Testata anti-giornalistica
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Ultimo aggiornamento: 29/07/06 

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Fiume di lacrime a Palazzo 15 

Palermo, ore 18.32 di mercoledì 19 luglio 2006. Consueto fresco pomeriggio di lavoro nella sede centrale di Atn, l'agenzia più antigiornalistica nonchè prestigiosa d'Italia. Poi, all'improvviso, l'inferno. Un boato pazzesco, fuoco ovunque, frammenti di vetro impazziti e panico fra gli increduli dipendenti. E' il primo incredibile attacco alla sede dell'agenzia che negli ultimi tempi era stata capace di fornire al mondo i più straordinari scoop giornalistici dell'ultimo millennio. In tanti ricordano ancora la notizia (pubblicata ieri intorno alle 14, e ripresa da Ansa, Repubblica, Corriere della Sera e Reuters) della cronista Angi beccata a sbirciare - con successiva pubblicazione di un virgolettato della donna - le mutandine della collega Chip. Ma ormai è tutto finito. Quel che resta del g-lab è moralmente in ginocchio. 

(ebon 20/7/06)


I perché di una 
terribile sciagura

Inquirenti già al lavoro. Fra le varie ipotesi, 'bombe sganciate da agenzie concorrenti ed estremamente invidiose'. Si valuta anche un "circolo vizioso"

(La fu Atn). No, non è un romanzo di un seguace di Pirandello. È solo l’infelice realtà della nostra agenzia anti-giornalistica palermitana. Tabula rasa. ATN è stata azzerata, e i suoi redattori – pur in preda allo sconforto – già indagano per capire di chi è la colpa. A sei ore dal misfatto, sono due le piste seguite dagli investigatori.

1) Atn, nata da nemmeno tre mesi, ma già una realtà nel panorama anti-giornalistico palermitano. Con mire di espansione nel campo dell’informazione “vera”. Tanto da fare invidia ad agenzie affermate sia in ambito italiano che internazionale, che più di una volta hanno tentato, con ricche offerte, di strappare ad Atn i suoi redattori migliori. Senza riuscirvi. Atn era ormai una minaccia per le suddette agenzie, terrorizzate dalla velocità e affidabilità di scrittura degli ateniesi, capaci anche di 70 lanci giornalieri (picco raggiunto ai tempi della nascita del governo Scat e del rapimento di Kobe) con un semplice lavoro part-time. Ecco perché si fa sempre più probabile un’ipotesi inquietante: la sede di Atn è stata bombardata da una coalizione di agenzie nemiche.

2) Un circolo virtuoso convertitosi, per ironia della sorte, in vizioso. Amaramente. Protagonisti: il rosso Ebon, lo sfuggente Dove e l’oscuro Kobe, amici fraterni dagli albori del G-lab. Parlare di amicizia, in realtà, è riduttivo. Un rapporto quasi morboso - il loro – esploso alla stregua di un amore tra una meretrice e un assiduo frequentatore di bordelli. Ma qualcosa, negli ultimi tempi, è cambiato. Ebon e Dove si accorgono l’uno dell’altro. È un’ordinaria giornata di fine giugno quando avviene la “scoperta”: l’orlandino vede camminare il suo amico dal passo felpato, lo osserva, lo chiama. Ebon risponde premurosamente e si avvicina a Dove: un bacio sulla guancia, ed è la fine della quiete. Kobe assiste alla scena, attonito. Per giorni la gelosia cova dentro di sé, mentre medita il piano per riconquistare l’orgoglio perduto e dare il benservito a Erm. Ed ecco che si presenta l’occasione. Ebon e Dove vincono valorosamente il quarto derby del G-lab e l’oscuro di Altavilla decide che è arrivato il momento della vendetta: lontano da Aol, pubblica un’Atn in cui accusa Dove di aver corrotto gli avversari, durante l’intervallo del match, con l’espediente della sublime granita orlandina. È un uomo disperato ma non se ne rende conto: nelle partite del G-lab non c’è mai stato un intervallo! Segue quindi un’altra agenzia che recita: “Bombardato il gelataio di Dove”. Il divino giornalista è turbato. Sa che le accuse nei suoi confronti sono fandonie, ma è tentato dalla voglia di rispondere. Pensa. Sembra un Amleto contemporaneo, afflitto dalle incertezze. Ma Dove è riflessivo: la razionalità, unita alla fede, lo ha aiutato a superare i periodi più bui del suo inquieto vivere. A quel punto è Ebon che - desideroso di stare al gioco, ma inconsapevole del subdolo piano di Kobe - prende la palla al balzo e scrive un’altra Atn: “Bombardata Capo d’Orlando”. È l’errore più grande della sua vita. I nervi di Dove saltano come grilli parlanti, e in effetti gli parlano: “DOVE reagisci, non lasciar correre”. Il cosciente Kobe e l’incosciente Ebon hanno urtato le corde più delicate di Erm, punti vitali pronti a esplodere come i personaggi di “Ken Shiro”. La Ragione cerca di dissuadere Dove, ma sa che è una battaglia persa: toccategli tutto, ma non Capo d’Orlando! Negli ultimi istanti di lucidità, Erm pensa ai suoi cari, a mamma e papà, alle lacrime che dovrebbe versare se quella Atn fosse vera. È la fine. Prima risponde ai vaneggiamenti di Kobe sulla corruzione che mai ha avuto luogo. Poi decide di dar libero sfogo a una volgarità che non lo aveva mai sfiorato, pubblicando un flash con i testuali caratteri: “Agli orlandini ce la potete su….”. E, in un rinsavimento improvviso, spiega a Ebon di aver lanciato un’Atn da censura. Sono gli ultimi secondi di vita per Atn: Ebon digita i codici di accesso al sito e vede davanti a sé i soliti due ‘pulsanti’ cliccabili. Uno è verde e riporta la scritta: “Cancella il singolo messaggio”. L’altro è rosso, e recita l’inno funebre: “Cancella tutto”. È inutile dire quale pulsante è stato premuto.

(Dove 20/7/06)

 

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