Testata anti-giornalistica
di CUL-tura, società, costume e topless
Direttore: Rin tin tin 
Caporedattore: Cucù Settiti
Caposervizio: Santa Pazienza
Sede operativa: Palermo
Telefono/Fax: 144/66006600
Ultimo aggiornamento: 22/08/07 

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Palermo. Per tutti i praticanti, le dritte del noto talebano ateniese

"Diventare giornalista professionista? Si può"
Ecco la "guida di Ric"

DAL NOSTRO MAGNACCIONE
RIC

BALESTRATE (PALERMO). Cari futuri colleghi, questa pagina contiene alcune dritte che potranno facilitare il vostro esame di Stato per ottenere il famigerato tesserino di giornalista professionista. Cominciamo con lo scritto. L'unica cosa da fare è esercitarsi. Scrivete con la macchina da scrivere almeno due volte a settimana, imparate a mettere i fogli, a cambiare il nastro. 

Per esercitarsi basta andare sul sito dell'ordine a questo indirizzo: http://www.odg.it/esami/esami_scritto_sintesi.htm  

Troverete le prove di alcuni anni fa: provate a cronometrarvi, a lavorare come se fosse il giorno dell'esame. Quel giorno vi troverete in uno stanzone, allineati come camerato in centinaia di tavolini. Per molti il rumore sarà assordante, per altri si tratterà soltanto di un fruscio simile ad un giorno di pioggia.

 

Per quanto riguarda le domande, ecco alcuni esempi: http://www.odg.it/esami/esami_scritto_questionario.htm 

 

Le domande sono sempre molto generali. Il consiglio è di farle come ultima prova. A questo indirizzo, un praticante ha raccolto tutte le domande dal 1994 ad oggi... http://michelecampagnoli.splinder.com/archive/2007-04?from=30 

 

Ecco qui uno stralcio:

OTTOBRE 2004

1) Qual è la differenza tra service e sinergie? 2) Sequestro-stampa: in quali casi è previsto? 3) Che cosa prevedono gli articoli 1, 3 e 12 del CNLG? 4) Il confine tra informazione giornalistica e pubblicità. 5) La differenza tra resa diffusione e tiratura. 6) Chi esercita la funzione legislativa?

APRILE 2005

1) Il diritto alla riservatezza è tutelato anche nell'esercizio dell'attività giornalistica? 2) Scrivere un articolo offensivo della reputazione altrui costituisce solo illecito civile o anche reato? 3)Quante volte il Capo dello Stato può rinviare alle Camere una legge e per quale motivo? 4)Quali sono i dati sensibili e quale legge li prevede? 5) Dare una definizione di imposta tassa e accisa. 6) Chi elegge il Sommo Pontefice, dove, come e con quale maggioranza?

OTTOBRE 2005

1) Che cos'è la vacatio legis? 2) L'istituto della grazia. 3) Qual è il procedimento di revisione della Carta Costituzionale? 4) Quando è possibile pubblicare l'immagine di una persona senza il suo consenso? 5) Quali sono gli elementi di un titolo e la loro funzione? 6) Impugnazione dei provvedimenti disciplinari.

 APRILE 2006

1) Quali sono l'oggetto, il procedimento e i limiti delle leggi di revisione costituzionale? 2) A chi appartiene l'iniziativa delle leggi? 3) Quali sono le guarantigie costituzionali dei membri del Parlamento? 4) Cosa s'intende per reportage? 5) Gerarchia delle notizie: criteri di valutazione in ragione delle caratteristiche del giornale. 6) Che cos'è, come e dove nasce la free press?

OTTOBRE 2006

1) La crisi di Governo e la procedura per la formazione del nuovo esecutivo. 2) Rapporti tra Stato, Chiesa cattolica e altri culti nella Costituzione repubblicana. 3) Differenza tra funzione giudicante e requirente nella magistratura. 4) L'articolo 8 della legge sulla stampa. 5) In quali casi il giornalista ha diritto al ritiro della firma? 6) Cosa sono: la giustezza, il corpo e il tipometro?

