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La Sindone di Torino e il Negativo Fotografico
Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Luglio 2018 ore 06.24
Il lenzuolo frontale originale e negativo con la ricostruzione nel dipinto di Carlos Sànchez della Cruz e negativo. Si osservi la ferita al costato sulla Sindone di Torino: Non è un dipinto! Immagini tratte da "Il grande libro della Sindone" ESP 2000 e da "Il Telo" Maggio/Dicembre 2001 |
Da sinistra: l'originale, visibile, e il negativo speculare prodigioso, accostato al comune negativo, non speculare, della ricostruzione I due negativi sono stati eseguiti al Computer con Corel Photo-Paint 8 sul comando Immagine: Traforma-Inverti |
Papa Francesco è a Torino il 21 Giugno - Biografia di San Giovanni Bosco
Video-Messaggio di Papa Francesco per l'Ostensione straordinaria della Sacra Sindone: Sabato Santo 30 Marzo 2013 - Video da TV 2000
L'Ostensione straordinaria a Torino dal 10 Aprile al 23 Maggio 2010
L'Ostensione del 2010 coincideva con la fioritura regolare primaverile del pruneto della Madonna dei Fiori di Bra; straordinaria il 29/12 (da conferma telefonica del 10/05/2010) Santuario Madonna dei Fiori - Viale Madonna dei Fiori, 93 - 12042 Bra (CN) Tel. 0172/41.20.46 |
Nell'inverno 1898-1899 la fioritura si protrasse per 3 mesi, in coincidenza con l'Ostensione a Torino della Sacra Sindone. In quell'occasione fu scattata dall'avvocato Secondo Pia la famosa fotografia che mostra sul negativo il Volto impressionante su cui tanto ancora si discute. La prima Ostensione televisiva della Sindone, il 23 novembre 1973, è accompagnata da una fioritura proseguita fino al marzo '74 (Mese di San Giuseppe e dell'Annunciazione). Due Link guida: Miracolo della fioritura del pruneto fuori stagione
- Il pruneto di Bra con segni straordinari fuori tempo (pdf) - Oggi 18 Ottobre 2015 è già iniziata la fioritura: Sinodo sulla famiglia in corso!Nota storica - Dal 1939 al 1946, durante la seconda guerra mondiale, La Sacra Sindone fu trasferita al Santuario di Monte Vergine (AV), nel Coro-clausura dei Padri Olivetani di San Bruno (Vedi due articoli pubblicati sull'Osservatore Romano (O.R.): sui risultati di 5 anni di studi dell'ENEA e sul periodo della Sindone in provincia di Avellino. L'Enea ha precisato che l'impronta non è un dipinto, né è il risultato di una sorgente di calore, ma di energia tipo laser poiché l'impronta è superficiale e resta visibile soltanto da un lato del lenzuolo (RAI 3 - 3 Gennaio 2012)
La Sacra Sindone e il Gesù dei Vangeli
L'uomo della Sindone: immagine non fatta da mano d'uomo
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I due componenti del Tribunale supremo, il Sinedrio, che hanno aiutato Gesù dopo la sua morte sulla croce:
1. Giuseppe di Arimatea che a) ha chiesto a Pilato il corpo di Gesù per la sepoltura (Mc 15,43; Gv 19,38); b) ha comprato la Sindone per calarlo dalla croce e avvolgerlo in essa (Mc 15,46); c) ha messo a disposizione la sua tomba nuova che lui s'era fatto scavare nella roccia (Mt 25,60), nella quale nessuno era mai stato posto (Mt 27,60; Gv 19,41). 2. Nicodemo (Gv 3,1; in 7,50-51 difende Gesù) che ha acquistato 100 libbre (in greco lìtras ekatòn = ca. 33 Kg. 1 libbra romana= 300 grammi >Gv 12,3) di aloe e mirra (Gv 19,39), che era la quantità che si usava per imbalsamare i re (cfr. nota Gv 19,39-40 in La Bibbia Via Verità e Vita p. 2591 Ed. 2012), e qui per imbalsamare il corpo di Gesù, il re dei Giudei, prima di avvolgerlo nella Sindone e adagiarlo nel sepolcro.
Marco 15,[43] Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. [44] Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. [45] Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. [46] Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
Giovanni 19,[38] Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39] Vi andò anche Nicodèmo, fariseo, uno dei capi Giudei (Gv 3,1), quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di àloe di circa cento libbre. [40] Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
Matteo 27,[57] Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. [58] Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. [59] Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo [60]e lo depose nella sua tomba nuova, che egli si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. [61] Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria.
N.B. Nel caso di Gesù il Messia, tutto è nuovo, usato per la prima volta e soltanto da Lui: il puledro sul quale nessuno era mai salito (Mc 11,2; Lc 19,30); la Sindone nuova (Mt 27,59; Mc 15,46; Isaia 53,9); il sepolcro è nuovo (Mt 27,59; Lc 23,53; Gv 19,41). Giuseppe di Arimatea era ricco e realizza la profezia di Isaia 53,9: Gli diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.
