CHIVASSO - A determinare l'aumento
delle rette dell'Opera Pia "Clara" è stato l'adeguamento alle normative
della Regione, attualmente in vigore, e agli standard richiesti per questo
genere di strutture. Rispetto ai costi determinati da Palazzo Lascaris,
le nuove rette adottate sono inferiori di un 30% circa, e così ripartite:
per posti Rsa, 52 euro giornalieri, rispetto ai 77 previsti dalla Regione;
per posti Raf, 46 euro al giorno contro i 63 previsti. Sono le cifre, nude
e crude, snocciolate dai membri del Consiglio di amministrazione dell'Opera
Pia: con la sottostima del 30%, la nuova determinazione delle rette ha,
a loro giudizio, tenuto fede alle peculiarità di solidarietà
previste dallo Statuto. Le rette sono inoltre state calcolate prevedendo
una situazione ottimale di 72 ospiti, mentre ad oggi sono 45. Armando Castello
ha presentato il bilancio di previsione per il 2003/2004: un esercizio
finanziario, sottostimato, che in conclusione prevede una perdita di 77
mila 200 euro l'anno. Ecco le voci principali in uscita: 157 mila euro
per utenze e servizi vari, 229 mila euro per il servizio di vitto, 37 mila
per l'impresa di pulizia, 816 mila per il personale (che dovrà essere
impiegato in base ai parametri della legge regionale), 40 mila di ammortamenti
e una riserva di 17 mila 342 euro per imprevisti; sul fronte delle entrate,
per le rette, è previsto l'introito di un milione 219 mila euro.
Ma il nodo che rimane ancora oscuro
è: come mai il Cda si è attivato soltanto oggi per stipulare
le convenzioni per i casi più difficili con l'Asl e con il Ciss?
Nella lettera inviata ai familiari degli ospiti, infatti, l'Opera Pia invitava
a rivolgersi al Ciss per eventuali integrazioni; ma il Ciss ha dovuto precisare
che: "il consorzio non è mai stato informato dall'Opera Pia riguardo
alla comunicazione inviata agli ospiti, né, tanto meno, è
stato sollecitato al fine di creare percorsi personalizzati per quanti
non potessero pagare la nuova retta prevista".
Il presidente del Ciss, Bruno Matola,
ha comunque precisato che "certamente l'Opera Pia è un bene prezioso
per la città e c'è la disponibilità - nell'ambito
della normativa vigente - a trovare soluzioni per gli ospiti che ne abbiano
necessità". L'importanza della struttura è stata riconosciuta
anche dall'Asl, ma per un intervento concreto si dovranno attendere i tempi
di attivazione delle convenzioni, che sembra non siano mai state richieste
prima.
a.s.