Intervista
a MASIERO ERMINIO (3/5)
Per tirare meglio e con più
forza, durante gli allenamenti Achille si
toglieva le scarpe.
I palloni erano allora pesantissimi, di
duro cuoio cucito con lo spago. Prima
degli spogliatoi c'era un fossato, e il
pallone andava a finire sempre lì. Alla
fine, si giocava sistematicamente con il
pallone bagnato. Per fortuna l'acqua dei
fossi non era sporca e pericolosa per la
salute com'è purtroppo oggi.
- Antonio Toffanin, unico a giocare nel
dopoguerra in serie A, precisamente a
Bari (1970).
Giocava con il Battaglia nel 1967-68,
stagione in cui la nostra squadra ha
vinto il Campionato ed è stata promossa
in Prima categoria. Antonio, che aveva il
suo punto di forza nei colpi di testa, si
è messo talmente in luce da essere
acquistato nel 1968 dalla Reggiana; nello
stesso campionato è stato trasferito al
Bari. La squadra, neopromossa in serie A,
era allenata da Oronzo Pugliese. In
quell'anno Toffanin ha fatto parte della
Nazionale Juniores Under 21. E' ritornato
a Battaglia nell'80-81 come giocatore; la
stagione successiva è stato allenatore
della Prima squadra. Nell'82-83 è stato
sostituito nell'incarico di allenatore da
Antonio Bolla, ed è rimasto nel
Battaglia come giocatore.
Successivamente, ha allenato le giovanili
ed è poi ritornato ad allenare la Prima
squadra.
- Bruno Sgarbossa, per anni bandiera
della Prima squadra; sarebbe dovuto
andare al Venezia, ma la famiglia non ha
acconsentito.
- Bosello: difensore, ha giocato con
molte altre squadre.
- Giorgio Sbalchiero.
Manfioli, Grossi, Benelle e Ravenna sono
ormai deceduti.
Dove ora c'è la nuova
parrocchiale, c'era da tempo un campo da
calcio. Durante la seconda guerra
mondiale in quel campo si è giocata una
partita contro i soldati inglesi di
stanza nella vicina sede INPS (Istituto
Nazionale di Previdenza Sociale) di
Battaglia.
Subito dopo la seconda guerra
mondiale, alcuni camion che venivano
settimanalmente utilizzati dal mulino per
il trasporto, la domenica erano a
disposizione dei tifosi della squadra di
Battaglia. Ricordo che questi camion
funzionavano a carbone. Al seguito c'era
anche mio padre, pure lui appassionato di
calcio.
Le partite esterne si
svolgevano sempre verso le zone di Rovigo
e di Venezia: Porto Tolle, Scardovari,
Taglio di Po, Lendinara, Chioggia...
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