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Abside e chiesa di San Michele Il tamburo absidale è mostra un insolito ritmo di grandi arcate cieche, che all'interno sono analogamente riprodotte; essendo un carattere riscontrabile in Oriente, in particolare in Armenia, lo si può credere importato dall'Oltremare.
Facendola aderire alla chiesa in un aposizione da navata laterale sinistra, la facciata gotico-duecentesca a strisce bianche e nere venne ad assemblare la chiesa di Santo Stefano con quella di San Michele. Quest'ultima, che curiosamente ripete la dedica della presunta chiesa anteriore al Mille, venne realizzata nel quadro delle ultime aggiunte realizzate grazie al patrocinio dei Fieschi, che includono l'ultimazione di parte anteriore e facciata. Questa famiglia era allora strettamente legata al papato, con Ugolino da Ostia che da cardinale consacrò Santo Stefano e da pontefice protesse il futuro papa della famiglia fliscana. |
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Nel portale di San Michele la lunetta fu arricchita dalla scultura della parte frontale di un sarcofago romano di recupero, la cui forma rettangolare viene adattata alla parte inferiore della lunetta. Di questo sarcofago (foto in alto a destra, entro la lunetta) non si sa se provenisse dalla vicina necropoli sorta lungo l'Aurelia in uscita dalla città o da altri luoghi sepolcrali. Come raffigurazione esso reca il frequente motivo dell'anima, che potrebbe essere tanto l'immagine personalizzata della defunta come un'immagine dell'anima in generale, sorretta dai due amorini pagani divenuti angeli cristiani. La lastra nella nuova composizione fu integrata da sculture successive, tra cui in basso il San Michele, Santo arcangelo protettore che abbatte il demonio.
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