26 maggio 2002: al monte Trebbio (Modigliana)
GIORNATA MISSIONARIA del COMITATO

 

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PROGETTI  


CHALNA - sud Bangladesh

La comunità Papa Giovanni XXIII vive a Chalna nel sud del Bangladesh dal 1999.

Chalna un villaggio situato ai piedi della foresta, circondato da numerosi affluenti del grande fiume indiano: il Gange. La comunità abita nel villaggio degli intoccabili, o "fuori casta", area di povertà estrema in cui è difficile garantirsi il cibo per la sopravvivenza.

Gli intoccabili, rifiuti della società, sono l'effetto di una situazione di esclusione, di disprezzo e di emarginazione che si protrae da secoli. Queste persone sono ritenute meno umane degli umani dal punto di vista della dignità e della considerazione sociale. Vengono considerate sporche, puzzolenti, da tenere alla larga, maleducate e ladre. Fino a poco tempo fa era impedito loro di entrare nei bar a bere qualcosa con gli altri o andare dal barbiere a farsi fare la barba.

Grazie all'aiuto e ai progetti di sviluppo dei missionari questa mentalità si sta lentamente modificando anche se il marchio di "intoccabile" sembra essere ben impressa nella pelle persino in coloro che studiando hanno avuto la possibilità di riscattarsi e di riconquistarsi la loro dignità di "persona". Sono costretti a vivere di lavori umili e umilianti a servizio di coloro che godono il privilegio di appartenere a caste superiori. I mestieri a loro permessi sono quelli di lavorare la pelle, pulire le fogne, fare i calzolai ambulanti, guadagnarsi la giornata schiacciando pietre e mattoni dall'alba al tramonto, per fare la ghiaia, inesistente in Bangladesh. Chiaramente sono quasi tutti analfabeti per l'impossibilità di mezzi economici atti a garantirsi una educazione scolastica.

Il governo non fornisce alcun contributo economico neppure alle categorie più povere; qualsiasi servizio, da quello sanitario a quello scolastico, è a pagamento. Spesso e volentieri succede che se si hanno soldi per la visita dal dottore poi non ce ne sono per comperarsi le medicine. Da uno stipendio medio una famiglia riesce a malapena garantirsi il cibo.

I genitori che hanno figli in età scolare sono costretti a mandare il piccolo sulle strade a guadagnarsi qualche spicciolo e "saziarsi" almeno per quel giorno. Mandare allora un figlio a scuola vuol dire assumersi un doppio costo: pagare l'onere scolastico per tutto l'occorrente e sfamarlo. La famiglia non se lo può permettere. Prima ancora di rispondere al bisogno educativo è necessario poter riempire la pancia vuota. Allora le strade si riempiono di bimbi che cercano di fare la giornata come meglio possono sia nel bene che nel male.

La nostra comunità crede fortemente che tutti siamo figli dello stesso Padre e di uguale dignità e sente la necessità di rimuovere le cause che creano il bisogno e le ingiustizie tra gli uomini al fine di poter garantire ad ognuno una vita rispettosa. La nostra presenza qui tra questi fuori casta vuole essere un grido forte, incessante verso Dio e i fratelli per essere voce di chi non ha voce o di chi, pur avendola, non può esprimere il suo bisogno perché non conta nulla.

La casa in cui viviamo è abitata da diverse persone, bimbi di diverse età, dalle più svariate problematiche: alcuni orfani, altri che pur avendo i genitori non possono farsene carico per le condizioni disagiate in cui vivono, alcuni ragazzi handicappati dei quali non si sa nulla del loro passato che sono arrivati da noi e si sono fermati e ormai fanno parte della nostra famiglia. Ci sono alcuni anziani, i nonni di casa, alcune mamme con i figli, che sono state abbandonate dai mariti: vivono con noi e fanno da mamma ad altri bimbi soli, poi abitano anche alcune ragazze che studiano. E' una grande famiglia allargata con delle persone di riferimento molto precise e si vive in un'atmosfera di solidarietà e di aiuto reciproco costante. Tutti sono figli di tutti. Esperimentiamo ogni giorno che ogni volta che riusciamo a mettere la nostra vita con ognuno di loro, facendoci carico delle loro situazioni, cresciamo sempre più in umanità e in solidarietà.