 

QUI UN ALTRO ESAME RACCONTATO DA UN COLLEGA

 

QUI DOMANDE E RACCONTO DI UN ALTRO ESAME

 

  Quello che dovrete fare per primo sarà l'articolo di giornale: http://www.odg.it/esami/esami_scritto_redazione.htm 

 

C'è un detto che all'esame vale oro: "Qui non si viene per prendere un voto alto, ma per superare l'esame". Quindi non affannatevi con le prove più difficili. A mali estremi, avrete delle agenzie che dovrete rimpastare per creare un articolo semplice semplice.

 

 

PARTE ORALE

 

Cari magnacci, a questo punto la parte più difficile, o semplice, dipende dai punti di vista. Dipende soprattutto dal vostro voto allo scritto. Ma non abbiate timore, anche se avete preso un 36.

Se conoscete le leggi sulla stampa e quelle nella sezione etica e deontologia dell'ordine, se conoscete i principali articoli del contratto di lavoro (1-2-6-8-12-32-34-35-23-17) e se conoscete le parti fondamentali di un giornale (spalla, titolo, ecc...), avete fatto metà esame.

Fondamentale sarà la tesina: fate una tesina semplice, con il frontespizio semplice secondo le indicazioni dell'ordine, che vi manderà una lettera per posta se avrete superato lo scritto. 

La tesina deve essere max 3 pagine, scritta in carattere 12-14 interlinea 1,5. Deve essere un passatempo per la commissione. Deve essere in stile giornalistico, con una notizia tra le prime righe. Deve possibilmente attrarre la curiosità dei commissari, quindi evitate di scendere troppo nel locale o nello specifico dei vostri interessi. Ah, dimenticavo: ci sarà sempre un commisario tra tutti esperto nel vostro settore, quindi se avete da da citare leggi o situazioni, attenti che poi ve le chiedono! Infatti, la bravura sarà quella di fare in modo di farvi chiedere la domanda che volete voi. Non fate capire di sapere già la risposta e ingenuamente accennate a determinate situazioni. 

Dopo di ciò ha inizio il valzer delle domande libere: vi chiederanno cose in generale, dovrete sapere di avere un'infarinatura su tutto.

Vi chiederanno cose di diritto pubblico, di storia contemporanea, di attualità. Vi chiederanno di notizie apparse nei giorni scorsi sui giornali, vi domanderanno date e personaggi della storia del giornalismo. Vi chiederanno leggi sulla privacy, codici deontologici, carte dei doveri, di treviso, vademecum, pubblicità.

Dovrete avere un'infarinatura generale dalla fine dell'800 sino ai nostri giorni: comunismo, marxismo, partito socialista in Italia, Dc, Prima e Seconda guerra mondiale, motivi dello scoppio, fascismo, date, marcia su Roma, elezioni del 46, dopo guerra, Dc, Pci, anni di piombo, 68, tentati golpe, strategia della tensione, mafia, br, P2, berlusconi, leggi sull'editoria(mammì, maccanico, gasparri), radio libere, tv locali, tangentopoli. 

 

 

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Per chi viene dalla Sicilia deve sapere bene le particolarità dello Statuto e la storia dello Statuto. I personaggi chiave e le peculiarità mai applicate. 

 

Forma di governo [modifica]

La Sicilia è una Regione a Statuto Speciale (art. 116 della Costituzione Italiana), dotata di ampia autonomia, politica e amministrativa. L'organo legislativo è composto dall' Assemblea regionale siciliana, quello esecutivo dal Presidente della Regione e dalla Giunta di Governo, composta da 12 assessori regionali, che dal 2001 possono anche non essere deputati (così si chiamano, unici in Italia secondo la Consulta, i consiglieri regionali in Sicilia).

