IVREA - Da un po' di tempo, e da
più fonti, si sono rincorse in tutto il Piemonte notizie discordi
in merito a una più o meno fantomatica "Legge sugli Oratori", che
molti hanno visto come un toccasana per lanciare progetti nuovi e più
ambiziosi (almeno sotto l'aspetto economico) senza un impegno eccessivo
per i bilanci parrocchiali.
La realtà (come spesso accade
in questi casi) è un po' diversa… In effetti la Regione Piemonte,
interpellando le Diocesi presenti sul suo territorio, ha espresso la volontà
di "aiutare" il mondo degli Oratori parrocchiali, unitamente alle strutture
di aggregazione giovanile di altre confessioni religiose riconosciute.
La Commissione Regionale di Pastorale
Giovanile si è fatta carico di discutere, con i referenti della
Regione Piemonte, un protocollo d'intesa che riuscisse a catalogare le
tipologie di progetti che beneficeranno di questi stanziamenti e le modalità
di assegnazione: soprattutto per evitare che gli uffici della Regione siano
"intasati" da richieste di parroci non contemplate dalla legge.
Allo stato attuale, la Giunta Regionale
deve ancora approvare la bozza di deliberazione, anche se si ha motivo
di ritenere che non ci saranno grandi colpi di scena.
La Regione Piemonte ha proposto
sei tipologie di progetti nelle quali si è poi cercato di far rientrare
il maggior numero di iniziative possibili, fermo restando che di anno in
anno sarà la Commissione Regionale di Pastorale Giovanile della
Conferenza Episcopale Piemontese a stabilire le priorità di intervento.
Le tipologie contemplate sono: 1)
Progetti di accompagnamento e sostegno alla crescita armonica dei minori,
degli adolescenti e dei giovani, anche portatori di handicap; 2) Progetti
di promozione e diffusione dello sport; 3) Progetti di promozione culturale;
4) Progetti di gestione del tempo libero; 5) Progetti di prevenzione e
lotta all'emarginazione sociale e al disagio; 6) Progetti di sostegno ai
coordinamenti informali di più oratori e alle associazioni di oratori.
Quest'anno verranno privilegiati
i progetti che abbiano caratteristiche di sperimentazione, e particolare
attenzione alla formazione dei destinatari.
Per i progetti presentati non devono
essere stati erogati altri contributi per le medesime voci di spesa.
Operativamente: ogni Parroco dovrà
presentare entro il 28 aprile il proprio progetto in Curia, all'Ufficio
di Pastorale Giovanile, per una prima valutazione e l'approvazione dell'Ordinario
Diocesano.
Lo stesso Ufficio di Pastorale Giovanile
passerà i progetti a una Commissione Regionale appositamente costituita
(formata da due sacerdoti, un laico e mons. Micchiardi, Vescovo di Aqui
ed incaricato dalla CEP per la Pastorale Giovanile); questa commissione
appronterà una graduatoria dei progetti, e in base alle disponibilità
elargirà gli stanziamenti.
L'80% dello stanziamento viene versato
immediatamente, il restante 20% dopo aver fornito regolare rendicontazione
e una valutazione di massima sul raggiungimento degli obiettivi, a conclusione
del progetto. È importante tenere presente che la rendicontazione
delle spese dovrà essere molto dettagliata: si rischia infatti di
dover restituire anche "l'acconto" dell'80%, oltre al pericolo "politico"
che la Regione non rinnovi gli stanziamenti per gli anni a venire.
Come "traccia" per stilare un buon
progetto si dovranno indicare: i destinatari del progetto; gli obiettivi
del progetto; la sua articolazione (contenuti, svolgimento o descrizione);
gli indicatori e le modalità di verifica previste; il preventivo
di spesa e, a progetto effettuato, il bilancio effettivo.
L'Ufficio diocesano di Pastorale
Giovanile si rende disponibile a fornire informazioni e consulenza per
la preparazione dei progetti (contattare don Luca Meinardi: 328.787.11.22,
e-mail donlucameinardi@libero.it).
Per dare infine una dimensione della
Legge "in cifre" bisogna tenere presente che alla Regione Ecclesiastica
Piemontese spetterebbero 933.659 per il 2002 e il 2003; lo stanziamento
per il 2002 è stato accantonato e sarà disponibile non appena
la legge diventerà operativa.
La cifra andrà però
suddivisa tra le 16 diocesi del Piemonte… è evidente quindi, che
gli stanziamenti non saranno "risolutivi", ma possono essere una piccola
boccata d'ossigeno e uno stimolo per sperimentare nuove iniziative e magari
osare qualcosa in più nella progettazione delle nostre pastorali.