COGNOMI ALPETTESI


Documenti di storia alpettese

La parrocchia di Alpette fu eretta in data 24 luglio 1609 da Monsignor Cesare Ferreri Vescovo di Ivrea, il Comune ebbe inizio il 15 ottobre 1773 con Ordinanza dell'Intendente della Provincia di Ivrea, in precedenza, sia la parrocchia, sia il comune facevano parte della Comunità di Pont; di questo avevamo scritto nei bollettini pubblicati nel 1974 e 1976, altre notizie, seguendo le ricerche d'archivio, saranno poi pubblicate in futuro. Sul presente numero vogliamo tracciare brevemente la storia demografica di Alpette fondata sulla documentazione scritta costituita dai registri parrocchiali che risalgono all'anno 1659 con la firma del parroco Don Pietro Clerico.

Dal 1659 abbiamo a disposizione l'elenco di tutti i nati, i morti e i matrimoni.

Gli atti sono scritti in lingua latina, e con abbreviazioni allora in uso, fino all'anno 1837, in seguito sono scritti in lingua italiana. Le scritture dei parroci che si susseguono nel tempo, sono assai diverse e in qualche caso quasi indecifrabili; anche i cognomi erano latinizzati, cioè scritti in lingua latina e per indicare l'appartenenza a questa o quell'altra famiglia si usavano i casi delle declinazioni latine, il nominativo, il genitivo o più sovente l'ablativo preceduto dalla particella “de”. Questo ci spiega in parte le variazioni che hanno subito i diversi cognomi attraverso i secoli e la definitiva stabilizzazione (per quasi tutti) della loro grafia e pronuncia con l'uso negli atti, della lingua italiana. Vediamo qualche esempio chiarificatore: l'attuale nome Goglio, al nominativo era scritto: “Golius”, al genitivo “Golij” (in seguito, Goglius, Gogli e de Goglio) e all'ablativo “de Golio”; Seren Rosso invece era Seren Ros-Seren Rubri-de Sereno Rubro. Nei primi registri, i cognomi doppi o tripli, avevano le due componenti separate da una particella che è forse la chiave che spiega i cognomi doppi; le particelle latine erano due: “aut” e “sive”, che significano: ovvero, ossia, oppure, ecc. Le origini dei doppi cognomi hanno avuto cause diverse e gli storici li hanno trovati in epoche pre-romane.

Ecco per intero un'atto di battesimo, 4 marzo 1660: “Margarita filia Joannis Francisci et Antoniae Coniugum de Ceretto aut Bracho baptizata fuit per me superdescriptum die 28 februarij nata, Compares fuere Antonius Serenus aut Bergera et Magdalena uxora Joannis Jacopi Ceretti-Servatis Servandis. J.Petrus Clericus (Il Curato)”.

Alcune parole sono abbreviate come “superdescriptum” che in altri casi è più propriamente infrascriptum o subscriptum. Da osservare il cognome Ceretto che segue la regola latina.

Ora vediamo un atto di morte: “Die vicesima octava Januarij 1661: In paroeciali Ecclesia Sancti Petri loci Alpettarum sepultus fuit Joannes filius quondam Bartolomei Dominietti aut Chioni, omnibus Sacramentis videlicet Penitentiae Eucharistiae et extremae unctionis munitus. In fidem P. Clerius Curatus Alpettarum”.

Da questo atto e per molto tempo si nota che i corpi dei defunti venivano sepolti sotto il pavimento della chiesa parrocchiale, avvolti in un lenzuolo. Nell'atto si nota una delle rare volte che il cognome Dominietto è doppio insieme a Chiono.

Per completare la curiosità trascriviamo anche un atto di matrimonio della stessa epoca: “1659 Die octava septembris, denunciationibus premissis tribus continuis diebus festivis, inter misse Parochialis solemnia iuxta dispositio Sacri Concilij Tridentini habita est, nulloque legitimo impedimento detecto, Ego Curatos eiusdem Ecclesie Sancti Petri Alpettarum interogavi eorumque mutuo consensu hatito solemniter per verba de presenti in matrimonium coniunxi Joannem Dominicun filium quondam Joannis Jacobi Sereni, et Annam Mariam filiam Petri Brunetti aut Peroni ambos de eodem loco, testes fuere Bernardus Boettus et Joannes Serenus aut Tha de eodem loco. In fidem Clerisus Curatus”.

All'originale in questo atto di matrimonio vi sono otto abbreviazioni e la grafia non corrisponde in tutte le parole a quella classica, tuttavia è un buon latino. Nei secoli seguenti la stesura degli atti migliora fino a raggiungere tra il 1800 e il 1900 la completezza di dati che permette di risalire agli antenati paterni e materni più prossimi e all'età.

Da notare ancora un fatto importante nella grafia dei cognomi i quali compaiono ora con una lettera in più ora con una lettera in meno, come ad esempio: Cereto, Sandreto, Bruneto, Dominieto, Giustato, Tonieto, Thina; ad altri viene tolta la vocale finale come: Bernardon, Castiglian, Gianon, Fasan, Ros, ecc.


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