I
perché di una
terribile sciagura
Inquirenti
già al lavoro. Fra le varie ipotesi, 'bombe sganciate da
agenzie concorrenti ed estremamente invidiose'. Si valuta
anche un "circolo vizioso"
(La fu Atn). No, non è un romanzo di
un seguace di Pirandello. È solo l’infelice realtà
della nostra agenzia anti-giornalistica palermitana.
Tabula rasa. ATN è stata azzerata, e i suoi redattori –
pur in preda allo sconforto – già indagano per capire
di chi è la colpa. A sei ore dal misfatto, sono due le
piste seguite dagli investigatori.
1) Atn, nata da nemmeno tre mesi, ma già una realtà nel
panorama anti-giornalistico palermitano. Con mire di
espansione nel campo dell’informazione “vera”. Tanto
da fare invidia ad agenzie affermate sia in ambito
italiano che internazionale, che più di una volta hanno
tentato, con ricche offerte, di strappare ad Atn i suoi
redattori migliori. Senza riuscirvi. Atn era ormai una
minaccia per le suddette agenzie, terrorizzate dalla
velocità e affidabilità di scrittura degli ateniesi,
capaci anche di 70 lanci giornalieri (picco raggiunto ai
tempi della nascita del governo Scat e del rapimento di
Kobe) con un semplice lavoro part-time. Ecco perché si fa
sempre più probabile un’ipotesi inquietante: la sede di
Atn è stata bombardata da una coalizione di agenzie
nemiche.
2) Un circolo virtuoso convertitosi,
per ironia della sorte, in vizioso. Amaramente.
Protagonisti: il rosso Ebon, lo sfuggente Dove e
l’oscuro Kobe, amici fraterni dagli albori del G-lab.
Parlare di amicizia, in realtà, è riduttivo. Un rapporto
quasi morboso - il loro – esploso alla stregua di un
amore tra una meretrice e un assiduo frequentatore di
bordelli. Ma qualcosa, negli ultimi tempi, è cambiato.
Ebon e Dove si accorgono l’uno dell’altro. È
un’ordinaria giornata di fine giugno quando avviene la
“scoperta”: l’orlandino vede camminare il suo amico
dal passo felpato, lo osserva, lo chiama. Ebon risponde
premurosamente e si avvicina a Dove: un bacio sulla
guancia, ed è la fine della quiete. Kobe assiste alla
scena, attonito. Per giorni la gelosia cova dentro di sé,
mentre medita il piano per riconquistare l’orgoglio
perduto e dare il benservito a Erm. Ed ecco che si
presenta l’occasione. Ebon e Dove vincono valorosamente
il quarto derby del G-lab e l’oscuro di Altavilla decide
che è arrivato il momento della vendetta: lontano da Aol,
pubblica un’Atn in cui accusa Dove di aver corrotto gli
avversari, durante l’intervallo del match, con
l’espediente della sublime granita orlandina. È un uomo
disperato ma non se ne rende conto: nelle partite del
G-lab non c’è mai stato un intervallo! Segue quindi
un’altra agenzia che recita: “Bombardato il gelataio
di Dove”. Il divino giornalista è turbato. Sa che le
accuse nei suoi confronti sono fandonie, ma è tentato
dalla voglia di rispondere. Pensa. Sembra un Amleto
contemporaneo, afflitto dalle incertezze. Ma Dove è
riflessivo: la razionalità, unita alla fede, lo ha
aiutato a superare i periodi più bui del suo inquieto
vivere. A quel punto è Ebon che - desideroso di stare al
gioco, ma inconsapevole del subdolo piano di Kobe - prende
la palla al balzo e scrive un’altra Atn: “Bombardata
Capo d’Orlando”. È l’errore più grande della sua
vita. I nervi di Dove saltano come grilli parlanti, e in
effetti gli parlano: “DOVE reagisci, non lasciar
correre”. Il cosciente Kobe e l’incosciente Ebon hanno
urtato le corde più delicate di Erm, punti vitali pronti
a esplodere come i personaggi di “Ken Shiro”. La
Ragione cerca di dissuadere Dove, ma sa che è una
battaglia persa: toccategli tutto, ma non Capo
d’Orlando! Negli ultimi istanti di lucidità, Erm pensa
ai suoi cari, a mamma e papà, alle lacrime che dovrebbe
versare se quella Atn fosse vera. È la fine. Prima
risponde ai vaneggiamenti di Kobe sulla corruzione che mai
ha avuto luogo. Poi decide di dar libero sfogo a una
volgarità che non lo aveva mai sfiorato, pubblicando un
flash con i testuali caratteri: “Agli orlandini ce la
potete su….”. E, in un rinsavimento improvviso, spiega
a Ebon di aver lanciato un’Atn da censura. Sono gli
ultimi secondi di vita per Atn: Ebon digita i codici di
accesso al sito e vede davanti a sé i soliti due
‘pulsanti’ cliccabili. Uno è verde e riporta la
scritta: “Cancella il singolo messaggio”. L’altro è
rosso, e recita l’inno funebre: “Cancella tutto”. È
inutile dire quale pulsante è stato premuto.
(Dove 20/7/06)
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