FIORANO - I mesi scorsi erano stati
caratterizzati dalle polemiche e da proteste anche forti: dalla minaccia
di dimissioni da parte del sindaco alla manifestazione con il corteo lungo
la provinciale 69. Adesso a Fiorano, paese che da tempo attende le arginature
che dovrebbero proteggere la case dalle esondazioni della Dora, si è
deciso di organizzare e dare una struttura a questo movimento di protesta.
Nei giorni scorsi si è costituito
il "Comitato per la difesa di Fiorano" : lo presiede Franco Pratola, vicepresidente
è Umberto Strazza, mentre Giuliana Bertoia è segretaria.
"Lo scopo del nostro comitato -
spiega Pratola - è quello di intraprendere iniziative per sollecitare
tutti gli organi istituzionali coinvolti nella sistemazione del nodo idraulico
di Ivrea, affinché provvedano con la massima urgenza alla realizzazione
di opere a difesa dell'abitato di Fiorano Canavese". Quali saranno queste
iniziative? "Innanzitutto raccogliere tutte le informazioni utili a monitorare
l'avanzamento dei lavori di sistemazione del nodo idraulico di Ivrea, e
per quanto possibile anche sui lavori eseguiti o in fase di esecuzione
a monte e a valle. Inoltre vogliamo porci come interlocutori nei confronti
degli enti pubblici, ma anche promuovere azioni che possano richiamare
l'attenzione sul nostro caso".
La storia di Fiorano è semplice.
Pur finendo sott'acqua nel '93 e nel 2000, il paese era stato escluso dalla
realizzazione di opere di difesa.
Adesso si stanno ultimando le arginature
a Banchette e Salerano: "Ma è dimostrato - dice il sindaco Salvatore
Zagami - che in caso di alluvione questi argini faranno arrivare molta
più acqua sul nostro Comune". La richiesta di bloccare i lavori
è caduta nel vuoto, e Fiorano dovrà attendere almeno tre
anni di vedere le opere di difesa. "Se dovesse ripetersi un disastro come
quello del 2000 - tuona Zagami - , qualcuno dovrà assumersene le
responsabilità".