L'annunciata fusione fra Olivetti
e Telecom Italia, in virtù della quale scompare il nome stesso di
"Olivetti" dalla ragione sociale della neonata società (rimane solo
come marchio da utilizzarsi su determinati prodotti), non può non
destare serie preoccupazioni all'intera comunità cristiana presente
sul territorio eporediese e canavesano. Infatti è fin troppo facile
prevedere che quanto rimane dell'impresa "Olivetti" sia sempre più
destinato a un ruolo marginale e subordinato, se non a un'ulteriore frantumazione
che ne cancelli di fatto la presenza nel panorama economico canavesano.
Le preoccupazioni di questo Ufficio
per la Pastorale Sociale riguardano, in pari tempo, la salvaguardia dei
posti di lavoro e il rispetto del territorio, sia nel suo tessuto economico,
sia nel suo assetto propriamente ambientale.
Gli interrogativi che si sentiamo
di proporre al dibattito pubblico sono così formulabili: c'è
qualcuno che governa la finanza? Chi è garante delle implicazioni
sociali?
In una prospettiva che guarda oltre
l'emergenza, l'obiettivo su cui occorre lavorare, a nostro avviso, è
quello del sostegno alla figura dell'imprenditore, preparando cultura e
persone che non siano semplicemente succubi alle ragioni della finanza.
Una rivalutazione della figura e della cultura imprenditoriale che superi
schemi ormai datati, in cui si identificava nel "padrone" il nemico di
classe.
ufficio diocesano
per la pastorale
sociale e del lavoro