IVREA - In poche ore ha fatto passare
in secondo piano ogni altra notizia economica canavesana. Mercoledì
scorso è stata annunciata l'incorporazione di Telecom Italia in
Olivetti, una fusione che ha portato alla nascita di una nuova società
denominata Telecom Italia. Il nome dell'azienda di Ivrea sparisce dalla
ragione sociale della neonata società, ma soprattutto scompare il
titolo in Borsa. "Le operazioni di integrazione - puntualizzano i vertici
della società - non avranno impatto sulle attività commerciali
e industriali di Olivetti Tecnost. Ciò conferma che il marchio Olivetti
rimane un importante asset, di cui ci si continuerà ad avvalere
nei programmi industriali, commerciali e culturali".
La notizia, al di là delle
valutazioni economiche e finanziarie, ha scatenato diverse reazioni a Ivrea
e in Canavese. "Di fatto scompare un marchio industriale - dice il sindaco
eporediese, Fiorenzo Grijuela -. E questo, dal punto di vista sentimentale,
si sperava che non dovesse mai accadere". Lo stesso primo cittadino, poi,
riconosce che sotto l'aspetto dello sviluppo e dell'occupazione non cambia
granchè. "Per noi - dice - è importante che rimanga Tecnost
e che escano dalla crisi altre aziende del territorio. Poi dovremo verificare
se la nuova società continuerà ad avere il rapporto con il
territorio che ha avuto Olivetti".
Il presidente dell'Associa-zione
Industriali, Mario Gaiardo, auspica che il Canavese adesso guardi maggiormente
al futuro. "Dobbiamo smettere di rimpiangere il passato - afferma - e,
utilizzando al meglio la grande cultura industriale creata da Olivetti,
costruire lo sviluppo futuro".
Preoccupazione, infine, tra i sindacati.
"La fine di Olivetti come società quotata in Borsa - dicono alla
Fiom - non può e non deve significare la fine delle attività
che ancora esistono".