Diversi motivi a favore della verità dei Vangeli
E' stato flagellato con flagello romano (>immagine) e con un numero di colpi secondo l'uso romano e non degli Ebrei (40 colpi meno 1; l'Apostolo Paolo li ha ricevuti 5 volte cfr. 2Cor 11,24 secondo la legge in Dt 25,2-3; Paolo ha rischiato la flagellazione romana in At 22,24-26; per Gesù vedi Matteo 27,26) | |
E' stato trafitto alla testa con un casco/corona di spine (Mt 27,29): le ferite da punta sono 13 sulla fronte e 20 sulla regione occipitale (dr. Giuseppe Toscano in "La Santa Sindone e la scienza medica" Mimep Docete 2007). Vedi: le 30 spine prodigiose oggi | |
E' stato crocifisso con chiodi di forma quadrangolare, usati dai romani, ai piedi e ai polsi (vedi il segno visibile nella ferita sul polso, e la spiegazione di Baima Bollone, il pollice flesso) su una croce portata sulle spalle (Salmo 21,17; Gv 19,17; Lc 24,39) | |
Le ossa delle gambe non sono state rotte come si faceva con gli altri crocifissi; così si faceva con l'Agnello pasquale (Gv 19,36; Esodo 12,46; Salmo 34(33),21); vedi "Morì crocifisso" | |
E' stato ferito al costato sul lato destro con una lancia romana (Gv 19,34; 20,20); vedi >Lancia sacra in Wikipedia | |
E' stato sepolto individualmente, in un sepolcro nuovo, quello di Giuseppe d'Arimatea, avvolto in un lenzuolo di lino spigato o sindone costosa (Mt 27,57; Mc 15,46) | |
Il corpo non è stato lavato 7 volte (Vedi testi e sepolture antiche), secondo l'uso di seppellire, ma sepolto in fretta, per la Parasceve, e cosparso di mirra e aloe (Gv 19,31.39s) | |
Sono evidenti i segni di percosse sul volto e sul corpo (Mt 27,30; Gv 19,17) | |
Dall'analisi al computer risulta che questo corpo ha sudato sangue e ha subìto una ferita sulla guancia mediante una canna (Mt 27,48; Lc 22,44; Giovanni Tamburelli); e vi sono due monete del tempo di Pilato sugli occhi (Nello Balossino, Mario Moroni) | |
Sulla Sindone vi sono anche pollini di piante presenti soltanto nella zona di Gerusalemme e al tempo di Gesù, e solo primaverili (vedi articolo periodico OGGI di Camilleri-Dini) | |
Si rileva sul corpo un misterioso arresto dei coaguli di sangue e non si riscontra un processo di corruzione (Gv 20,6-9; Salmo 15,10; Atti 2,27; 13,35). Si dice che l'impronta per essere tale poté formarsi per un contatto col corpo di circa 36 ore: il pediatra di Siracusa Sebastiano Rodante ha ricostruito la situazione in ambiente simile a quello della tomba di Gesù per arrivare alla conclusione di "non più di 40 ore"; i cattolici parlano infatti di "tre giorni non interi". L'impronta è stata provocata da una sorgente di luce tipo quella del sole (prof.ssa Emanuela Marinelli) | |
Per la datazione del lenzuolo ci aiutano: i pollini di piante primaverili caratteristiche della zona di Gerusalemme al tempo di Gesù; la polvere di aragonite presente sulla Sindone e nelle grotte di Gerusalemme; la presenza sulla Sindone di Aloe e mirra; la lancia, i flagelli e i chiodi usati dai romani; il casco di spine che era più usato in medio oriente della corona circolare degli occidentali; il tipo di lenzuolo spigato e costoso; le monete di Tiberio Cesare sugli occhi scoperte col computer; la mancanza di un poggiapiedi che entrò in uso nel II secolo (prof.ssa Emanuela Marinelli). Le parole scoperte e interpretate da Barbara Frale attorno al volto dell'uomo della Sindone che rimandano al tempo di Tiberio Cesare. Inoltre un falsario medioevale non poteva conoscere la circolazione sanguigna (William Harvey 1628) tanto da distinguere il sangue venoso da quello arterioso; né la fotografia (Joseph Niepce 1826) | |
L'uomo della Sindone è come Gesù nei Vangeli: è flagellato dai romani; coronato di spine secondo l'uso del medio oriente; ha subìto violenze anche sul volto; ha portato la croce; è stato crocifisso e ferito al costato dai romani; non ha subìto la rottura delle gambe; il suo corpo è incorrotto ed è stato avvolto nel lenzuolo tre giorni non interi (circa 40 ore: Siracusa, Sebastiano Rodante pediatra); il corpo ha lasciato impronte evidenti perché sepolto in fretta per la vigilia del Sabato o Parasceve; sul lenzuolo sono presenti aloe e mirra. | |
