Il Miracolo di Torino.
Alli 6 di giugno 1453 a hore 20 un giobbia apparse la sancta hostia. Venendo certi huomeni di Cherio da certa guera o discordia che era tra francesi et savoja et piemontesi per certi mercadanti con la lhoro mercantia ritenuta a Assiglie la qual fu messa a sacho eccovi che fu un uomo che pigliò nella chiesa di Assiglie lo relliquiario d'argento dov'era il Santissimo Sacramento et lo invillupò in certe balle, le quali gittò sopra un mullo et venendo per Susa, Avigliana, Rivolli et gionse alla città di Turino et subito che il mullo fu entrato in porta Susina per voluntà di Iddio non si firmò sin che fu in questo luocho et subito giunto quivi si gettò in terra et subito furno disligatte le balle per voluntà del Signore Iddio et subito senza alchuno agiuto humano, usci fuori il vero et Santissimo Corpus Domini con lo relliquiario nel aria miracollosamente con un grande splendore et raggi et pareva il solle.
Vedendo questo un certo prete chiamato Messer Bertholomeo Chochono presto se ne andò da Monsignor Reverendissimo Lodovicho Romagnano episcopo della presente città di Turino il qualle intendendo questo, subito viene con tutto il clero del domo grande con la Croce accompagnato da canonici et relligiossi che si ritrovavano et quando lo Reverendissimo fu gionto in questo luocho subito cascho lo relliquiario in terra et rimasse lo Santissimo Sacramento in l'aria con grandi raggi et splendore.
Il che vedendo questo miracollo subito Monsignor Reverendissimo s'inginocchiò con tutti gli astanti et adorando il Santissimo Sacramento come vero Iddio, nostro vero redemptore, fece portare un callice et presente tutto il popollo descende nel callice la Santissima hostia con grande veneratione honore et reverenza come debitamente si conviene et la portano alla chiesa cathedralle di San Giovanni Baptista accompagnata dalli Reverendi Canonici et relligiossi con molti magnifici et nobili cittadini infra li qualli in testimonio primo Petrino de Gorzallo, Pettino Duerio, Gaspardino Bursi Miolario, Martino Bellardi et Georgio Gasialo' et expectabile Michel Muri, tt loanne Furchigiiono, Bonifatio de Cassano, Berthollomeo Carravino, et il nobille messer Antonio Marcerio di Milano, et molti altri magnifici cittadini, li quali non so il nome, tutti della presente inclita città di Turino et in essa chiesa di San Giovanni si fece un bellissimo tabernacolo, il quale èi statto sinché fu edificatto il domo novo si come al presente vulgarmente si chiama.
Questo antico testo cinquecentesco, oggi disperso, era un tempo conservato presso l'archivio dell'Arciconfraternita dello Spirito Santo.
(da: Gruppo Archeologico Torinese. Guida Archeologica di Torino 1996, pp. 87-88).
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