L'ombra del
barbuto cronista
dietro il giallo del secolo
DAL NOSTRO ESAURITO
VLAD
PALERMO.
Chi l’avrebbe mai detto? Io certo no e nemmeno Adalgisio
Peristaltico (l’inventore della psoriasi medievale, ndr).
Chi l’avrebbe mai detto – dicevo – che dietro i panni del
misterioso nonché misterioso Piero si celasse in realtà il
nostro Kobe, il campione che ha fatto sognare centinaia di
fan lo scorso 32 ottembre allo Staples Center di Canicattì.
Questo è almeno quanto si deduce dalla foto diffusa ieri
dalle agenzie, la somiglianza è tremendamente somigliante.
Al di là di quella che potrebbe essere solo una facile
deduzione (leggi ‘minchiata’), c’è ben altro che ci fa
sussultare dalle nostre comode sedie in pelo di colibrì:
Piero (o chiunque altro si celi dietro questo nome) è
entrato nell’olimpo dei laureati ateniesi dopo 22 anni di
carriera universitaria! Non comunichiamo il voto della
laurea per ragioni di privacy, anche se andrebbe detto
visto che ha preso 110 e lode, contro ogni previsione.
Manlio D’Antonio, il presidente dell’Istituto regionale
per la traslazione delle barche dal molo di Termini
Imerese a San Martino delle Scale, ha così commentato: “Sticazzi!”,
mentre Carla Pandolfino, dell’Associazione per la
protezione dei ratti nani, ha aggiunto: “Ma davvero? E’ un
ragazzo pieno di sorprese questo Ernesto!”, ma poco più
tardi ha ritirato la dichiarazione dicendo di averlo
confuso con un’altra persona.
L’euforia è a mille per tutti noi. La
lieta notizia ci è giunta per vie traverse, la sua
proverbiale riservatezza (vedi nota) ci ha infatti
impedito di apprenderlo dalla sua viva voce. Dopo attente
indagini sul web e su Internet, ma anche sulla Rete, siamo
infatti incappati in questo articolo corredato di foto e
titolo. Che si tratti del nostro Piero, oltre alla prova
fotografica (si faccia il confronto con la sua foto della
sezione Chi siamo) ce lo testimonia il modo con cui
nell’articolo si parla di lui.
Soltanto Piero, infatti, si sarebbe “lasciato andare nel
finale in un ricco carosello per le vie di Padova”,
nonostante si fosse laureato tra l’altro a Enna che ha
premiato la sua lunga esperienza di calzolaio ed
elettrotecnico convalidandogli 32 materie sulle 15 che
contemplava il suo corso di laurea.
“Il nostro portacolori”, come lo si
definisce nell’articolo, si è già lanciato in una nuova
avventura al Politecnico di Torino e a eliminare
definitivamente ogni eventuale dubbio è “il suo appeal per
travi reticolari e muri di sostegno” di cui siamo tutti a
conoscenza e che nell’articolo il nostro collega non
poteva fare a meno di riconoscere. Pertanto anche noi ci
uniamo in un grosso, anzi medio, “in bocca al lupo” per la
sua nuova avventura torinese. Ci mancherai Piero, fatti
vedere quando scendi! E magari manda pure un messaggio di
tanto in tanto, non ti chiediamo molto in fondo, non
credi? Risp.
Per approfondimenti:
http://www.erebusvicenza.it/index.asp?fm=2&pg=2&id=89
Curiosità: A proposito della “proverbiale” riservatezza di
Piero forse non tutti sanno che l’origine del noto
proverbio “Essere riservato come Piero” deriva proprio dal
carattere del nostro ‘portacolori’. Addirittura il suo
nome, per antonomasia, è diventato ormai di uso corrente
per dire appunto ‘riservato’. Non a caso quando lui deve
occupare un posto ad una conferenza non pone sulla sedia
un bigliettino con scritto “riservato” ma semplicemente vi
incide sopra a caldo il suo nome, “Piero”.
(vlad - 27/08/07) |