Intervista a SALMASO ANTONIO (5/5)

Per le trasferte utilizzavamo la bicicletta. Non tutti ne possedevano una, per cui spesso una bicicletta ospitava due persone. Se le trasferte erano lontane (Cadoneghe, Agna, Arre, Conselve…), ci spostavamo in treno od in corriera, pagandoci il biglietto.
I tifosi erano due-trecento. Il loro tifo era caldo, si facevano sentire. Con la squadra avevano un rapporto di amicizia. Ogni tanto ci offrivano una bicchierata. Alcuni ci seguivano nelle trasferte.
Nella nostra squadra non c’erano  trasferimenti. Non esistevano ingaggi, né tanto meno premi. Ciò che ci spingeva era la passione per questo bellissimo gioco.
Nel nostro campionato non c’erano promozioni o retrocessioni. C’era una coppa per il primo posto, che abbiamo vinto almeno una volta.
Non ho mai pensato di smettere. Ora sono costretto dall’età, ma se potessi… giocherei ancora!
Per me il calcio è stata una gran passione, oserei dire: tutto. Mi ha insegnato a stare insieme agli altri, la disciplina, il rispetto per le persone.

LE MANSIONI ATTUALI

La Doria, fondata nel 1946, ha ricoperto 9 anni della storia del calcio a Battaglia.Verso il 1954, infatti, la squadra ha concluso la sua esperienza, ed io, come detto, ho iniziato a giocare con il Pernumia.
Con il tempo ci siamo poi persi di vista: molti hanno iniziato a lavorare, qualcuno si è sposato, qualcun altro si è trasferito. E’ ora rimasto un gruppo di circa quindici persone. Da due anni ci troviamo a cena, ricordando le avventure trascorse insieme.
Lavoravo alla Galileo e quasi vent’anni fa (nell’85) sono stato messo in cassa integrazione. Proprio in quel periodo stavano realizzando l’attuale Campo Comunale. Ho visto che c’era bisogno di una mano: ho offerto il mio aiuto ed ho subito iniziato a lavorare, visto che avevo del tempo libero. E’ stato come mangiare le ciliegie: una tira l’altra. Da vent’anni a questa parte quasi ogni pomeriggio e talora di mattina sono qui, a curare la manutenzione del campo, sia interno sia esterno (Foto 8-10). In tutto questo periodo ho visto molte cose, ma… questa è un’altra storia!

 (intervista effettuata da Carmelo Donà
il 10 settembre 2004)