Lo statuto speciale siciliano, emanato da Re Umberto II il 15 maggio 1946 (quindi precedente alla Costituzione della Repubblica italiana, che lo ha recepito per intero con la legge costituzionale n. 2 del 1948), diede vita alla Regione Autonoma Siciliana prima ancora della nascita della Repubblica Italiana. Esso fu originato da un accordo di origine pattizia (assimilabile, secondo alcuni, ad un trattato fra due entità paritetiche) fra lo Stato Italiano ed la Sicilia, rappresentata dalla Consulta per la Sicilia, in cui erano rappresentate le categorie, i partiti e i ceti produttivi dell'Isola, e che materialmente formulò lo Statuto. L'Autonomismo fu un modo per svuotare il movimento separatista, guidato dal Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, che all'indomani dello sbarco alleato era uscito dalla clandestinità in cui era stato sotto il periodo fascista, chiedendo l'affrancamento della Sicilia dallo Stato Italiano, che ebbre anche un'organizzazione paramilitare, l'E.V.I.S. (Esercito Volontario per la Indipendenza Siciliana) guidato da Antonio Canepa. Svanì quasi subito invece l'idea che la Sicilia divenisse uno stato federato agli Stati Uniti d'America. Alcuni settori della mafia comandata da don Calogero Vizzini di San Cataldo che aveva intrecciato rapporti con la CIA tramite Lucky Luciano, gli stessi che avevano favorito l'invasione angloamericana del luglio 1943, sostennero l'Esercito Volontario per la Indipendenza della Sicilia, del quale un "colonnello" era Salvatore Giuliano, e inizialmente guardarono con favore ai vantaggi dell'ottenere l'indipendenza. Quando gli Stati Uniti riuscirono a bloccare la minaccia di Mosca e di Tito sul Nord-Est dell'Italia, questi abbandonarono a se stessi l'E.V.I.S. e Giuliano: al M.I.S. non restò altro che partecipare alle elezioni politiche per il Parlamento Nazionale, dove ottenne alcuni seggi (Andrea Finocchiaro Aprile, Attilio Castrogiovanni), e 10 al Parlamento regionale, mentre molti "capibastione" messi nel 1943 al comando dei paesi dalle truppe alleate, si infiltrarono nei ricostituiti partiti italiani.

La storia politica di sessant'anni di autonomia speciale in Sicilia, e dei suoi governi, ha vissuto momenti di vivcità, che hanno portato a definire la politica siciliana una sorta di "Laboratorio politico", e altri più bui.

Dal 2001 il presidente della Regione non è più eletto dall'Assemblea Regionale Siciliana, ma direttamente dei cittadini. Il presidente del 56° governo della Regione, eletto nel 2006, è Salvatore Cuffaro.

Per approfondire, vedi la voce Presidenti della Sicilia.

L'A.R.S. (Assemblea Regionale Siciliana) è l'organo legislativo della Regione siciliana eletta per la prima volta nel 1947. È composta da novanta deputati eletti a suffragio universale diretto. Ha sede a Palermo, nel Palazzo dei Normanni. Il parlamento siciliano fu creato per la prima volta nel 1130 da Ruggero II di Sicilia ed è il più antico d'Europa. Anche il presidente della regione è eletto a suffragio universale diretto.

Per approfondire, vedi la voce Assemblea Regionale Siciliana.

 

Lo Statuto speciale [modifica]

Grazie allo Statuto autonomistico, la Regione ha competenza esclusiva, (cioè le leggi statali non hanno vigore nell'isola) su una serie di materie, tra cui beni culturali, agricoltura, pesca, enti locali, territorio, turismo, polizia forestale. Ogni modifica allo Statuto, trattandosi di legge costituzionale, è sottoposta alla cosiddetta procedura aggravata, cioè a una doppia approvazione, a maggioranza qualificata, da parte delle Camere.

Per quanto riguarda la materia fiscale, la totalità delle imposte riscosse in Sicilia dovrebbe rimanere, infatti, sul territorio e ogni anno lo Stato Italiano sarebbe tenuto a fornire un ammontare da stabilirsi, con piano quinquennale, di denaro pubblico proveniente dalle altre Regioni per finanziare la Sicilia, così come stabilito dall'art. 38 dello Statuto della Regione Siciliana, articolo, come quelli di tutta la parte economica-finanziaria, ancora oggi non applicato, tant'è che vi è un conflitto istituzionale perenne fra Stato e Regione Siciliana. L'Italia, ancora oggi, conferisce ogni anno solo una anticipazione forfettaria, per cui la Regione Siciliana vanta da decenni crediti mai saldati dalla Nazione.

  • 1. Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella esecuzione di lavori pubblici.

  • 2. Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto della media nazionale.

