TORRE - Ha i lucciconi agli occhi
Michail Gorbaciov, nel momento in cui, all'ingresso del Castello Datrino
di Torre Canavese, assiste al video in cui compare la moglie defunta Raissa.
Un breve attimo di commozione per l'ex leader dell'Unione Sovietica, in
gran spolvero, accompagnato dall'elegante e graziosa figliola Irina (una
spiccata rassomiglianza con la madre, e tanta attenzione da parte degli
sguardi… maschili), in visita a Torre Canavese, ai luoghi in cui sorgerà
la pinacoteca dedicata all'indimenticata consorte Raissa. A fare gli onori
di casa Marco Datrino (cui nella stessa mattinata è mancata la mamma,
signora Ida), singolare imprenditore e mecenate dell'arte, che ha fatto
non solo del suo castello, ma del piccolo centro canavesano un particolare
luogo di esposizione dell'arte russa. Il padre della perestrojka - "non
vorrei, ormai, essere considerato il nonno", ci ha scherzato su -
è apparso in gran forma, pronto alla battuta ed al dialogo con i
giornalisti, ai quali ha illustrato gli scopi del Forum della Politica,
recentemente costituito, di cui è stato eletto presidente. Una politica
che appare "drammaticamente in ritardo rispetto agli avvenimenti", ancora
incapace di dare una risposta alla "domanda di governabilità", resa
ancora più urgente dagli sviluppi di una "globalizzazione caotica"
Una globalizzazione che non ha posto rimedio ai problemi della povertà
e del sottosviluppo.
Circa la teoria del presidente Bush
sulla "guerra preventiva", Gorbaciov ha ricordato il processo di disarmo
avviato fin dagli anni '80. Ora, aggiunge, qualcuno vorrebbe "sostituire
il dialogo con colpi di guerra preventiva". Nessun antiamericanismo per
partito preso, da parte del Forum, ma il richiamo agli USA che "una grande
potenza è tenuta ad assumersi grandi responsabilità". Gorbaciov
ha rivelato di avere telefonato a Bush senior, per sollecitare la sua adesione
(pare che il Forum sia, in larga parte, costituito dagli "ex"), ma ha precisato
di non voler "interferire nelle vicende familiari".
Gorbaciov è rimasto incantato
dal paesaggio canavesano, ed ha avuto una grande impressione di un rapporto
sereno ed armonioso fra uomo e natura. Questo non significa - ha precisato
- che il premier della perestrojka sia un nostalgico dei tempi andati,
ma un sostenitore della dimensione umanistica del progresso tecnologico
e scientifico, ed ha citato un poeta della sua terra: "Tutti i progressi
sono 'reazionari', se l'uomo 'crolla'".
Sulla spinosa questione della Cecenia,
l'ex inquilino del Cremino ha ricondotto la guerra in corso alla nefasta
idea della costituzione di uno stato islamico, idea appoggiata e finanziata
dall'esterno, quando ampi margini di autonomia erano stati concessi a quella
nazione. Gorbaciov ricorda che offrì la sua intermediazione fra
le parti, ma essa fu rifiutata dal presidente Eltsin; al momento attuale,
la guerra costituisce per alcuni cosiddetti "combattenti" un formidabile
business.
La visita volge rapidamente al termine.
Ancora il tempo, appena il presidente è partito, di parlare con
i sindaci di Torre e di Chivasso di una mostra, prevista per il prossimo
autunno, nei due comuni canavesani. Perché l'arte raccolta a Torre
Canavese sia messa a disposizione di un pubblico più vasto
e possa indirizzare un messaggio di pace e di unità, laddove la
politica nostrana sembra piuttosto incline a dividere e contrapporre.
d.p.a.