MONTANARO - Come rendere più
rapidi i collegamenti ferroviari tra la Valle d'Aosta, Ivrea e Torino?
Tagliando fuori Chivasso, stazione nella quale i treni devono invertire
il senso di marcia, con gli inevitabili incrementi di tempo che questo
fatto comporta. Uno studio in proposito esce dai cassetti ogni tot anni,
quando ci si torna a occupare della vicenda: realizzare una variante tra
Montanaro e Volpiano, per poi dirigere il traffico dei treni su Settimo
Torinese. Un paio d'anni fa il progetto era finito sul tavolo del ministro
Lunardi, e in questi ultimi tempi è tornato a fare capolino negli
incontri tra la Regione Valle d'Aosta e la società Rfi (Rete Ferroviaria
Italiana): dalla Vallée sono stanchi di essere così mal collegati
con il resto della rete nazionale, e vogliono che si arrivi a un innesto
sulla linea dell'Alta Capacità per Milano che risulti appetibile
per le proprie imprese. In quest'ottica, diventa stuzzicante l'ipotesi
di congiungere Montanaro e Volpiano, benché esistano non poche difficoltà
tecniche per realizzare l'attraversamento dell'Orco e del Malone. Il progetto
trova sponsor a Ivrea: l'onorevole Giorgio Panattoni ha da tempo invitato
le istituzioni e gli enti locali a fare fronte comune, affinché
vada in porto.
Un’idea che non piace, ovviamente,
nel chivassese. Il consigliere regionale Giancarlo Tapparo, dell'Unione
Civica Riformatori, ha presentato un'interrogazione urgente, nella quale
vengono posti in evidenza alcuni problemi: gli alti costi, in termini economici
e di impatto ambientale, che l'opera avrebbe; la penalizzazione del traffico
locale tra Ivrea e Chivasso; il depotenziamento del nodo ferroviario di
Chivasso. "E questo - dice il consigliere Tapparo - mentre si potrebbero
ottenere i medesimi risultati con l'elettrificazione e il raddoppio parziale
della tratta, tra Montanaro e Chivasso e tra Strambino e Ivrea, per permettere
ai treni di incrociarsi senza costringere uno dei due a fermarsi". "L'elettrificazione
tra Ivrea e Chivasso, comunque - ricorda Panattoni -, è stata finanziata
per 20 milioni di euro, e i lavori andranno all'appalto entro l'anno".
Non altrettanto ottimista è Tapparo, che nella sua interrogazione
chiede a Ghigo "se si intenda ancora procedere all'elettrificazione della
linea Torino-Chivasso, e agli interventi contenuti nel Protocollo d'intesa
del febbraio del 2001 tra Regione, Rfi e enti locali, in particolare al
raddoppio della tratta Chivasso-Montanaro".
L'ipotesi Montanaro-Volpiano, ovviamente,
piace poco anche ad Andrea Fluttero, sindaco di Chivasso, che dice di non
volerne fare una questione di campanile. "Se il progetto è davvero
utile - dice -, così sia... anche se preferiremmo mantenere il collegamento
con Ivrea. Ma a me pare un investimento spropositato quello che si vuole
effettuare, per risparmiare pochi minuti di viaggio".
Altra voce critica è quella
dell'onorevole Mauro Chianale. "Nell'ottobre del 2002 - spiega il parlamentare
- ebbi modo di esprimere tutte le mie perplessità su un progetto
per la costruzione di una nuova linea ferroviaria che, passando a nord
di Torino, collegasse Ivrea e la Valle d'Aosta. Oltre ad essere antieconomico,
tale progetto avrebbe creato le premesse per penalizzare il traffico locale
della attuale linea Chivasso-Ivrea. Allora le reazioni al mio allarme erano
state molto tiepide, soprattutto quelle dell'Amministrazione comunale di
Chivasso. Ora, a distanza di un anno, la situazione si ripropone, e l'allarme
sale: si iniziano a cogliere i pericoli, per l'area chivassese. Allora,
forse, è proprio giunto il tempo di concentrare gli sforzi e fare
fronte comune: perché coltivare l'ipotesi di una nuova bretella
ferroviaria potrebbe offrire un alibi a Rfi per procrastinare nel tempo
gli impegni già assunti, ovvero l'elettrificazione, il raddoppio
e l'eliminazione dei passaggi a livello sulla Chivasso-Ivrea".
m.s.