..."Parecchie
cose sono cambiate dal giorno dell’ultimo aggiornamento, e
molta acqua è passata sotto i ponti. L’edificio 15, ad
esempio, adesso reca all’ingresso la dicitura “Facoltà di
Scienze della Formazione”. E così, dopo anni di
università, in tanti come me hanno scoperto con grande
rammarico di non essere iscritti affatto a Ingegneria"...
DAL NOSTRO INVASATO
ANDY
PALERMO. Quando il buon Ebon mi propose di scrivere un
pezzetto in occasione della riapertura di Ateneoffline la
prima cosa che mi venne in mente fu: “Cazzarola, come fa
Colantuono a schierare la difesa alta contro il Real
Zaragoza? Se questi ci infilano in contropiede siamo
spacciati”. Embè? Stavo guardando la partita del Palermo
in televisione. In realtà il ritorno all’attività di
quello che, a mio avviso, può essere annoverato tra i
migliori siti giornalistici che qualsiasi primate con
pollice opponibile abbia mai creato, riveste molteplici
valenze. Da quelle sociali a quelle economiche. Dalle
orchestrali alle ortopediche. Riveste ragioni faustoleali
da un lato, ed elleniche dall’altro. Certo, parecchie cose
sono cambiate dal giorno dell’ultimo aggiornamento, e
molta acqua è passata sotto i ponti.
L’edificio 15, ad esempio, adesso reca all’ingresso la
dicitura “Facoltà di Scienze della Formazione”. E così,
dopo anni di università, in tanti come me hanno scoperto
con grande rammarico di non essere iscritti affatto a
Ingegneria. In questi mesi abbiamo visto uomini morire per
amore, ne abbiamo visti altri non avere più lacrime. Sono
arrivate le lauree di inquietanti personaggi come Ciro,
Ebon, Ric, Mab, Dap e Gianluca, e di giovani dame come
Chip, Steb e Marv. Alcuni di loro, addirittura, hanno già
varcato le porte del mondo professionistico rendendo
questo una straordinaria realtà. E pensare che per Ric ero
convinto ci fossero maggiori probabilità che a spalancarsi
per prime sarebbero state le porte del “carzaro”. Altro
fatto epocale, poi, è stato l’addio, almeno sulla carta,
ad una figura storica del laboratorio di giornalismo:
quella dei tiragleb. Quei sei “loschi figuri” (dei quali
mi onoro di far parte) che dopo due anni di battaglie,
adesso finalmente possono fregiarsi del titolo di
“praticante”. Come dire, il travaglio è stato lungo e
difficile, ma alla fine il parto è avvenuto con successo.
E leggendo queste righe, probabilmente, vi starete
interrogando sulle smisurate potenzialità di danno che
avrebbe un qualsiasi tesserino tra le mie mani…
Che dire infine? Bè, sicuramente che quando lo spirito di
gruppo lede la valigia di succo d’ananas, allora è il
momento di cambiare la bottiglia di biscotti plastificati.
Certo, camminare con le altrui pive nel sacco comporta
grandi palazzi e pochi pennarelli di lino (che in quanto
tali difficili da scongelare), ma con un minimo di
fazzoletto, e solo con quello, e tanta maledetta
primavera, allora si possono ottenere grosse, grossissime
stoviglie di lana merinos.
Un bacio a tutti, ma senza lingua… (vabbè magari solo un
pezzettino).
(20/08/07) |