Francesco Chiodo
Sono autodidatta, ho appena il certificato della
V elementare,. Non ho frequentato corsi nè ho avuto insegnanti. Ho
vissuto findall'infanzia questo messaggio, questa passione per
l'arte, come d'ono d'amore. Ciò che vedo lo posso copiare, ma ciò
che penso lo devo creare. Lontano dalla realtà in cui viviamo,
l'artista sente nel cuore la eco della natura e dell'universo che ci
circonda. L'ispirazione porta noi artisti dove non potremmo andare,
ma siamo là quando, solo per pochi istanti, vediamo quello che
altri non possono vedere. Un grande fiume di artisti ha sempre
considerato l' arte solo come scoperta o ricerca, molti altrinon
riescono a vedere e non possono capire. L'armonia dell'artista è
sempre viva nel passato, nel presente e nel futuro, e l'anore
dell'artista che ama le sue opere come se stesso, e questo
grande sentimento vivrà per sempre. E' una promessa fatta al cuore
e alla natura che mi ha insegnato per amor suo, la gioia dell'anima.
Un giorno non conoscevo quanto grande fosse il suo cuore, ora che ho
capito, la sua dolcezza e la sua gioia mi tenfgono sempre compagnia,
capisco il valore del dono che mi ha fatto, arricchendomi
immensamente: L'amore per l'arte. Il quadro non è patrimonio
dell'artista, ma è il suo amore il suo passato, la sua vita i suoi
sogni, e un fiore di tanti colori vive registrando i suoi
pensieri su una tela...vivo registrando i miei pensieri su una
tela!!
è nato a Pazzano (RC) il 10 Febbraio 1938, dove
vive e opera in via Monte Stella salita B, n°2. Vivo compiacimento
e commossa ammirazione per questo artista "Pazzanese",
pittore contadino espressione incontaminata del vero, "figlio
della Locride e della Calabria", terra di poeti, di artisti e
di cantori.Divise le tematiche affrontate da Francesco Chiodo prima
di raggiungere una identità artistico-espressiva (surrealista),
egli partendo dalla rappresentazione di paesaggi, nature morte,
figure di animali, passa a rappresentare ciò che e
difficile cogliere, per chi non è abituato a spingersi oltre il
semplice e immediato reale. Modestia e semplicità sono gli elementi
più congeniali che danno a questo artista la facoltà di esprimersi
in maniera coerente e concreta. Certo non conta per un pittore
uscire dall'accademia, Francesco Chiodo lo sa ed opera di
conseguenza: la sua è una pittura del cuore, che ignora a volte
l'anatomia, la prospettiva, per dare spazio alla "proposta
globale" al messaggio, che non può dire essere positivo.
Francesco Chiodo sa descrivere il suo mondo, abitato da inconsce
sensazioni visive. Un universo abitato da simboli e gesti d'amore,
che auspicano per un mondo migliore. L'artista ama osservare il
mondo che lo circonda e narrare i paesaggi siderali, in attesa di
metamorfosi biologiche, intrecciando con abilità la luce e il
colore. Chiodo descrive tutto con la massima spontaneità, discepolo
di una fede stilistica che non ha maestri, se non l'istinto. Con
miscele di colorismi accesi, l'artista si impossesso degli
interrogativi del mondo, cercando per loro una risposta, ne denuncia
con la sua semplicità, i mali, lanciando sottilissime accuse
all'umanità, la quale osserva distratta lo sfracello che avviene
sotto i suoi occhi. Egli racconta di una natura che e stanza di
sopportare le angherie degli uomini. Affrontare un viaggio nella
pittura di Francesco Chiodo, è qualcosa di veramente amozionante. I
suoi commenti pittorici travolgono la mente per trasportarla là,
ben oltre ogni possibile immaginazione. Osservando le opere di
Francesco Chiodo, si ha la sensazione di comunicare con l'effimero
pensiero, sottolineando grandi eventi mondiali. E' un totale
rapporto d'amore, raccontato con la luminosità dei sensi che appaga
l'anima prigioniera di avversità che conducono la mente al di là
del nostro mondo. Ogni sua opera è un messaggio intimistico,
comprensibile per la purezza del messaggio, un richiesta d'amore per
dare amore.
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