Dopo un attento esame della situazione economica e culturale abbiamo pensato di impostare un progetto d'intervento e di azione sociale che rispondesse in maniera sempre più attenta ai valori di dignità, di rispetto e di responsabilità. I soldi dei bambini adottati a distanza non vengono consegnati direttamente alle famiglie d'origine perché dalle esperienze passate si è visto che al bambino non arrivava alcun beneficio. Si verificava che il padre sicuro dell'ammontare mensile smetteva di lavorare e il sostegno ricevuto invece di spenderlo per lo studio o le cure mediche veniva utilizzato per il proprio sostentamento.

Da questa analisi abbiamo realizzato diversi progetti.

* Abbiamo aperto una scuola all'interno della missione per rispondere alle esigenze di quei ragazzini/e già grandi che non possono più accedere alla scuola pubblica e insegnare loro a leggere e scrivere al fine di toglierli da una situazione di inferiorità e di ignoranza.
* Molti bambini invece frequentano la scuola pubblica e, oltre a garantire loro il pagamento dell'iscrizione e del materiale scolastico, gli offriamo due pasti al giorno, il vestiario e l'assistenza sanitaria. Nonostante questo servizio sia offerto da due anni molti genitori pensano ancora che andare a scuola non sia così indispensabile quanto il venire a mangiare e avere a proprio carico bocche in meno da sfamare.
* Nella scuola pubblica le classi sono formate da 50/60 bambini circa e succede che chi segue va avanti, chi incontra delle difficoltà viene automaticamente escluso. A questo proposito si è pensato di organizzare un doposcuola pomeridiano, un corso di recupero scolastico per quei bambini che incontrando più difficoltà possono qui essere seguiti personalmente e con più regolarità. Questo servizio lo offriamo per lo più ai bambini che dispongono dell'adozione a distanza. Abbiamo circa una decina d'insegnanti impegnati in questo servizio.
* Girando per le strade si vedono tanti bimbi piccoli, di due tre anni, da soli e in situazione di pericolo. Da quegli incontri è nata l'idea di aprire un asilo il cui obiettivo è quello sia di togliere il bambino dall'abbandono sia di abituarlo ad una regolarità di vita e di educazione. In questo momento ci sono due insegnanti a garantire questo tipo di servizio.
* Un valore in cui crediamo molto è quello di accogliere qualunque fratello che si presenta al nostro cancello al di là dell'idea politica o della religione di appartenenza. Non ospitiamo i poveri in difficoltà per istruirli, guarirli e toglierli dall'abbandono ma perché il Signore li ama, ce li manda, e poiché vogliamo loro bene cerchiamo di curarli, di istruirli, di riconoscere le loro capacità e predisposizioni.
* La persona handicappata vive una condizione di estremo isolamento ed abbandono, è costretta a vivere chiusa nella capanna per tutta la vita. Non le è permesso di frequentare la scuola pubblica statale. E' considerato una vergogna ed una maledizione. Si è visto la necessità di aprire un centro di fisioterapia sia per rispondere al bisogno di cura dal punto di vista fisico che della socializzazione. Escono dalle loro case e si offre loro un intervento specialistico e didattico essendo alcuni di loro inseriti in corsi scolastici di recupero privati, interni alla missione.
Abbiamo notato in questi anni che la condivisione sotto lo stesso tetto di persone sane e di quelle considerate handicappate o inutili ha permesso ad ognuno di sperare e di riconsiderare il valore della vita. L'anziano che tiene in braccio un piccolo e l'handicappato che si relaziona con un suo coetaneo valorizza la propria esistenza e quella di colui che gli sta di fronte.

Siamo grati a tutti voi che ci permettete di vivere e di rispondere alla nostra esigenza di amore e di amare quei fratelli che non sono nella condizione di vivere la propria esistenza con dignità perché schiacciata da una ingiusta miseria umana, sociale ed economica.

COLLABORA ANCHE TU CON NOI !!!

COSA PUOI FARE?

* Puoi collaborare venendo a visitarci e renderti così conto di persona di che cosa significa Bangladesh (vedi sezione "i viaggi")
* Comprare e propagandare la vendita dei nostri prodotti
* Adottare 'a distanza' qualcuno dei tanti nostri bambini in lista d'attesa (vedi sezione "adozioni a distanza")
* Infine puoi dare il tuo contributo in uno dei mille modi che la fantasia della solidarietà ti propone…

Grazie!

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