La Sindone di Torino e gli altri 52 esemplari nel mondo (Pierluigi Baima Bollone) | |
Vedi la Sindone a scuola; il velo di Manoppello, in provincia di Pescara; il mandylion/sudario di Oviedo (Vedi Gv 20,7), nel nord della Spagna (vedi: Sudario di Oviedo in Wikipedia) che offre lo stesso tipo di gruppo sanguigno della Sindone: AB; l'impronta della lunghezza del naso inoltre, coincide con quella della Sacra Sindone di Torino (Mons. Giulio Ricci; Baima Bollone). Giovanni, nel quarto Vangelo, offre l'opportunità di riflettere anche sul sudario (greco "to soudarion" Gv 20,7) o fazzoletto posto sul volto dopo la deposizione dalla croce (Oviedo Cattedrale: mandylion); e sulla sindone poiché Giovanni usa il termine greco "ta othonia" (Gv 20,5) che può significare sia le bende o panni di lino, che la sindone vera e propria (vedi: Sindone e Vangeli). | |
La scoperta e i dettagli di Barbara Frale, Ufficiale dell'Archivio Segreto Vaticano; studiosa dei Templari e delle Crociate: si tratta di alcune parole che circondano il volto della Sindone in lingua greca, ebraica e latina, le lingue usate sul "Titolo" della croce, e che rimandano al tempo di Tiberio Cesare e al periodo della crocifissione di Gesù Nazareno. 1. Gesù (in greco "I esou s") 2. Nazareno (in greco "Nazarenos", quì "NNazarennos") 3. Deposto all'ora nona (in greco "o psékia tho") 4. A morte (in latino "in/nece m" - Pilato disse così...) 5. Io eseguo (in greco "pez o") 6. Tiberio (in greco "T iber iou") 7. Sedicesimo: in greco "L IS" (L=Anno; I=10; S=6) vedi monete sugli occhi 8. [Condannato] perché colpevole (in ebraico "mw ms" oppure "ky ms") 9. Adar (in rosso sotto "NNazarennos": in ebraico, è il mese primaverile del Calendario ebraico, periodo della Pasqua ebraica. (Cfr. Sindone La presenza misteriosa - in C'over Tutta un'altra storia - pubblicazione mensile diretta da Vincenzo Manes - N. 1 Aprile 2010 p. 23) |
la mia Dichiarazione sull'Uomo della Sacra Sindone di Torino
Al 29 Maggio 2011 dichiaro la Convinzione interiore sempre più profonda sull'identità dell'uomo della Sindone di Torino: è Gesù di Nazareth, descritto nei Vangeli canonici! Flagellato dai Romani per comando di Ponzio Pilato, ha subito la flagellazione con flagelli romani e secondo l'uso romano (qui oltre 120 colpi), dato che gli Ebrei usavano altri tipi di flagello e con un numero di colpi inferiore (40-1= 39: vedi Deuteronomio 25,1-3; Atti 5,40; 2Corinti 11,24); tutto coincide con la tradizione evangelica: è stato coronato di spine, colpito al volto, ha portato la croce, è caduto, è stato crocifisso con chiodi romani; da morto non gli sono state rotte le gambe (vedi Gv 19,36; agnello pasquale in Esodo 12,46; Salmo 34(33),21) è stato colpito al costato con una lancia romana; è stato deposto dalla croce, unto con aloè e mirra, avvolto in una sindone nuova (Gv 19,38-40), con un sudario sul volto (Gv 20,6-7. Duomo di Oviedo, in Spagna) e non ripulito, come si usava fare, ma sepolto in fretta a causa della vigilia del Sabato o Parasceve. Il corpo risulta incorrotto, secondo il Salmo profetico 15(16),10; e interrotto il processo di coagulazione del sangue (fibrinolisi). Anche l'impronta in 3D, visibile sul negativo fotografico del corpo e sul lato frontale, davanti e dietro, rimanda - secondo molti studiosi, e data l'originalità dell'impronta - al molto probabile passaggio da uno stato di morte a uno stato di Vita definitiva (vedi Trasfigurazione), compimento pieno delle parole di Gesù "Distruggete questo tempio e Io in tre giorni lo farò risorgere" (Vangelo di Giovanni 2,19). Considerando il supplizio nel suo insieme, si nota una serenità e una compostezza sul volto, propri non di un semplice uomo ma del Dio fatto uomo e vincitore, così come riconosce il Centurione che lo ha visto morire sulla croce in Marco 15,39.
Don Davide A.M. Arpe ssp
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