La "Tregiorni biblica" (19-21 settembre)
è un segnale di ripresa della vita ecclesiale e delle attività
diocesane, dopo la pausa estiva. "Tregiorni di studio" sul testo biblico,
quello di San Luca, che sarà proclamato nelle liturgie del prossimo
anno liturgico.
Due rilievi mi sembrano opportuni,
nel momento in cui dò un'occhiata al programma della "Tregiorni",
la cui prima parte si svolgerà contemporaneamente in tre sedi distinte
(Ivrea, San Giovanni, Madonnina di Verolengo, e Castellamonte), la seconda
(sabato) nella sede unica dell'Istituto salesiano "Card. Cagliero" e la
terza, sempre a Ivrea, in Cattedrale. Il primo rilievo riguarda il desiderio
degli organizzatori di 'promuovere' la lectio divina. Questa è un
approccio al testo biblico, offertoci da una lunga tradizione - soprattutto
monastica - ma ancora poco noto e praticato, che unisce al 'clima'
liturgico e di preghiera l'attenzione rivolta all'attualità della
comunità che ascolta quella Parola. Alla ricerca di quel "senso
più pieno del testo scritto", che non ignora o trascura quello originale,
"storico-letterale", ma lo immerge, sotto l'impulso dello Spirito Santo,
nella "storia di salvezza" che qui ed ora si svolge.
Il secondo rilievo (e qui sta il
mio personale auspicio) è che non si spieghi solo che cosa possiamo
trovare nel vangelo, ma come dobbiamo leggerlo. Si tratterà di fornire
indicazioni e strumenti utili, di discuterli e di verificarli con i potenziali
animatori, perché gruppi biblici (o qualcosa del genere) possano
attecchire un po' ovunque, e costituire momenti di catechesi (anche per
adulti) meno occasionali di quanto ora accada. La Bibbia infatti è
un elemento imprescindibile sia nel formulare il primo annuncio a chi non
crede o a chi si riavvicina, sia nel nutrire il cammino di fede di chi
si presume abbia già fatto una precisa scelta in tal senso.
I "laboratori" di sabato, se non
mi sbaglio, serviranno a mettere in atto e ad assaporare alcune metodologie,
che possano essere 'portate a casa' ed opportunamente utilizzate, allo
scopo di consentire ad altri - in numero sempre crescente - di trovare
saporoso il pane della parola evangelica.
d.p.a.