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Cara amica, | ||||
mi chiedi notizie dell'x. | ||||
Non lo vedo da un po' ed č un po'che non ci pensavo. | ||||
Ma domani lo vedrņ. | ||||
Parleremo, scherzeremo, ci stuzzicheremo, e pizzicheremo, spruzzeremo veleno, | ||||
tireremo, molleremo, tireremo, molleremo, tireremo, molleremo... | ||||
e alla sera nel mio letto piangerņ... | ||||
Tic Tac gocciola il rubinetto nel bagno ed ad ogni Tic il pensiero mio scivola veloce | ||||
e lo rincorro nel timor di non afferrarne la valenza. | ||||
Ed
ad ogni Tac si ferma per un attimo ancorato
alla coscienza che vuole analizzarlo. |
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E mentre il rombo della moto qui fuori mi distrae (moto uguale morte... ricordi?) ti | ||||
scrivo, amica mia, le ultime parole che son salite come urlo smorzato a questa bocca | ||||
tacita che se parlasse non so quali danni farebbe... |
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L'hai letto il capitolo da me indicato in una delle ultime lettere? |
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Il solitario soggetto mi fa pensare: selvaggio (eppur mansueto pare...) che sia pur il | ||||
solitario che intendo e che sai? | ||||
Troppo difficile accomunarlo anche ad un santo eremita... quel santo che sconfisse il | ||||
diavolo sotto sembianze suine... | ||||
Ma il pensiero mio esula dalla concretezza della lettera che ti scrivo com'č consueto | ||||
e forse č meglio che la interrompa qui or che l'amor mio st'arrivando e rischia di | ||||
interrompere con allegro fischiettio il tristo fiume (di parole.. di pensieri... di ricordi) | ||||
c'ho dentro me ed esigo di esprimere. | ||||
Frettolosamente, Cecilia. |
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