IL C.S.I. CENTRO SPORTIVO ITALIANO SVOLGE UNA IMPORTANTE
FUNZIONE SOCIALE CONSENTENDO AI GIOVANI LA PRATICA
SPORTIVA A LIVELLO DILETTANTISTICO IN TUTTE LE DISCIPLINE.
LA SEZIONE DI VITERBO , GRAZIE AL COSTANTE IMPEGNO DEL
PRESIDENTE SORGE, TRAMANDATO DA PADRE IN FIGLIO CHE HA
DEDICATO TUTTO SE STESSO ALLA CAUSA DELLO SPORT, IL
QUALE DA DIVERSI ANNI ORGANIZZA VARIE ATTIVITA'
SPORTIVE FRA TUTTE IL
CAMPIONATO DI CALCIO AMATORIALE A CUI PARTECIPANO CIRCA 40
SQUADRE DELLA PROVINCIA DI VITERBO E DELLA
ZONA DI CIVITAVECCHIA , DIVISE IN 3 GIRONI . QUI NON CI SONO
NE' SOLDI NE' INGAGGIO L'UNICO PREMIO E' LA VITTORIA DA
CONQUISTARE SUL CAMPO, QUESTO SI CHE E' VERO SPORT.
La Storia del
C.S.I.
Il Centro Sportivo
Italiano è la più antica associazione polisportiva attiva in Italia. Ha
festeggiato quest'anno il suo sessantennio anno dalla fondazione, che
risale al 1944, su iniziativa della Gioventù Italiana di Azione
Cattolica.Idealmente si voleva proseguire l'esperienza della FASCI
(Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane), creata
nel 1906 dall'Azione Cattolica Italiana e sciolta nel 1927 dal regime
fascista. Oltre un secolo di storia, durante il quale la pratica
sportiva si è trasformata da fenomeno di èlite a fenomeno di massa. In
tutti questi anni un impegno costante, una ragione di fondo semplice
quanto delicatamente gravosa: sostenere uno sport che vada incontro
all'uomo.
La fondazione
del Centro Sportivo Italiano
Il 5 gennaio 1944, la
Direzione generale dell'Azione Cattolica approvava l'iniziativa del
prof. Luigi Gedda, di intraprendere la costituzione di un organismo
specializzato per lo sport, con la denominazione di "Centro Sportivo
Italiano". Pur dichiarandosi quale prosecuzione ideale della FASCI, la
stessa nuova denominazione, nei confronti della precedente, voleva
indicare una precisa apertura apostolica verso tutta la gioventù
italiana e non più limitarsi alle sole associazioni sportive cattoliche.
Nella primavera una apposita commissione, installata dalla Presidenza
centrale dell'Azione Cattolica, redige una bozza di statuto e di
regolamento organico. Nell'autunno del 1944 viene approvato il primo
Statuto del CSI, che pone a fondamento dell'azione associativa il fine
di "sviluppare le attività sportive ed agonistiche guardando ad esse con
spirito cristiano, e cioè come ad un valido mezzo di salvaguardia morale
e di perfezionamento psicofisico dell'individuo": questo sport dalla
forte valenza educativa va esteso al "maggior numero possibile di
individui". È il principio cardine dell'Associazione: il CSI è promosso
da cristiani, ma è aperto a tutti e collabora con quanti si impegnano
per uno sport a servizio dell'uomo. La nuova associazione, che muove i
primi passi in un'Italia ancora divisa in due, afferma nella nascente
Italia democratica il diritto dei cittadini ad associarsi liberamente
per praticare un'attività sportiva. In un Paese interamente da
ricostruire, dove anche gli impianti sportivi mostrano i segni della
guerra appena terminata, lo sport del CSI si forma inizialmente
all'ombra dei campanili: le sue Società sportive si coagulano attorno
agli Uffici Sportivi Diocesani e sono espressione, per la maggior parte,
di Parrocchie e Istituti religiosi.
CHI NON SALTA DELL' AURORA E' E'
CHI NON SALTA DELL' AURORA E' E'