PARCHI NATURALI: classificazione e tipologie
In provincia di Como attualmente meno della metà del territorio complessivo viene protetto dalla legge ma la tendenza è quella di allargare il raggio di preservazione degli ambienti naturali.
Il primo Parco Nazionale della storia pare
sia nato a Yellowstone, negli Stati Uniti, legalmente costituito nel 1872. Da allora la
normativa a riguardo si è si è andata progressivamente raffinando ed è cresciuto il
numero delle varie soluzioni proponibili.
A livello mondiale l'UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha
individuato almeno dieci diverse tipologie di tutela ambientale. Gli scopi principali
dell'istituzione di un'area protetta riguardano principalmente la conservazione degli
ecosistemi naturali e la salvaguardia delle diversità biologiche, come sancito dalla
Convenzione di Rio de Janeiro del 1992. I benefici secondari sono costituiti
dall'approfondimento scientifico, dalla funzione educativa e didattica, dal turismo e
dallo sviluppo socioeconomico del territorio interessato.
Una efficente gestione del parco può infatti creare le risorse per nuovi posti di lavoro
e nuove attività complementari, dalla struttura ricettiva alla guida naturalistica, dai
tecnici manutentori agli architetti e ai progettisti, dalle guardie forestali agli
animatori turistici.
In Italia, in base alla legge quadro n.394 del 1991 le aree protette, terrestri, fluviali, lacuali o marine, vengono classificate in:
- Parchi nazionali, contengono uno o più ecosistemi intatti o parzialmente alterati da interventi antropici con almeno una formazione fisica, geologica, geomorfologica o biologica di rilievo internazionale o nazionale
- Parchi regionali, aree di valore naturalistico e ambientale che costituiscono un sistema omogeneo di valori paesaggistici e artistici o di tradizioni etnico-culturali.
- Riserve naturali, contengono una o più specie rilevanti per la flora e per la fauna, ovvero ecosistemi importanti per le diversità biologiche e la conservazione delle risorse genetiche.
Si contraddistinguono in statali e regionali.
In base ai regolamenti del piano regionale sulle aree protette, sussistono inoltre i Monumenti naturali e le Zone di particolare rilevanza naturale e ambientale. I primi sono singoli elementi di pregio naturalistico e scientifico bisognosi di tutela, come i geotopi del Triangolo lariano, le seconde sono zone individuate per lo studio di una pianificazione territoriale e destinate, eventualmente, a diventare in un secondo tempo parchi o riserve.
Ulteriori classificazioni e regolamentazioni sono demandate alle singole Regioni. In Lombardia una serie di normative emesse tra il 1985 ed il 1996 costituisce l'attuale Piano Generale delle aree naturali protette. Fulcro di questa legge è il Piano Territoriale di Coordinamento che intende occuparsi direttamente dell'organizzazione dei parchi svincolandosi dai singoli piani regolatori dei comuni di pertinenza. Nel quadro legislativo sono inoltre previste delle sottoclassificazioni: Parchi regionali di cintura metropolitana in prossimità di aree urbane densamente popolate, come per esempio la Spina Verde, e Parchi locali di interesse sovracomunale, per esempio il Lago del Segrino, gestiti da un Consorzio fra i comuni coinvolti nella perimetria.
Le Riserve naturali a loro volta vengono suddivise in varie tipologie a seconda dell'interesse scientifico che rivestono e della convenienza o meno di una presenza umana al loro interno:
- integrali, sono zone di particolare pregio e delicatezza per cui la natura è tutelata integralmente ed è interdetto l'accesso dell'uomo.
- orientate, l'intervento dell'uomo è consentito solo per fini scientifici, di salvaguardia e di ripristino o manutenzione degli ecosistemi in crisi.
- parziali, hanno finalità specifiche di carattere botanico, zoologico o geologico e la fruizione umana è regolamentata e permessa solo per fini scientifici, osservativi e didattici.
Sempre in ambito regionale vanno ricordate inoltre le Aree demaniali, territori pubblici di natura boschiva di pertinenza del Corpo Forestale, le Oasi di protezione e le Zone di ripopolamento e cattura, di competenza delle amministrazioni provinciali.
