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Archivio Fotografico di Giorgio Croce
- Santa Maria di Castello -



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La fioritura del romanico a Genova tarda di quasi un secolo a confronto con quella lombarda e sopraggiunge nel XII secolo a seguito delle ricchezze prodotte dalle imprese di Crociata. Suo vero e proprio esordio è la ricoastruzione di Santa Maria di Castello nel primo quarto del secolo; tale chiesa doveva esistere già dal VII secolo, (ma ne manca una valida documentazione) e nella nuova veste fu l'embleama del nuovo sentire nella versione genovese. Momento essenziale di ciò è l'inserimento volutamente esibito del "pezzo romano", memoria della grandezza del passato, rappresentato dall'architrave (una cornice romana di recupero) del portale. Qui i magistri Antelamici, artefici di quasi tutto il romanico genovese e ligure, operano una mimesi dove integrano quanto manca riproducendo gli elementi angolari sopra dei capitelli che anch'essi imitino, spesso in maniera "abbreviata", quelli romani.

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Altro motivo romanico genovese è il fregio ad archetti corrente sottocornice, che la costruzione delle duecentesche volte in muratura sopraelevando il livello murario lasciò in posizione di mezza latezza nelle fiancate. Esso andava associato al motivo a denti di sega, che la soprelevazione del muro probabilmente troncò, lasciandtolo nel lato nord (foto a destra) nel solo tratto inferiore della lesena.

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Giorgio Croce
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