Il ciclo pittorico "La Gerusalemme
liberata" di Paolo Finoglio
Il Supplizio di
Olindo e Sofronia
Evidente la dimensione scenica conferita alla composizione ed ai personaggi. Lo spazio
angusto spinge i protagonisti, emotivamente impegnati in un dialogo affidato a sguardi e
gesti, sul primo piano di un probabile palcoscenico sul cui fondo si muovono alcune
"comparse". Alcuni studiosi hanno voluto vedere nel personaggio a destra sul
fondo un autoritratto del Finoglio, essendo questa lunica figura a guardare verso il
fruitore, svelando così la "finzione" della scena rappresentata. Bellissimo il
gioco plastico dei pannelli costruito attraverso fasci di luce accuratamente individuati.
L'incontro di
Clorinda e Tancredi
La celebrazione nel ciclo finogliesco di questi due personaggi è probabilmente legata al
desiderio del committente di esaltare attraverso le gesta delleroe cristiano le
nobili origini della contea di Conversano. Si vuole infatti che il Tancredi della prima
Crociata fosse un Altavilla , famiglia feudataria di Conversano durante la denominazione
normanna. Particolare rilievo assumono, in questa e nelle altre scene di duelli, i
giganteschi cavalli che dominano lo spazio del dipinto e fanno pensare a quelle grandi
"macchine" usate frequentemente negli spettacoli teatrali.
Il duello tra
Raimondo di Tolosa ed Argante
Lesaltazione del valore e delleroismo del mondo cavalleresco si trasforma in
questo dipinto in una sorta di "messa in scena", dove limpeto, la
violenza, la crudeltà, vengono ricomposti e frenati attraverso gesti misurati ed
espressioni solenni. Interessante in questa come in altre tele il fondo brulicante di
figure impegnate in accese battaglie la cui funzione è quella di amplificare
leroismo dei protagonisti, introducendo inoltre una sorta di coralità nel racconto.
Battesimo e morte
di Clorinda
La "pietas" delleroe cristiano è la vera protagonista di questa scena. Di
grande effetto i bagliori metallici sulle armature di Tancredi e della bella Clorinda
morente, la cui figura conferisce una nota intensamente lirica alla scena.
Rinaldo e Armida
nel giardino incantato
La tela, presente nel 1984 alla mostra "Civiltà del 600 a Napoli", è il
primo dei quattro dipinti i più pregevoli dellintero ciclo- dedicati agli
amori di Rinaldo e Armida. Lincantesimo che lega il prode guerriero alla bella maga
è magistralmente reso attraverso quel languore sensuoso che pervade il corpo di Rinaldo.
La quinta arborea alle spalle dei due protagonisti, spiati da Carlo e Ubaldo, ha la
funzione di avvicinarli allo spazio dello spettatore e di evidenziare i giochi di luce cui
è affidata la costruzione plastica delle figure.
Carlo e Ubaldo
richiamano al dovere Rinaldo
Il rimprovero rivolto dai due guerrieri al loro compagno ed il turbamento di
questultimo sono affidati ad un magistrale dialogo di gesti, dal tono retorico,
attraverso cui si dichiara limpostazione teatrale del dipinto. Di grande
raffinatezza gli effetti preziosi delle stoffe.
![dip_1.jpeg (21248 bytes)](dip_1.jpeg)
Armida cerca di trattenere Rinaldo (foto a sinistra)
La tensione drammatica dellepisodio è anche in questo caso filtrata entro un
discorso nobilmente composto. Bellissimo e di effetto laccartocciarsi del mantello
di Armida, il cui panneggio sembra animarsi di una vita propria.
![dip_2.jpeg (20406 bytes)](dip_2.jpeg)
Rinaldo abbandona l'Isola Incantata (foto a destra)
Considerata a giusta ragione come il capolavoro del ciclo, questa tela è dominata dalla
gigantesca figura del nocchiero, insieme prepotentemente realistica nelle fattezze e
retorica nellatteggiamento. Il grosso remo che taglia diagonalmente la composizione
è la visualizzazione della cesura tra un passato (Armida) favoloso ed ormai lontano, ed
un presente che inchioda dolorosamente luomo alle proprie responsabilità.
Erminia ritrova
Tancredi ferito
E lunica tela del ciclo in cui compare questo personaggio femminile che invece
era tra i più rappresentati dalla coeva pittura napoletana. Laccorrere di Erminia
verso Tancredi ferito è stato studiato come una vera "entrata in scena". Le
braccia tese della donna misurano esattamente la distanza tra il primo piano ed il fondo,
comunicando inoltre tutta lintensità del sentimento che la lega alleroe.
Attraverso il braccio teso del personaggio di spalle in primo piano, il pittore ha creato
un legame a livello composito tra le figure accentuando inoltre la tensione drammatica
della scena.
Rinaldo
vittorioso mette in fuga il nemico
Come in tutte le favole a lieto fine, leroe buono esce vittorioso dalla scena. La
presenza minacciosa dei giganteschi cavalli sembra opprimere lo spazio conferendo alla
scena un accento drammatico, accresciuto dalla magnifica mimica del personaggio in primo
piano a sinistra. Ma il gruppo di figure a destra sul fondo, quasi un "coro",
assistendo alla scena, ne smorza laccento concitato salvandone contemporaneamente la
dimensione spettacolare. Particolarmente minuziosa la decorazione della corazza di
Rinaldo.
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