IVREA - La voce del Papa Giovanni
Paolo II ancora una volta ci richiama all’impegno personale per la pace
nel mondo, proponendo ai cristiani e a tutte le persone di buona volontà
una giornata di preghiera e di digiuno mercoledì 5 marzo prossimo,
che per buona parte del mondo cristiano segna l’inizio del cammino quaresimale
verso la Pasqua (le chiese orientali seguono un calendario un po’ diverso
e il rito ambrosiano inizia la Quaresima domenica 9 marzo).
Mentre le diplomazie continuano
la loro opera per cercare strade alternative alla guerra di Bush contro
l’Iraq, e la diplomazia vaticana è in prima linea, il Papa invita
la comunità cristiana alla preghiera: è la consapevolezza
che “se il Signore non custodisce la città invano veglia il custode”,
se il Signore non costruisce la pace invano si affaticano i costruttori.
La pace è dono da invocare e da costruire insieme, cielo e terra,
perché la pace è uno dei nomi più belli del Regno
di Dio.
La preghiera è il riconoscimento
della nostra debolezza, della nostra povertà e incapacità,
è il grido di chi ha bisogno di aiuto e non si vergogna di chiederlo,
superando ogni tentazione di autosufficienza.
Il digiuno aiuta ad essere vigilanti,
a ricordare in modo esperienziale i troppi milioni di persone che patiscono
la fame, a non dimenticare che l’ingiustizia resta una delle cause fondamentali
della violenza, della guerra, del terrorismo. Il digiuno, accanto agli
effetti salutari per i figli del consumismo, può far sperimentare
anche una certa debolezza e questa, accettata in misura ragionevole, rende
la preghiera più umile e il cuore più disponibile ad accogliere
la grazia del Signore. Attraverso il digiuno inoltre è possibile
condividere maggiormente qualcosa dei nostri beni con i più poveri.
Questa prima colletta quaresimale sarà l'inizio della nostra Quaresima
di Fraternità per la missione diocesana in Brasile.
Ci ritroveremo dunque nelle chiese
parrocchiali il 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri, per celebrare con
solennità l’inizio del cammino quaresimale verso la Pasqua (20 aprile
prossimo), cercando di prolungare la preghiera, prima o dopo la liturgia
eucaristica, come segno di comunione con tutti coloro che operano per la
pace, offrendo la nostra intercessione e vivendo il nostro impegno di conversione
con motivazioni che toccano non solo la nostra vita privata ma ci chiedono
di essere più autenticamente evangelici nella società per
costruire una vera cultura di pace.
Come negli anni scorsi, invito in
modo particolare alla liturgia in Cattedrale i rappresentanti di Associazioni,
Movimenti, Gruppi e Comunità ecclesiali della Diocesi: chi ha ricevuto
una chiamata del Signore per un particolare cammino di formazione e di
servizio è chiamato in modo speciale ad essere segno nella Chiesa
e nella Società di rinnovamento e di speranza, annunciando la Pasqua
del Signore. Ogni rappresentante porterà un’intenzione da leggere
nella Preghiera del Fedeli.
† arrigo miglio