Domenica 1° giugno, Festa dell'Ascensione
del Signore, Giornata delle Comunicazioni sociali. Che c'entrano le comunicazioni
con l'Ascensione? Sarà, forse, per quella consegna che Gesù
Risorto ha lasciato ai discepoli: "Andate, annunciate…!". Sotto la parola
"comunicazione" c'è uno spettro amplissimo di attività. Tantissime
e assai variegate: comunicazione verbale e gestuale, mediatica e interpersonale.
Gli estremi della iper-tecnologia e della spontaneità del gesto
comunicativo si raccordano sotto quella voce. Qui vogliamo parlare della
comunicazione che ci riguarda, quella giornalistica.
Non sono tempi facili per il giornalismo,
sia della carta stampata che televisivo. Le polemiche del premier Berlusconi
con RaiTre, l'annunciata sostituzione di Ferruccio de Bortoli, il direttore
del principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera… sono solo alcuni
recenti segnali di contrasti e disagi. La mercificazione della notizia,
la concentrazione nei grandi network, la funzione della pubblicità…
hanno profondamente innovato il mondo dell'informazione stampata. Le difficoltà
investono, in modo particolare, i piccoli media dell'informazione: dalle
radio private (è di pochi giorni la notizia che sono state 'messe
a tacere' Radio Proposta e Radio Biella) alle testate della carta stampata.
Inclusa, la nostra. Il tema dell'attuale giornata è ricalcato sul
messaggio della Pacem in terris, di Papa Giovanni XXIII, che indica quali
"pilastri della pace" la verità, la giustizia, l'amore e la libertà.
Come inserire e testimoniare quei valori nella cultura mediatica?
La libertà non può
prescindere dal pluralismo dell'informazione, a cui anche le piccole testate
concorrono nel loro ambito. E' sforzo faticoso di ascoltare più
voci e dare spazio a quelle più flebili e meno ascoltate. E' aiutare
il lettore a raggiungere una visione e un giudizio personale sulle cose,
che sostengano scelte libere e motivate. La verità è la ricerca
inesausta dell'obiettività, l'ascoltare i fatti avendo a disposizione
più punti di osservazione. Esige il controllo ed il confronto delle
fonti di informazione.
Il valore della giustizia è
in gioco quando, superata ogni faziosità ideologica, l'informazione
concorre a ridirne le ragioni e le implicazioni, soprattutto quelle più
misconosciute o nascoste. E infine, l'amore, può essere favorito
quando, andando oltre l'aspetto scandalistico o piagnone, si arriva a condividere,
nel dialogo con i lettori, motivi di impegno e di speranza.
piero agrano