IVREA - La vittoria era più
che certa, qualche dubbio poteva esserci solo sulla possibilità
di andare al ballottaggio. Fiorenzo Grijuela, 64 anni, ha confermato i
migliori pronostici della vigilia: è stato eletto (o meglio, riconfermato)
sindaco già al primo turno, ottenendo più di 8 mila voti
e una percentuale del 60,5 per cento. L'esito è emerso fin dalle
prime battute dello spoglio, nel pomeriggio del lunedì, quando il
primo cittadino uscente e la sua coalizione hanno iniziato ad incamerare
consensi mentre i quattro avversari erano sempre più distaccati.
"E' stata la vittoria di un'intera
squadra - sono state le prime parole di Grijuela -, di coloro che hanno
collaborato con me nel precedente mandato e di quelli che si sono dati
da fare in campagna elettorale". Di certo il risultato è stato più
che positivo, e non solo per i numeri che lo hanno accompagnato. Rispetto
alle amministrative del '98, quando il centro sinistra era frammentato
in diversi candidati e liste, quest'anno Grijuela è riuscito nel
non facile compito di unire e tenere compatto un vasto schieramento: da
Italia dei Valori a Rifondazione Comunista, con all'interno Margherita,
Sdi e Ds.
Chi, invece, ha miseramente fallito
è stato il centrodestra. Nelle segreterie dei partiti e nelle sedi
dei comitati elettorali, lunedì sera, il clima era piuttosto teso.
Tutti i candidati sconfitti speravano almeno di poter andare al ballottaggio
contro la "corazzata Grijuela", ma i sogni si sono infranti ben lontano
dalla meta. Giuseppe Goglio (An, Lista civica per Goglio, Nuovo Psi e Pensionati)
ha sfiorato il 18,7 per cento, Mario Raio (Uniti per la Comunità
e Udc) e Fernando Pivato (Per la Città e Forza Italia) gravitano
intorno all'8 per cento, Maria Laura Pescatori (Lega Nord) supera di poco
il 4 per cento.
I motivi di questa debacle? Sono
molteplici: la mancanza di un leader all'interno dell'opposizione, nessun
gioco di squadra durante il precedente mandato, litigi e troppe divergenze
al momento di scegliere chi e come doveva sfidare Grijuela, la frammentazione
sulla scheda elettorale. Ma di sicuro hanno pesato anche le scelte di candidati
già sconfitti alle precedenti elezioni (Raio, Pivato e Pescatori),
oppure poco noti in città (Goglio), oltre che le campagne elettorali
basate più sullo spettacolo che sui contenuti.