ACTH
(Corticotropina)
E'
uno degli ormoni prodotti dall'ipofisi. La corticotropina
stimola la funzione della corteccia surrenale, la quale
produce ormoni che, a loro volta, controllano il metabolismo
glucidico e l'equilibrio idrico salino. L'attivazione dell'ACTH
e della corteccia surrenale è tipica nelle condizioni di
stress, pertanto la giustificazione nell'uso di questo ormone
è quella di fornire all'atleta una maggior quota di ormone
per fronteggiare lo stress. Le complicazioni sono gravi
tenuto conto dell'azione multifocale dell'ACTH e degli ormoni
surrenali: ritenzione idrica, diabete, alterazioni cutanee,
riduzione delle difese immunitarie, miopatie, obesità, osteoporosi,
ulcera gastroduodenale.
GONADOTROPINA
CORIONICA
Questo
ormone ha effetti diversi nell'uomo e nella donna. Nell'uomo,
controlla la produzione di testosterone, pertanto viene
assunto per ottenere gli stessi effetti degli ormoni androgeni
steroidei. Nella donna controlla il processo dell'ovulazione;
è anche detto "l'ormone della gravidanza". Gli effetti collaterali
sono riconducibili a quelli degli steroidi anabolizzanti.
Due sintomi gravi sono rappresentati dalla cefalea fastidosissima
e, sul piano psicologico, dalla depressione.
ERITROPOIETINA
(EPO)
Si
tratta di una molecola glicoproteica di dimensioni relativamente
piccole responsabile del controllo della produzione di globuli
rossi. Nel 1977 fu ottenuta EPO purificata dalle urine umane.
La sintesi di EPO si effettua per il 90% nei reni e per
il 10% nel fegato. Nel rene alcune cellule funzionano come
sensori dello stato di ossigenazione del sangue: se questo
scende, i sensori inducono sintesi di EPO da parte di specifiche
cellule poste vicino ai tubuli renali. L'EPO prodotta nel
rene va poi ad agire a livello del midollo osseo stimolando
la produzione di globuli rossi. Tipiche condizioni nelle
quali viene stimolata la produzione di EPO sono l'esposizione
all'alta quota e l'ischemia renale: sotto stimolo ipossico
la sintesi di EPO aumenta anche di cento volte. Dal 1983
è stato possibile ottenere EPO mediante la tecnica del DNA
ricombinante e renderla quindi disponibile in clinica per
il trattamento delle anemie nei nefropatici cronici. L'EPO
endogena e l'EPO esogena sono perfettamente sovrapponibili
dal punto di vista degli effetti e questo è largamente vero
anche dal punto di vista della struttura chimica. La dose
nei pazienti anemici per nefropatia è di 50 UI/kg per tre
volte alla settimana per via endovenosa; l'efficacia del
trattamento viene valutata misurando l'ematocrito e cioè
il rapporto volumetrico tra parte corpuscolata del sangue
(globuli rossi) e plasma. Nell'arco di tre mesi si raggiunge
uno stato stazionario che viene successivamente mantenuto
dimezzando la dose ed effettuando piccole correzioni di
somministrazione (dell'ordine di 10- 20 UI/kg). L'EPO possiede
un'emivita di 3-4 ore ma in effetti la farmacocinetica e
la farmacodinamica possono prolungarne l'azione sino a 5-10
giorni dopo l'ultima somministrazione; questa inerzia ne
determina una gestione delicata che può facilmente sfuggire
di mano L'uso dell'EPO nel mondo sportivo è finalizzato
ad aumentare la massa dei globuli rossi, e quindi il trasporto
di ossigeno nel sangue, nelle discipline di resistenza.
L'aumento dei globuli rossi è valutato in termini di ematocrito
che indica la frazione volumetrica occupata dai globuli
rossi nel sangue. Normalmente la massa dei globuli rossi
è il 45% della massa sanguigna; un suo aumento eccessivo
porta alla complicazione della trombosi. L'ematocrito aumenta
con l'esposizione all'alta quota: ci vogliono mediamente
tre settimane perchè dal valore fisiologico di 45 si arrivi
a 50 e almeno quattro per raggiungere il 52. Le oscillazione
dell'ematocrito sono quindi fisiologicamente lente. L'ematocrito
si misura centrifugando il sangue, procedura che consente
una separazione dei globuli rossi dal plasma: i primi, avendo
densità maggiore si accumulano nella parte bassa della provetta,
il secondo si dispone nella parte superiore. Con mezzi tecnici
adeguati, la misura dell'ematocrito è relativamente facile;
con mezzi da campo può dare origine ad errori consistenti.
