BEIT OMMAR - Anche quest'anno "Un
varco di Pace in Palestina", progetto di solidarietà con il popolo
palestinese, ha finanziato un campo estivo per i bambini di Beit Ommar,
località con cui Ivrea si è gemellata. L'attività
è stata realizzata dal circolo locale giovanile, in collaborazione
con la Caritas di Gerusalemme.
Un componente del comitato, Enrico
Levati, è tornato da poco da una visita in Palestina e Israele,
in cui ha trascorso alcuni giorni a Beit Ommar proprio nel periodo conclusivo
del secondo campo estivo dell'amicizia.
Quest'anno il campo estivo ha visto
un notevole salto di qualità, sia nell'organizzazione che nel tipo
di attività svolte. Si è passati dai 50 bambini e bambine
dello scorso anno ai 160 di quest'anno, a cui vanno aggiunte 65 ragazze
di un campo estivo organizzato dal gruppo delle donne guidato da Jamal
(ospite a Ivrea con la delegazione per il gemellaggio del gennaio scorso).
Già questi numeri rivelano
la validità dell'iniziativa, e l'importanza del secondo campo estivo
dell'amicizia Ivrea-Beit Ommar, che si è posto anche quest'anno
come alternativa laica a quelli organizzati da Hamas, che hanno coinvolto
oltre 300 bambini, maschi e femmine, rigorosamente separati.
Il campo si è svolto nei
locali della nuova sede del Centro Giovanile di incontro permanente, che
"Un varco di Pace" sta contribuendo ad allestire. La Caritas di Gerusalemme,
con la sua presenza nei progetti eporediesi, conferma il ruolo di supervisore
in un'esperienza di incontro e solidarietà tra cristiani e musulmani
in Palestina, scambio riconosciuto e stimolato anche dal Patriarca latino
di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah, nella sua ultima visita a Ivrea.
Complessivamente le iniziative in
corso, per il 2003, sono le seguenti: parziale contributo per l'acquisto
di un escavatore usato (15 mila euro); prime spese per l'avvio del Centro
giovanile (2 mila 560 euro); Campo estivo per bambini (4 mila 440 euro);
computer, arredi e materiale per attività artistico-sportive per
il Centro Giovanile (10 mila euro); per un totale di 32 mila euro.
Le entrate (offerte e contribuzioni
pubbliche e private) al 5 settembre scorso ammontano a 21 mila 822,07 euro.
Inoltre, facendo seguito a una esigenza
già avanzata dal sindaco di Beit Ommar e dal direttore del Centro
giovanile, è stato chiesto al comitato eporediese di ospitare due
ragazzi e due ragazze maggiorenni, per un corso di informatica della durata
di due anni al centro "Ghiglieno": per questo occorrerebbe, per il 2004,
la generosa disponibilità di famiglie o comunità, che possano
seguire i ragazzi oppure ospitarli a rotazione con altre famiglie.
"Vorremmo - dicono dal comitato
- lanciare un appello a famiglie disponibili, perché si mettano
in contatto con la Caritas eporediese per ulteriori approfondimenti; chi
fosse interessato telefoni allo 0125/45.654, chiedendo di suor Stefanina.
Il problema principale rimane quello finanziario, poiché per il
2003 occorre ancora reperire circa 10 mila euro, per consentire l'avviamento
del Centro giovanile, mentre per il 2004 occorrerà, oltre ai progetti
avviati, anche provvedere alle necessità dei quattro studenti. Crediamo
nella solidarietà delle comunità cristiane e dei privati,
come generosamente hanno fatto fino ad ora".
Per contribuire, è possibile
effettuare versamenti sul conto corrente postale 17825100, intestato a
Caritas Diocesana Eporediese, causale "Per Beit Ommar".