In provincia di Como attualmente sussistono:
- n.1 Parco regionale forestale: Pineta di Appiano Gentile
- n.2 Parchi regionali di cintura metropolitana: Valle del Lambro e Spina Verde
- n.3 Parchi sovracomunali: Valle del torrente Lura, Lago del Segrino, Brughiera Briantea
- n.2 Riserve naturali orientate: Riva orientale Lago di Alserio e Pian di Spagna-Lago di Mezzola
- n.4 Riserve naturali parziali: Fontana del Guercio, Lago di Montorfano, Lago di Piano, Sasso Malascarpa
Dalla Provincia, Ufficio Territorio, è
stata inoltre avanzata la richiesta di estendere l'attuale parco sovracomunale della
Brughiera briantea a parco regionale. La nuova configurazione costituirebbe un immenso
polmone verde inglobante 24 Comuni fra Meda e Como attraverso il marianese e il canturino.
Il progetto di legge è già stato approvato dagli enti interessati ed è ora in attesa
del varo definitivo.
Iniziative in atto anche per l'imminente riconoscimento di quattro Zone di rilevanza
ambientale: Alto Lago di Como e alpi Lepontine, Monte Bisbino e Sasso Gordona, Monte
Galbiga, Triangolo lariano e di quattro Monumenti naturali, tutti geotopi di origine
carsica nel Triangolo lariano.
Può accadere che alcune riserve naturali e zone di rilevanza ambientale si trovino all'interno di un parco regionale o nazionale: è il caso della riserva Riva orientale del Lago di Alserio inserita nel parco regionale Valle del Lambro. Si tratta in questo caso di rafforzamento e specificità delle misure cautelative.
Complessivamente in provincia oltre ai Parchi naturali, 140 km2, e sovracomunali, 4 km2, sono sotto tutela anche 10 km2 di Riserve. Se vi si aggiungono i 370 km2 considerati zone di rilevanza ambientale, che però non sottostanno a vincoli specifici, si raggiunge un volume totale di 524 km2, pari al 40% del territorio provinciale. In Lombardia invece le aree protette, 450.000 ettari, rappresentano l'80% della superficie totale.
La salvaguardia e la qualificazione del territorio sono di rilevanza strategica per una corretta amministrazione del paese, anche in funzione di un turismo ecocompatibile e di una rivalutazione della forza lavoro presente sul posto. Eppure i funzionari incaricati del monitoraggio e della sovrintendenza delle aree protette ci confermano che "La maggior parte dei parchi sono in sottorganico rispetto alle necessità minime richieste". Per esempio al Parco della Pineta di Appiano "È attualmente impiegato il 50% del personale previsto e solo 3 guardiaparco operano su una superficie di 4600 ettari".
Anche il WWF, Ente mondiale di protezione degli ambienti naturali costituito ufficialmente nel 1966, si occupa della gestione in proprio di Oasi naturali, Riserve e Rifugi. Spesso acquista i terreni che è interessato a preservare. A Como il WWF, che ha sede in via Vittorio Emanuele, amministra l'Oasi del Bassone e le Torbiere di Albate. Qui ha insediato anche un proprio presidio di guardie ecologiche e realizzato percorsi informativi per le scolaresche. Realizza inoltre numerosi censimenti, iniziative di pulizia, conservazione e manutenzione del verde, pubblica notizie e aggiornamenti sull'argomento riferiti sia al mondo internazionale sia alla situazione locale.
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Un visitatore che si accinge ad esplorare un'area protetta è inevitabilmente sospinto ad un maggiore riguardo per l'ambiente circostante. Egli può ricavare dalla propria esperienza un beneficio cognitivo utile alla propria formazione culturale ma anche un beneficio psicologico, grazie alle emozioni e alle sensazioni che la natura, specie se incontaminata, sa regalare. Vanno di moda in questi tempi le musiche New Age: canti degli uccelli, fruscii dell'acqua, suoni e rumori della natura.
Allora perché non andare direttamente in un parco vero? Come abbiamo visto sono molte le aree protette e riservate nella nostra provincia, vicine e facilmente raggiungibili, popolate di fauna autoctona e di notevole pregio naturalistico. Una camminata nel bosco o in riva al lago rigenera lo spirito e riconnette l'uomo con il piano armonico della biosfera. Soprattutto se animato dal giusto sentimento di rispetto per l'ecosistema in cui si trova immerso, egli si rende conto di essere partecipe di questo delicato equilibrio e di contribuire con la propria discreta presenza all'effusa euritmia della natura.
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broletto n. 58 est.1999
- il nuovo Parco Regionale della Brughiera briantea
- la riserva naturale Lago di Piano