Gli architetti.
Ascanio Vitozzi o Vittozzi, (Baschi, Orvieto, 1539 Torino 1615). Nel 1584 fu chiamato a Torino da Carlo Emanuele I, che gli affidò la sistemazione urbanistica della città. Mantenendo la struttura romana a scacchiera Vitozzi progetto e iniziò la costruzione di piazza Castello e della via Nuova (ora via Roma), terminata da C. Castellamonte. A Vitozzi si devono anche le chiese di Santa Maria al Monte dei Cappuccini (1584-1610) e della Trinità (modificata in parte da F. Juvarra) e il Santuario di Vicoforte (Mondovi 1596), esempi notevolissimi di barocco piemontese.
Carlo di Castellamonte (Torino l560-164l). Proseguì il programma voluto da Carlo Emanuele I e iniziato dal maestro Ascanio Vitozzi, mirante a dare a Torino il volto edilizio e urbanistico di una capitale. Si devono a lui la continuazione della via Nuova (oggi via Roma 1621), il progetto della piazza Reale (oggi San Carlo) con le due chiese simmetriche di San Carlo e di Santa Cristina, e numerosi interventi in castelli e ville reali (trasformazione del Castello del Valentino iniziato nel 1633, Villa della Regina, Castello di Rivoli, Castello di Mondovì), in collaborazione con il figlio Amedeo.
Amedeo di Castellamonte (Torino l6l0-83). Figlio e collaboratore di Carlo, continuò l'opera del padre. Tra le sue realizzazioni più importanti, tutte a Torino, il nuovo Palazzo Ducale (poi Reale, iniziato nel 1646), con il relativo collegamento alla piazza Castello, il progetto di ampliamento della città verso il Po mediante l'apertura di nuove arterie (via Po, 1673) e della piazza Carlina, un importante progetto per la Cappella della Sindone, poi terminata dal Guarini
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