DAL NOSTRO INVIATO ALLA ANDYHOUSE
ANDY

"Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare. Uomini in mutande ballare freneticamente accanto al camino sulle note di Ymca dei Village People. Ragazzi ubriachi, travestiti da vecchie battone, far bella mostra delle proprie parti intime vicino al cancello di casa mia. Tutti quei momenti rimarranno impressi nei nostri ricordi come le cazzate sparate in una notte di inizio anno. Non nascondo che quando il caro Glob, una volta arrivato a casa mia, mi disse sorridendo: “Andrè, preparati perché tra un po’ arriverà il mondo, e domani sarà già un ottimo risultato trovare la casa ancora in piedi!”, un brivido di terrore mi percorse la schiena. 

La mia mente cominciò a proiettare sullo schermo immagini di genti venute da lontano. Individui mezzi uomini e mezzi bottiglia di Amaro Lucano. Calate di Unni che una volta giunte tra le mie mura domestiche avrebbero impiegato i ferri del caminetto per solleticarsi le natiche. Orde di barbari che ubriachi sul divano avrebbero celebrato antichi rituali d’accoppiamento. Con l’arrivo delle prime persone, ebbi subito la conferma alle mie supposizioni: qualcuno, infatti, mi chiese gentilmente dove poter lasciare cappotto e pantaloni. Non stava scherzando. Questo qualcuno ha trascorso l’intera serata in mutande (l’avrete visto anche voi), entrando così di diritto nella mitologia classica e scolpendo per sempre le sue iniziali sulla corteccia delle nostre memorie. Grande!

La serata, poi, è stata animata dalla presenza di ospiti celebri, da Marco Ferradini a Max Gazzè, da Topo Gigio a Peter Griffin, ma anche da due soggetti che hanno catalizzato l’attenzione dei presenti: Mi riferisco ovviamente a quei due esseri travestiti da battone che hanno ballato dispensando ammiccamenti insieme perversi e sensuali. Il tanga rosso che si intravedeva di una delle due, unito alle tappine marroni e le calze azzurre ha avuto un effetto simile a quello dello sciroppo “Ipecac”. 

Un altro momento storico della serata, è stato quando un ragazzo, che non vedevo dai tempi della scuola, mi ha chiesto come fossi finito alla festa. Ho risposto che ero capitato per caso, essendo amico di amici.
Quelle ore sono scivolate via veloci, troppo veloci. Così in fretta che ancora adesso non so se siano realmente trascorse. Ma come le vittime di Nightmare, anche io porto su di me i segni reali di quanto accaduto, segni bellissimi come il ricordo di questo capo d’anno che rimarrà per un bel po’. In conclusione dico solo che queste quattro righe senza senso sono solo un pretesto per dire a tutti quelli che sono venuti l’altra sera GRAZIE.

(andy - 02/01/06)