SITI DI CARTOLINE D'EPOCA DI GENOVA:
Dopo le foto d'archivio sono le cartoline d'epoca che costituiscono un inesauribile fonte documentale.
La fotografia da cartolina infatti, soprattutto nel periodo anteriore alla Seconda Guerra Mondiale, ritrae anche luoghi e panorami che successivamente la cosiddetta "immagine da cartolina" avrebbe scartato, preferendo le classiche immagini di fiori e "luoghi felici". Questo discorso vale soprattutto per il periodo della fotografia in bianco e nero, quando la cartolina intende ancora celebrare il luogo per quello che è, fotografandone ad esempio la strada principale, senza badare a depurare le immagini da elementi che poi per il loro "pauperismo" la successiva cartolina ad esempio "anni Cinquanta e Sessanta" del Novecento avrebbe scartato.
Di questo tipo di cartoline segnalo in rete le raccolte (per Genova) di Stefano Finauri:
Per la Liguria e Genova provincia (e delegazioni di Genova):
Il restauro di Santo Stefano procede inizialmente con la ristrutturazione urbanistica che nell'ultimo decennio dell'Ottocento porta alla demolizione della Seicentesca via Giulia per la realizzazione della attuale via XX Settembre.
Patrocinatore del restauro della antica Santo Stefano è inizialmente il svrintendente Alfredo D'ANdrade, che si oppone alle proposte di ricostruzione e pone il vincolo della salvaguardia della antica chiesa. La ricomposizione di Santo Stefano nella veste originaria si avvia con una prima parte di lavori che eliminano le sovrastrutture abitative (casa del parroco costruita sopra l'abside romanica, che nascondeva parzialmente il tiburio). Morto il D'Andrade nel 1915, l'opera avrà termine solo nel secondo dopoguerra, dopo i bombardamenti che avevano sventrato la chiesa facendo venire meno la necessità di conservare le aggiunte dei secoli più recenti, condotta dal sovrintendente Carlo Ceschi. Con il primo progetto della nuova via XX Settembre, alternativa a via Giulia, si era posto il problema della collocazione della antica chiesa. Una prima soluzione era stata quella di uniformare vecchio e nuovo con il portico neogotico che attualmente si trova sotto la chiesa. Questo, in neogotico genovese a conci bianchi e neri, arcate a sesto acuto e capitelli a foglie a goccia d'acqua, fu contestato dal D'Andrade come opera di cattivo gusto, che tendeva a sminuire visivamente l'importanza della chiesa con il suo pesante falso. Il portico fu il primo elemento costruito della nuova via XX Settembre; in rete troviamo diverse foto (cartoline) d'archivio con la realizzazione del nuovo asse viario, con appunto l'appena costruito portico neogotico che fronteggia la rimanente via Giulia sottostando a Santo Stefano.