BASSO CANAVESE - I soldi sono sempre
di meno e le incombenze sempre di più: non hanno vita facile, di
questi tempi, i consorzi irrigui, chiamati ora anche a seguire costantemente
la manutenzione e vigilanza della rete drenante, e in alcuni casi gravati
dell'onere della sistemazione della rete idrica minore sul territorio di
competenza.
Con la legge regionale 21 dell'11
agosto 1999 si è avviato il processo di razionalizzazione dell'irrigazione
piemontese. Viste le difficoltà di costituire in tempi ragionevolmente
brevi un unico Consorzio gestore del comprensorio irriguo canavesano -
che corrisponde al bacino idrografico del torrente Orco, delimitato dalla
Provincia di Torino e approvato con delibera del 21 ottobre 2002 dal Consiglio
regionale del Piemonte -, alcuni consorzi hanno deciso di avviare autonomamente
il processo di unificazione: stiamo parlando del Consorzio del Canale di
Caluso (il più grande tra questi, e il promotore primo dell'iniziativa),
il Consorzio irriguo di Chivasso, il Consorzio irriguo Prati Inferiori,
il Consorzio irriguo di Rondissone, il Consorzio irriguo Sorgente Clara,
il Consorzio di Parella, il Consorzio di Colleretto Giacosa, il Consorzio
del Lys, le rogge attualmente gestite dai Comuni di Montanaro, Pavone e
Baldissero Canavese. Tutti questi, avendo riscontrato necessità
gestionali comuni, hanno deciso di dare avvio al processo di fusione in
un unico consorzio, che si chiamerà Consorzio dei Canali del Canavese.
Le problematiche da affrontare con
più urgenza: innanzitutto ridurre il costo complessivo dell'acqua
irrigua e garantire adeguata manutenzione alle infrastrutture irrigue principali;
poi far riconoscere dai Comuni compresi nell'area consorziale la funzione
di tutela del territorio che la rete irrigua minore ha, sia nel caso di
eventi calamitosi, sia in condizioni normali; infine applicare puntualmente
le leggi presenti e future riguardanti l'acqua nel suo insieme e il territorio
extraurbano, leggi che danno sempre maggiore responsabilità ai Consorzi;
e inoltre richiedere, secondo le modalità più adeguate, gli
eventuali contributi previsti.
Per avviare concretamente il progetto
di fusione dei Consorzi, a partire dall'autunno 2002 i promotori si sono
incontrati e hanno concordato una proposta unitaria di gestione. Nelle
riunioni dello scorso gennaio si sono gettate le basi per l'unificazione,
con il mantenimento dell'attuale suddivisione in Distretti irrigui, con
completa autonomia di gestione irrigua; nell'assemblea dei delegati, naturalmente,
sarà rappresentato ogni Distretto. Come sarà composta l'assemblea?
Ne faranno parte i membri nominati dai Distretti, in ragione di un delegato
per ogni modulo di acqua intero (100 l/sec.), assicurando comunque un rappresentante
anche ai Distretti territoriali con dotazione inferiore a un modulo d'acqua.
Considerati i costi amministrativi
attuali dei Consorzi aderenti, con la realizzazione del nuovo Consorzio
si otterrà, in primo luogo, la riduzione dei costi di gestione;
poi, usufruendo insieme della struttura tecnico-amministrativa, si avranno
notevoli miglioramenti della gestione e funzionalità dell'intero
sistema.
Attualmente si sta procedendo agli
incontri per la definizione e la stesura del nuovo Statuto, che sarà
poi trasmesso alla Regione Piemonte per l'approvazione. Entro l'anno si
giungerà alla costituzione del Consorzio dei Canali del Canavese,
per poter usufruire al più presto dei contributi messi a disposizione
dalla Regione, ai sensi della citata legge 21 del 1999.