"Alcuni
Magi giunsero dall'oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è
il re dei Giudei che è nato"? Abbiamo visto sorgere
la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". (Mt 2,1-2).
Giunto dall'occidente in Bangladesh mi sono domandato e mi domando:
"Dov'è Gesù che è nato? Ho visto la
sua stella ancora quando ero bambino e sono venuto per adorarlo".
E ho visto Gesù nascere in tanti umili tuguri che mi hanno
fatto vedere al vivo la stalla e la mangiatoia di Betlemme. Non
trovo differenza tra il posto dove nascono la maggior parte dei
bambini bengalesi e il rifugio degli animali a Betlemme.
Andrea e Filippo domandarono a Gesù: "Rabbi, dove
abiti?" Disse loro: "Venite e vedete". Andarono
dunque e videro dove abitava e si fermarono presso di lui. (Gv 1,38-39).
Venite in Bangladesh e io vi farò vedere dove Gesù
nasce oggi, dove Gesù nascerà quest'anno a Natale;
e fermatevi per vedere dove egli abita.
Dentro la capanna di Ceril, musulmana, sono stato chiamato per
ripararmi dall'acqua della stagione delle piogge, che scendeva
a catinelle. Ripararmi per modo di dire, che era l'ombrello più
che la capanna che mi difendeva dalla pioggia; e Ceril, studentessa,
che aiutiamo negli studi, riparava i suoi libri dall'acqua dentro
a cartocci di cellofan. Qui puzza persino l'acqua della pioggia
che scende dall'alto e i miei piedi, pur sotto la capanna, sono
dentro la melma. Suo padre, infermo da qualche anno, è
steso a terra, meglio sul fango.
Mi sono messo in silenzio e mi viene in mente che "mentre
tutto era in silenzio il Verbo divino si è fatto carne!"
Dio mio qui Gesù è nato ed io non lo sapevo!
La mamma cristiana di Sucitra abita in una veranda di una capanna
di bambù e foglie, di 4 per 2½ metri, aperta ai
quattro venti. E qui c'è tutto: per dormire, per vivere,
per mangiare, per cucinare, per muoversi.
"Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro
nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo"
(Mt 8,20). Lì nasce Gesù
dove i figli di Dio non hanno dove posare il capo.
La vedova indù e i suoi due bambini che, rigettata dai
suoi, vaga in cerca di un rifugio, perché "venne
fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolta" (Gv 1,11). Eppure nel loro cuore
nascerà Gesù.
Gesù oggi con la bocca dei poveri grida: "Voi tutti
che passate per la via, considerate e osservate se c'è
un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta!"
(Lam.
1,12)
Se parliamo del dolore, del tormento del Figlio dell'uomo, qui
in Bangladesh, dove la gente, a seconda delle stagioni, è
sferzata dal sole cocente, dalla pioggia, dal freddo, ed in ogni
stagione sferzata dai prepotenti, dalla fame e dalla malattia,
non è difficile scoprire il dolore ed il tormento della
capanna di Betlemme dove Gesù è nato ed oggi nasce.
P.
Marino Rigon, s.x.
Shelabunia: 7 ottobre 2002
Festa della Madonna del Rosario. |