Gentili aranceri, gentili tiratori
di arance dei carri, vi scriviamo questa lettera a nome dell’infanzia che
rappresentiamo, per proporvi una iniziativa.
Noi siamo molto legati al carnevale
di Ivrea, anche se abitiamo nei paesi vicini. Molti della nostra scuola
media tirano in qualche gruppo. Il carnevale è la più attesa
occasione dell’anno per far festa e divertirsi, per noi ragazzi. Siamo
in contatto con un maestro di strada brasiliano, che cerca, a Recife, disperatamente
di strappare alla strada qualche bambino. Lì la situazione dell’infanzia
è terribile. Lì, come ci raccontano anche le notizie dell’Unicef,
i bambini senza casa li ammazzano perché disturbano, perché
rovinano l’immagine della città, perché danno fastidio ai
turisti. Li ammazzano per davvero, non è solo un modo di dire. A
lui, ci ha raccontato, ne hanno ammazzati diversi. Alcuni glieli hanno
fatti trovare al mattino davanti alla soglia di casa! Per questo, noi diamo
sempre un seggio simbolico nel nostro Parlamentino ai bambini di Jocimar
Borges (il maestro di strada di cui vi abbiamo parlato). Perché
quella sì che è un’infanzia eroica, davanti alla quale abbiamo
il nostro massimo rispetto, la massima stima.
Ascoltando i racconti di Jocimar
quando è venuto a trovarci, abbiamo saputo che uno dei modi per
recuperare i suoi studenti di strada ignorati dal mondo (lui fa scuola
proprio sui marciapiedi) è aiutarli a partecipare al carnevale.
Il carnevale per i bambini di Recife, e di tutto il Brasile, può
essere un buon modo per ritrovare un po’ di dignità, per lavorare
insieme a uno scopo, per imparare a leggere, a disegnare, a suonare, a
ballare, a trovare un momento di felicità. Il carnevale, ci è
sembrato di capire, per quei bambini e ragazzi è un modo per ritrovare
la dignità.
Allora, pensando a queste cose,
vogliamo proporre al Carnevale di Ivrea, e agli aranceri, e ai carri, che
ne sono l’anima forse più popolare, questo: farci aiutare dall’entusiasmo
di questi bambini disperati per aumentare lo slancio “infantile” del nostro
carnevale di Ivrea. Ecco la proposta:
Ogni gruppo di aranceri (e qualche
gruppo dei carri) invita un bambino di Jocimar, pagandogli il viaggio in
aereo. Tutti gli aranceri del gruppo offrono qualche euro per l’aereo.
Gli aranceri sono tanti, e i soldi basterebbero per pagare il viaggio a
un gruppo di meninos da rua. L’assessore alla cultura e il sindaco (il
Comune) può pagare il viaggio a qualche maestro di strada. Soldi
sprecati? Pensate come si sentirà il ragazzo di strada che si vedrà
offrire, proprio come ai più fortunati ragazzi del mondo, un viaggio
“superfluo”, al posto della solita cifra mensile per mangiare e sopravvivere,
come in genere si fa con i ragazzi poveri da parte dei paesi ricchi. Perché
noi ragazzi sappiamo quanto, per un bambino e un ragazzo, siano importanti
queste cose per sentirsi importanti: spendere per il divertimento, per
giocare. Siamo convinti che per loro farà di più una spesa
inutile come un viaggio in Italia per divertirsi, piuttosto che le altre
spese per sopravvivere tutto l’anno.
I ragazzi di Jocimar, aiutati da
un gruppo di volontari, verranno in Italia a maggio. La proposta che il
Parlamentino vi fa vuole arrivare a ottenere i soldi per pagare almeno
in parte questo spostamento. I ragazzi di strada saranno felici di confrontarsi
con gli aranceri, di confrontarsi con loro sul carnevale. E, perché
no?, sarebbe bello organizzare per il futuro, tutti gli anni, una delegazione
di meninos al nostro Carnevale, come simbolo per mantenere accesa la speranza
di un mondo che rispetti di più l’infanzia, che sia disposto a spendere
di più per i ragazzi, anche per una cosa apparentemente inutile
e poco importante come il Carnevale. Ma noi ci siamo convinti, proprio
ascoltando le storie raccontate da Jocimar dei meninos al loro Carnevale,
che questa festa può trasformarsi in una occasione per salvare dei
ragazzi.
I ragazzi, quando verranno a Ivrea,
potranno spiegare cos’è per loro il Carnevale, i maestri di strada
potranno raccontare ai nostri studenti, in un incontro pubblico, come può
essere utile una festa per recuperare i bambini alla vita civile.
Questa esperienza particolare, in
un ambiente difficile come il Brasile, può tra l’altro insegnare
qualcosa a noi, che tante volte non sappiamo più apprezzare le nostre
fortune (avere un carnevale così bello come quello di Ivrea).
Saluti, e buon Carnevale a tutti!
il parlamentino dei ragazzi della
scuola media di piverone, per l’unicef, comitato di torino,
e gli insegnanti di piverone
che seguono l’esperienza del parlamentino