Larea che ha visto nascere la civiltà venetica può essere
identificata grosso modo dalle regioni che formano il Triveneto attuale anche se
è impossibile individuare i confini storici.
Dal punto di vista culturale la civiltà dei veneti si estendeva
nel territorio compreso ad ovest dal Mincio fino ad arrivare nelle zone delimitate a
est dal Livenza, il Tagliamento e lIsonzo, a sud dal Po dove i
centri abitati di Adria e di Spina erano stati per secoli fiorenti nel commercio
tra il mondo latino, padano ed illirico, per finire a nord con la catena alpina.
Lambiente ed il paesaggio del Veneto antico erano diversi dalla regione
attuale, la pianura era infatti costellata di fiumi e di paludi, soprattutto
nei territori orientali il fenomeno era molto pronunciato.
Il flusso delle maree consentiva la formazione di numerosissime
lagune, le città del tempo erano isole circondate dalle acque.
Grazie alla presenza di numerose vie dacqua, gli scambi con il
mondo alpino e transalpino erano favoriti.
A titolo di esempio si pensi alla complessa rete
fluviale endolagunare conosciuta come i Sette Mari, che univa il delta
del Po con la laguna veneta, antica linea di comunicazione tra Altino (Aquileia)
e Ravenna.
La pianura era tuttaltro che uniforme.
Tra le città di Lonigo, Este, Padova e Vicenza si hanno i gruppi
collinari dei Monti Berici e dei Colli Euganei luoghi unici, relitti di antichi
vulcani estinti, che hanno avuto una parte fondamentale nella formazione e nello
sviluppo della civiltà dei Veneti.
Lorigine di questo popolo resta ancora oggi un mistero.
Autori classici latini e greci, unici testimoni del tempo, hanno
confinato il passato dei Veneti nella leggenda probabilmente per giustificare azioni
politiche che hanno portato i Veneti antichi a diventare preziosi alleati di
Roma durante le numerose guerre per contrastare la potenza della
civiltà dei Celti.
Letnico Veneti nei tempi antichi, è riscontrabile anche
nellAsia Minore, nella zona Illirica, nel mondo germanico, nellodierna
Bretagna e nel Lazio arcaico.
Infatti secondo Plinio i Venetolani sarebbero stati una antica
popolazione di queste terre.
In realtà la comunanza tra queste eterogenee menzioni è
probabilmente dovuta al termine comune indoeuropeo Wenet riferibile
ad invasori provenienti da est.
Anche per il Veneto è probabile che popoli indoeuropei si siano
insediati in questa regione mantenendo il nome etnico.
Omero nellIliade definisce il popolo dei Paflagoni abitanti nella
regione degli Eneti ed alleati dei troiani come i fondatori del Veneto, scappati
in occidente dopo la distruzione di Troia.
Questa tradizione è ripresa anche da Strabone e da Catone.
Solo in età augustea si ha una fissazione del mito dei Veneti
con quello delle sorti di Enea, lontano ascendente di Augusto.
Virgilio nellEneide narra della fondazione di Padova da parte di
Antenore, condottiero dei Veneti, scampato alla distruzione di Troia.
Le uniche attestazioni storiche sul mito di Antenore e quindi di
una ellenicità dellorigine dei Veneti sono la data della ipotizzata
distruzione di Troia nel 1183 a.C. coincidente con la presunta colonizzazione
del Veneto dovuta al ritrovamento di reperti micenei nellalto adriatico
risalenti al XII secolo a.C.
Anche Livio tramanda come i Veneti dopo aver cacciato gli antichi
abitanti Euganei si stabilirono nelle loro terre.
Strabone identifica le usanze dei Veneti identiche a quelle
celtiche, definendo limpossibilità di distinguere i due popoli
nellabbigliamento e nel sistema di vita, differenziandosi solamente nel linguaggio.
Lunica attestazione comune negli autori classici è la
descrizione degli allevamenti di cavalli fonte di scambio con il mondo classico
ed orientale grazie agli empori di Adria.
Se rimane impossibile stabilire la provenienza certa del
popolo veneto, grazie ai ritrovamenti archeologici, è facilmente osservabile come
dal V - IV secolo a.C., la società veneta si compenetra di celtismo rendendo
difficile distinguere le usanze dei Veneti da quelle dei Celti delineando un
unicum culturale che dopo ben 2500 anni è facilmente riscontrabile nelle
popolazioni che ancora oggi abitano la Regione. |