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LA CITTA' IN BICICLETTA

Passo il 'Ponte delle Gabelle" e arrivo in via San Marco. Devo raggiungere il lato opposto della città, (lavoro in Viale Legioni Romane), percorro Via Brera - Via Fiori Chiari - Foro Buonaparte -Cadorna - Via Boccaccio - Ple Baracca - Corso Vercelli - Via Marghera - Piazza de Angelis - Bande Nere.

La pista ciclabile si interrompe  alla fine di via San Marco : da li in avanti  occorre prestare particolare attenzione . Fatta eccezione per parte di via Brera  e Via dei Fiori Chiari  (che sono isole pedonali), il resto del percorso  è a stretto contatto con  il traffico veicolare.

Sempre suggestivo è il passaggio in Foro Buonaparte, davanti al Castello Sforzesco, Piazzale Cadorna (ormai alcuni pendolari a furia di vedermi, mi salutano regolarmente ogni giorno). In Santa Maria delle Grazie sono già in fila decine di turisti per poter vedere il “Cenacolo Vinciniano“ . Devo prestare particolare attenzione all’attraversamento delle rotaie del tram : più di una volta ho rischiato di cadere!...
 

Ore 7.50: sono quasi arrivato : in Via Anguissola saluto l’amico ciclista Mario (rosticceria Comotti): mi fermo pochi minuti, giusto il tempo di farmi fare un paninio con pancetta e poi via.... poche centinaia di metri e sono arrivato.

 
Parcheggio la bici nel cortile dell'azienda in cui lavoro (la lego con la catena.. non si sa mai!),  entro in portineria : la guardia simpaticamente mi saluta "tel chi el ciclista!" , percorro velocemente il corridoio principale e raggiungo il mio "guardaroba".
 
 
Sta per accadere
la
metamorfosi:
da          ciclista                          mi trasformo                    in        impiegato

Ore 17.00 : torno al mio guardaroba : ripongo gli abiti da impiegato e con l'abbigliamento da ciclista mi preparo a percorrere in senso inverso l'intero tragitto. Adesso dovrò fare molta attenzione al traffico fino all'altezza di Via M.Gioia, poi la ciclabile e il naviglio mi accompagneranno fino a casa.

 
Continuo così per l’anno 1999, 2000,2001: Mi sento veramente  in forma, pedalare è per me una cosa “naturale” , la fatica che provo è minima. Anche dal punto di vista salutare noto che da quando utilizzo la bici il mio fisico (sia d’estate che d’inverno) non accusa alcun sintomo di malessere . Durante la sagione estiva decido di uscire anche la domenica , seguendo gli iscritti di una società  ciclistica: mi metto in coda al gruppo e .......