  • 3. Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo.

Altro aspetto importante è contenuto nell'Art 37 dello Statuto della Regione Siciliana

  • 1.Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi.

  • 2. L'imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima. (Anche questo articolo non è stato sinora attuato ed inoltre le tasse dei siciliani confluiscono nella Tesoreria Unica Nazionale e solo una parte di esse viene poi ristornata alla Regione Sicilia. Vi è ,quindi,ancora un conflitto costante per la parte finanziaria fra Stato e Regione per la mancata applicazione dello Statuto Siciliano dopo tanti decenni. Allo Stato attuale, alla Sicilia che produce 90% di tutto il petrolio italiano con i suoi pozzi e le sue raffinerie, non rimane nulla in quanto le Industrie petrolifere hanno sede legale a Milano e pur estraendo in Sicilia, pagano le tasse in Lombardia. Solo dal 2008,in base ad un recente accorto fra Regione Siciliana e Stato dovrebbe avere attuazione questo articolo.

Indipendentismo e Autonomismo [modifica]

Da premettere che proprio per il suo status di isola e per la sua posizione geografica nel Mediterraneo la Sicilia ha sempre goduto, seppur formalmente, di una discreta autonomia. Invece, le origini di un movimento indipendentista moderno in Sicilia sono da ricercare nei primi anni che seguirono l'Unità d'Italia. La data di nascita di un sentimento indipendentista spontaneo può essere considerata il 16 settembre 1866, in cui una modesta percentuale del popolo siciliano si ribellò, in maniera più o meno violenta, alla "dominazione" del neonato Regno d'Italia. Quella rivolta fu chiamata del "7 e mezzo", quanti furono i giorni che durò. La ribellione infiammò tutta Palermo, la quasi totalità delle città siciliani e comprendeva molte fazioni politiche nate durante il Risorgimento (repubblicani, filo-clericali, filo-borbonici). Tale rivolta fu sedata violentemente dall'Esercito Italiano e ogni intento di ribellione in nome di una nazione siciliana fu continuamente represso fino alla quasi totale scomparsa del movimento. Nel Primo dopoguerra il sentimento sicilianista rinacque e si rispense con l'avvento del fascismo, dopodicchè con lo Sbarco degli Alleati assunse nuovo vigore il separatismo, si costituirono il MIS (guidato dalla figura carismatica di Andrea Finocchiaro Aprile), che alla fine della Seconda Guerra Mondiale vantava più di cinquecentomila iscritti, l'E.V.I.S. il suo braccio militare, (capeggiato prima da Canepa e poi da Giuliano) e altri movimenti minori. Dopo la fallita indipendenza e il compromesso autonomista raggiunto con la nuova Repubblica Italiana, l'indipendentismo siciliano andò sempre più scemando e i consensi elettorali nei confronti dei partiti separatisti furono sempre più bassi, e solo alle alezioni del 1947 per l'Assemblea regionale siciliana il MIS ottenne dieci deputati e scomparve già alle elezioni del 1951.

Ciclicamente, gli ideali autonomisti, sembrano rinati: nel 1951 con la Concentrazione autonomista di Paolo D'Antoni che ottenne solo tre deputati; nelle elezioni del 1959 con l'Unione Siciliana Cristiano Sociale di Silvio Milazzo che ottenne 10 deputati; nel 2001, con Nuova Sicilia di Bartolo Pellegrino e Nicolò Nicolosi, con 5 deputati; nel 2006 con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Vi sono poi alcuni movimenti e forze extra-parlamentari che oltre a una maggiore autonomia dell'isola, chiedono addirittura l'indipendenza. Attualmente in Sicilia si contano circa una trentina di gruppi separatisti, tra cui il MIS (ritornato alla politica attiva nel 2004), il FNS e Terra e Liberazione, oltre a partiti autonomisti, quali i già citati MPA e Nuova Sicilia, il Patto per la Sicilia, Alleanza Siciliana e l'Altra Sicilia-Antudo, tutti con una discreta quantità di simpatizzanti o militanti.

 

(L'OPERA E' INTERAMENTE TRATTA DA WWW.BALESTRATESI.IT)


(pubblicità occulta)

 

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