Il limite di 50 posto per gli atleti rappresenta un valore
considerato patologico in ambito clinico; in termini sportivi
significa di fatto liberalizzare l'uso dell'EPO purchè non
si oltrepassi il limite di 50. Sulla validità del limite
si può ovviamente disquisire. Hanno influenza sull'ematocrito
lo stato di idratazione dell'organismo e quindi anche il
volume della massa plasmatica. In condizioni di disidratazione
l'ematocrito tende ad aumentare; un aumento dell'ematocrito
si registra anche al mattino in conseguenza del fatto che,
durante la notte, si verifica una tendenza alla riduzione
della massa plasmatica per maggior perdita di acqua attraverso
le urine.
STEROIDI
ANABOLIZZANTI
Gli steroidi anabolizzanti sono sostanze con azione simile
a quella dell'ormone maschile testosterone. Le sostanze,
come d'altra parte l'ormone, legandosi a specifici recettori
cellulari inducono modificazioni tipiche legate alla differenziazione
sessuale, principalmente un aumento della massa muscolare
e della forza. Negli steroidi di sintesi viene ridotto l'effetto
mascolinizzante mantenendo però l'effetto stimolante sul
metabolismo proteico (deposizione di matrice muscolare).
Le dosi dopanti (50-200 mg al giorno) sono dieci volte superiori
a quelle consigliate per uso terapeutico. Si possono assumere
per bocca o con iniezione ritardo. Negli Stati Uniti sono
disponibili statistiche relativamente all'uso degli steroidi
anabolizzanti: tra il 92 e il 93 almeno 500000 persone hanno
fatto uso di steroidi, con un giro economico stimato in
100 milioni di dollari all'anno. Almeno 1 ragazzo su 15
ne ha fatto uso; il 25% di questi ragazzi ha invocato una
ragione puramente estetica nell'assunzione delle sostanze.
L'assunzione di ormoni steroidei induce un aumento della
massa muscolare e questo, a sua volta, consente di affrontare
allenamenti più pesanti e di conseguenza miglioramenti più
marcati derivanti dall'allenamento stesso nelle prove di
scatto e potenza. Inoltre gli steroidi inducono riduzione
della massa grassa. L'assunzione di farmaci steroidei inibisce
la sintesi endogena di testosterone. In uno studio condotto
su sollevatori di pesi che assumevano steroidi anabolizzanti
si è riscontrato che, alla cessazione della somministrazione,
la concentrazione plasmatica di testosterone era ridotta
alla metà del normale e rimaneva inferiore al normale per
12-16 settimane. Nei maschi, si verifica anche un aumento
dell'ormone femminile estradiolo di circa sette volte rispetto
al normale da cui può derivare ginecomastia . Una grave
complicazione è rappresentata dalla perdita delle proprietà
meccaniche ed elastiche del connettivo (tendini) con facilità
di rottura . E' dimostrato un aumento della facilità alla
formazione di trombi, un aumento del rischio di infarto
e di complicazioni cardiovascolari Si riscontra una riduzione
della frazione dei lipidi plasmatici indicata come HDL (cosidetto
colesterolo "buono") ed un aumento della frazione LDL (cosidetto
colesterolo "cattivo") Un altro effetto negativo legato
all'uso degli steroidi è la depressione della risposta immunitaria
. Nel sesso femminile si verifica la completa disorganizzazione
del ciclo mestruale, un arresto dell'accrescimento corporeo,
il cambiamento della voce, la crescita di peli, irsutismo,
un aumento della secrezione sebacea, acne e riduzione di
volume delle mammelle.
ANABOLIZZANTI
NON STEROIDEI
Includono sostanze con effetto anabolico se somministrate
sistematicamente (salbutamolo, salmeterolo, terbutalina,
beta-agonisti).