di Santo Stefano abbiamo in mattoni le parti medioevali più tarde: il completamento della torre campanaria e la cupola del tiburio ottagono. Soprattutto quest'ultima deve il suo assetto attuale al restauro effettuato a cominciare da D'Andrade, che la liberò della casa del parroco che la copriva in parte (l'abitazione era costruita sopra l'abside dell'XI secolo).
La situazione di Santo Stefano prima dei restauri del Novecento è documentata fotograficamente; per le cartoline in rete, con foto d'archivio relaitive alla demolizione di via Giulia, alla situazione di Santo Stefano prima dei restauri di Alfredo D'Andrade, alla sistemazione di Santo Stefano sopra la Porta degli Archi, vedi la pagina di note e links, relativamente a:
cartoline d'epoca
Santo Stefano
La collocazione originaria sopra Porta degli Archi




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