SITI DI CARTOLINE D'EPOCA DI GENOVA:
Dopo le foto d'archivio sono le cartoline d'epoca che costituiscono un inesauribile fonte documentale.
La fotografia da cartolina infatti, soprattutto nel periodo anteriore alla Seconda Guerra Mondiale, ritrae anche luoghi e panorami che successivamente la cosiddetta "immagine da cartolina" avrebbe scartato, preferendo le classiche immagini di fiori e "luoghi felici". Questo discorso vale soprattutto per il periodo della fotografia in bianco e nero, quando la cartolina intende ancora celebrare il luogo per quello che è, fotografandone ad esempio la strada principale, senza badare a depurare le immagini da elementi che poi per il loro "pauperismo" la successiva cartolina ad esempio "anni Cinquanta e Sessanta" del Novecento avrebbe scartato.
Di questo tipo di cartoline segnalo in rete le raccolte (per Genova) di Stefano Finauri:
Per la Liguria e Genova provincia (e delegazioni di Genova):

E, per Genova centro e delegazioni,
dal sito genovacards, una raccolta di cartoline di Genova, con 1221 immagini
Cui si arriva dal sito de "Il Genovino".

Od ancora un altro sito con vecchie cartoline di Genova è http://digilander.libero.it/francolanzavecchia/, con indice delle foto

- SANTO STEFANO - - IL RESTAURO:
DISTRUZIONE DI VIA GIULIA E REALIZZAZIONE DI VIA XX SETTEMBRE


Il restauro di Santo Stefano procede inizialmente con la ristrutturazione urbanistica che nell'ultimo decennio dell'Ottocento porta alla demolizione della Seicentesca via Giulia per la realizzazione della attuale via XX Settembre.
Patrocinatore del restauro della antica Santo Stefano è inizialmente il svrintendente Alfredo D'ANdrade, che si oppone alle proposte di ricostruzione e pone il vincolo della salvaguardia della antica chiesa. La ricomposizione di Santo Stefano nella veste originaria si avvia con una prima parte di lavori che eliminano le sovrastrutture abitative (casa del parroco costruita sopra l'abside romanica, che nascondeva parzialmente il tiburio). Morto il D'Andrade nel 1915, l'opera avrà termine solo nel secondo dopoguerra, dopo i bombardamenti che avevano sventrato la chiesa facendo venire meno la necessità di conservare le aggiunte dei secoli più recenti, condotta dal sovrintendente Carlo Ceschi.
Con il primo progetto della nuova via XX Settembre, alternativa a via Giulia, si era posto il problema della collocazione della antica chiesa. Una prima soluzione era stata quella di uniformare vecchio e nuovo con il portico neogotico che attualmente si trova sotto la chiesa. Questo, in neogotico genovese a conci bianchi e neri, arcate a sesto acuto e capitelli a foglie a goccia d'acqua, fu contestato dal D'Andrade come opera di cattivo gusto, che tendeva a sminuire visivamente l'importanza della chiesa con il suo pesante falso. Il portico fu il primo elemento costruito della nuova via XX Settembre; in rete troviamo diverse foto (cartoline) d'archivio con la realizzazione del nuovo asse viario, con appunto
l'appena costruito portico neogotico che fronteggia la rimanente via Giulia sottostando a Santo Stefano.

Sempre sullo stesso sito si vede la foto d'archivio con la casa del parroco occupava per intero lo spazio sopra l'abside: di quest'ultima si intravedono appena le arcate cieche esterne, mentre il resto, tiburio compreso, è coperto da un intonaco bianco.

Od ancora, sempre relativamente alla costruzione del porticato neogotico, in è una sovrapposizione semisimultanea di confronto con l'attuale per questa iniziale fase costruttiva
Foto di Santo Stefano, pagine nel presente sito: ---> Santo Stefano I - pagina 1
----> Santo Stefano II - pagina 2
----> Santo Stefano III - pagina 3


LA COLLOCAZIONE ORIGINARIA DI SANTO STEFANO SOPRA PORTA D'ARCHI
Da foto e quadri abbiamo l'immagine di Santo Stefano collocata sopra la porta d'Archi. La porta d'Archi venne demolita negli anni '90 dell'Ottocento per la costruzione del ponte monumentale; il suo apparato in bugnato-scultoreo in pietra del Finale venne ricollocato come paramento nel portello delle Muda delle Cappuccine e del Prato che sta ora a cavalcavia di via Banderali.
Allora le Mura del Cinquecento passavano in questo tratto, con un tracciato che ricalca approssimativamente quello dell'attuale corso Podestà, nei cui terrapieni sono inglobate in parte, per raggiungere il bastione dell'Acquasola; ricollegavano quindi il crinale collinare di Piccapietra-Acquasola con quello di Carignano, che l'attuale rettifilo di via XX Settembre con i relativi sbancamenti di terreno ha fatto del tutto scomparire. La Porta d'Archi era allora anche detta di Santo Stefano, e in relazione alla vicina chiesa aveva la statua di Santo Stefano, opera di Taddeo Carlone (ora sempre nella nuova sistemazione in via Banderali).
Sulla collocazione del ponte monumentale e della porta d'Archi è interessante la foto che mostra il
ponte Monumentale in costruzione (con i relativi ponteggi) e immediatamente dietro ad esso la Porta d'Archi con il suo apparato bugnato applicato alle mura: Sulla precedente collocazione di chiesa e porta le immagini sono date in genere da dipinti o da stampe

IL MUSEO DI SANT'AGOSTINO


LA CHIESA E IL CONVENTO AGOSTINIANO

La chiesa duecentesca di Sant'Agostino con i suoi chiostri cessò di essere officiata dall'epoca Napoleonica; il progetto di farne un centro museale è di vecchia data, ma essa rimase chiusa a lungo, pur venendo restaurata ed utilizzata come magazzino per le opere scultoree prevalentemente Medioevali. Solo dagli anni '80 il suo complesso è divenuto un centro polivalente di cultura; la chiesa ospita spettacoli (almeno dal '92, dacchè venne riadattata ad uditorium), e i chiostri il Museo di Archeologia con le raccolte civiche.

IL MUSEO
Per la scultura romanica a Genova, per una conoscenza continuamente aggiornata, il riferimento migliore è il Museo di Sant'Agostino, realizzato negli anni '80 nei chiostri ricostruiti (erano stati bombardati nell'ultima Guerra) della duecentesca chiesa di Sant'Agostino.
Dal Museo, proprietario di una incredibile mole di reperti archeologici medioevali nei suoi fondi, viene la serie di pubblicazioni aggiornate in materia di scultura e puttura a Genova, dall'epoca tardo romana al secolo XVIII .

SAN MICHELE ARCANGELO, AFFRESCO DI MANFREDINO DA PISTOIA
Il San Michele Arcangelo di Manfredino Da Pistoia, dipinto (affresco) della distrutta (nel 1851) chiesa di San Michele di Fassolo, si trova oggi nel Museo di Sant'Agostino; in rete si tratta di andare al
sito del Museo e qui procedere su "la visita", e da qui scegliere il Secolo XIII (il San Michele Arcangelo è del 1292).
Esso fu salvato al momento della distruzione dell'antica chiesa romanica di San Michele di Fassolo; di essa restava ancora la parte presbiteriale, essendo le navate demolite per la costruzione delle mura del Cinquecento. L'arcangelo era affrescato nell'abside, e quando per lo sbancamento del colle per fare spazio al parco binari della stazione Principe la chiesa scomparve, esso fu strappato dai muri e conservato nelle raccolte civiche.